Padre Frédéric Manns è stato uno dei massimi conoscitori del contesto giudaico del Nuovo Testamento e in questo volume introduce il lettore alla conoscenza del modo ebraico di leggere la Sacra Scrittura, mostrando gli elementi di continuità e di rottura operati poi dalla tradizione cristiana.
"In novant'anni, Terrasanta (o La Terra Santa, come si chiamava fino al 2005) è stata lo specchio fedele di un mondo tutt'altro che marginale, dato che su Gerusalemme si focalizzano da sempre gli sguardi di gran parte dell'umanità. Sfogliando le annate di Terrasanta si trovano così pagine di storia, profili di protagonisti della missione, cronache minute della Palestina, ma anche la semplice filosofia di fra Giocondo, che semina perle di saggezza francescana. E infine le vicende legate alla custodia dei Luoghi Santi (a volte segnate dal martirio), l'edificazione delle grandi basiliche, come quelle del Tabor e del Getsemani. E ancora gli usi e i costumi delle culture e delle religioni presenti in Medio Oriente, le feste islamiche ed ebraiche, le particolarità e le ricchezze spirituali delle varie Chiese cristiane. Questo molteplice orizzonte (storico, biblico, archeologico, ecclesiologico, interreligioso ed etnografico), tanto ben rappresentato nella storia della rivista, ci ha convinto della necessità di sottolineare i 90 anni della sua fondazione con un convegno nel quale fare memoria del ruolo di Terrasanta in alcuni ambiti precisi. Ma nel contempo rilanciare l'importanza della missione comunicativa della rivista al servizio della Chiesa e dei Luoghi Santi." (Introduzione) Gli autori: Giovanni Claudio Bottini, Giuseppe Caffulli, Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, David Maria Jaeger, Danilo Mazzoleni, Paolo Pieraccini.
Il pellegrinaggio è un fenomeno comune a molte religioni. Quello cristiano deriva direttamente dalla Bibbia ed ha come principale meta Gerusalemme e la Terra Santa. Fu soprattutto a partire dal IV secolo d.C., grazie alla libertà religiosa sancita dall'editto di Milano e alla costruzione dei primi santuari cristiani, che il pellegrinaggio in Terra Santa ricevette un forte impulso. Uomini e donne da ogni parte d'Europa si misero in cammino alla ricerca delle tracce dell'esistenza storica di Gesù: i loro diari di viaggi forniscono testimonianze uniche che ancora oggi orientano il lavoro di studiosi e ricercatori. Con contributi di: Eugenio Alliata, G. Claudio Bottini, Pietro Kaswalder, Giovanni Loche, Frédéric Manns, Michele Piccirillo (francescani e docenti presso lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, Facoltà di Scienze Bibliche e Archeologia).
Nell'analisi della parabola esistenziale del Cristo, Andreoli restituisce al lettore la personalità complessa di un uomo coerente con il suo messaggio di mansuetudine e di pace fino al patibolo. Per lo psichiatra, da sempre attento alla vita interiore delle persone, Gesù è modello universale di un'umanità umile e alta a cui la società del terzo millennio - credente, non credente, atea, agnostica - dovrebbe tornare a ispirarsi.
Se oggi possiamo conoscere le strutture del Santo Sepolcro, non più le piante ideali, lo dobbiamo alla competenza e alla grande passione di padre Corbo, che lavorò 'con intuito d'amore verso Colui che di questo monumento è figura trionfante'. Padre Corbo: non solo un archeologo, ma un testimone in loco delle sue scoperte. (p. A. Niccacci e p. G. Claudio Bottini, SBF, Gerusalemme) "Padre Virglio Corbo non è scomparso. Egli è presente nei luoghi che ha scavato, è presente nei musei, è presente nelle biblioteche, ma soprattutto è presente dovunque c'è al mondo un aviglianese; è presente in una schiera di confratelli e di ammiratori che trasmettono con entusiasmo il suo spirito, la sua grinta, la sua fede, e in modo particolare il suo amore per la Terra Santa, dove trascorse tutta la vita". (p. S. Loffreda, SBF, Gerusalemme) Il ricordo di una delle più importanti figure dell'archeologia italiana a vent'anni dalla morte (1991-2011), nella prima ristampa anastatica della monografia curata dallo Studium Biblicum Franciscanum (1994).
Un prezioso sussidio per accompagnare il pellegrino nella visita ai principali santuari della Terra Santa. Di ogni santuario sono riportati:
- La lettura biblica di riferimento
- Appunti dalla tradizione storica legata al luogo
- La cartina archeologica per orientarsi e per ripercorrere le fasi storiche
- Una proposta di preghiera da celebrare durante la visita
- Suggestive immagini a colori o antiche stampe
- Gli orari di apertura e i recapiti
Completano il volume due cartine fuori testo, per localizzare i santuari a Gerusalemme e nel resto del paese
I santuari presenti
Il volume è destinato soprattutto a chi si appresta a compiere l'esperienza del pellegrinaggio in Terra Santa. Comprende le schede dei principali santuari di: Acri, Ain Karem, Beit Sahur, Betania, Betfage, Betlemme, Cafarnao, Cana, Emmaus, Gerusalemme, Giaffa, Monte Tabor, Naim, Nazaret, Tabgha, Tiberiade.
Cercare la verità, favorire l'ascolto, non stancarsi del dialogo, sperare sopra ogni cosa nella pace. In dodici anni da Custode di Terra Santa fra Pierbattista Pizzaballa ha avuto occasione di incontrare migliaia di persone di tutte le fedi. E di offrire anche nei contesti più prestigiosi (università e parlamenti), oltre che in centinaia di incontri e convegni internazionali, la sua testimonianza di frate minore che crede nella comprensione reciproca e nella costruzione paziente della cultura della pace e dei diritti. Oggi la sua parola di francescano a capo di una Provincia che comprende, oltre a Israele e Palestina, diverse zone martoriate dalla guerra e dalle persecuzioni (come Siria ed Egitto), è quanto mai preziosa. Un punto di vista privilegiato e autorevole, forgiato "sul campo", che non può che scuotere le nostre certezze (e a volte la nostra indolenza) di occidentali, spesso meri spettatori di quanto vivono i nostri fratelli cristiani (e non solo) in Medio Oriente.
"Gerusalemme è dappertutto", come ha scritto il grande storico Franco Cardini, e questo grazie a un dialogo intessuto fin dal I secolo a.C. fra la civitas Judaeorum e la penisola dove la potenza romana si è sviluppata. Ciò è tanto più vero per Roma, il Caput mundi che il martirio di Pietro e Paolo trasformarono in una nuova segreta meta di pellegrinaggio per la nascente comunità cristiana. In occasione del Giubileo della Misericordia, queste pagine propongono un itinerario alla scoperta delle tracce di Terra Santa a Roma, del legame tra Gerusalemme, Città Santa, e la Città Eterna: da Santa Maria Maggiore, dove sono riposte le presunte reliquie della culla che la Madonna avrebbe portato con sé nella fuga in Egitto, a Santo Stefano Rotondo, copia dell'Anastasis, passando per Santa Prassede, San Giovanni in Laterano e la basilica di Santa Croce in Gerusalemme.
Il volume ripercorre i primi passi del movimento politico e sociale dei cattolici pisani durante i pontificati di Leone XIII e Pio X (1878-1914), che corrispondono all'ultimo periodo dell'episcopato di Paolo Micallef (1871-1883), all'intero di Ferdinando Capponi (1883-1903) e agli esordi di quello di Pietro Maffi (1904- 1931), dal 1907 cardinale, uno dei più eminenti esponenti della Chiesa cattolica durante il primo trentennio del XX secolo. È il tempo della Rerum Novarum, l'enciclica con cui per la prima volta la Chiesa prese posizione in ordine alle questioni che riguardavano la vita della collettività e fondò la sua moderna dottrina sociale, il cui esponente più noto a livello internazionale fu il prof. Giuseppe Toniolo (1845-1918), che nell'ateneo pisano insegnava dal 1879 Economia politica. Ma è anche il tempo del non expedit, il decreto che dal 1874 impediva ai cattolici italiani di partecipare alle elezioni e in genere alla vita politica dello Stato italiano ed in particolare di creare partiti politici. Il tempo, infine, della lotta antimodernista, quando il magistero romano non solo riteneva possibile la riconquista cristiana della società senza gli strumenti offerti dalla modernità ma che anzi considerava la modernità stessa il principale freno alla restaurazione di Cristo. Pisa era allora una città proletaria, caratterizzata dall'ampia presenza della massoneria e dell'universo 'sovversivo', termine sotto al quale le autorità di polizia erano solite riunire anarchici, repubblicani e socialisti per sottolinearne la natura antagonista all'ordine costituito e dove quindi 'fare politica' per i cattolici era impresa ardua e rischiosa. Si ricostruiscono qui aspirazioni, azioni, organismi, successi e fallimenti di quanti, laici e sacerdoti, pensarono che fosse per la Chiesa pisana un dovere morale e civile «andare verso il popolo».
Da A come acqua a Z come zaffiro. Si susseguono in questo - come in un abbecedario - le più importanti parole bibliche introdotte e spiegate con semplicità e acuta conoscenza delle Scritture. Un'attenta esegesi dedicata a chi si accosta per la prima volta al testo biblico e che non si limita ad affrontare gli aspetti tecnico-eruditi, ma rintraccia le valenze spirituali e le ricadute sulla vita dei credenti.
«Beati i puri di cuore perché essi vedranno dio» (Mt 5,8), dice Gesù. Ma che significa? Evagrio, un cristiano originario del Ponto (ora Turchia settentrionale) che vive nella seconda metà del IV secolo della nostra era, è fra coloro che prendono sul serio questo monito. Perché possa realizzarsi servono due azioni, coordinate l'una all'altra: allontanarsi dal consorzio umano e raggiungere l'impassibilità (apatheia), ossia l'interruzione delle affezioni. Questo è possibile solo affrancando l'essere umano dal vortice dei pensieri, delle parole e delle opere proprie del mondo. Il raggiungimento di questa condizione, con la descrizione di tutte le difficoltà da superare e i passaggi da seguire, è l'oggetto degli scritti di Evagrio, volti a mostrare in modo patente all'"uomo di mondo" (kosmikos) la necessità di lasciarsi alle spalle la consueta forma di vita. Solo affidandosi a un nuovo protocollo esistenziale è possibile giungere alla comprensione antropologica dell'animale umano e alla purità di cuore. Questo è il compito del monachos, ossia del cristiano capace di servirsi della therapeia che permette all'essere umano di vedere con occhi nuovi (ossia conoscere) se stesso, l'ambiente nel quale è posizionato e, alla fine, dio.