I pinguini imperatori del polo nord, quando la bufera di vento e neve imperversa, si stringono fortemente l'un con l'altro formando un blocco in grado di resistere al freddo e al gelo. Le trasformazioni sociali repentine della postmodernità hanno portato grande smarrimento e sofferenza. Occorre una risposta che sia vera, autentica e profondamente umana. La famiglia, nucleo centrale della società è, nonostante tutto, il luogo e l'esperienza primordiale ove attingere linfa per guardare oltre lo smarrimento che sovrasta il vivere sociale. Perché la famiglia non è solo "cosa degli uomini e delle donne", ma è l'esperienza che Dio-uomo, ha scelto per tracciare il percorso verso cui incamminarsi.
Da una prospettiva psicologica e spirituale insieme, i momenti chiave dell'innamoramento - fascinazione, passione, splendore e fatica -, validi sia per l'amore di coppia che per quello consacrato, con la proposta di un percorso attraverso cui acquisire consapevolezza delle dinamiche da essi generate.
La testimonianza di fede in famiglia e l'incontro di catechesi sono vissuti da persone (adulti e bambini, ragazzi) che entrano in rapporto fra loro. È importante che tale rapporto sia il più bello possibile, il più motivante, insomma che possa dare, soprattutto ai bambini e ai ragazzi, la sensazione che è "bello stare insieme a parlare di Gesù-. Ma come è possibile? Quali sono le scelte giuste che genitori e adulti devono fare per educare alla fede i figli e i giovanissimi? Per rispondere a questa domanda, il libro è suddiviso in quattro capitoli: L'oggi: un'analisi della società odierna e della richiesta di senso che "cova sotto la cenere-. Il sacro: la nascita delle religioni e la specifi cità del cristianesimo. Trasmettere la fede: la fede e i credenti credibili che comunicano la fede "per contagio-. La trasmissione della fede: percorsi e processi, scelte concrete e passi educativi.
Chi è il bambino evangelico? È il cristiano, che vive la complessità della vita contemporanea dando il meglio delle proprie facoltà umane ed esprimendo con tutto se stesso anche la trascendenza della Grazia divina, che ha ricevuto con il battesimo. Ezio Aceti propone il suo libro più profondo e mistico, raccontando come ciascuno di noi può essere, anzi è, il "bambino evangelico". Siamo figli che hanno ricevuto il seme della Grazia, che si trova depositata nel nostro cuore. Siamo figli che ricevono l'amore incondizionato di Dio e che danno la propria testimonianza, come fratelli, in un mondo in piena deriva narcisistica. Eppure, riallacciare i legami è possibile, i cristiani sono chiamati a farlo: la crisi è un'opportunità, va vista come il dolore di un parto, nella direzione dell'amore e della costruzione di un mondo accogliente, unito e plurale.
Ha ancora senso, oggi, parlare di stile "paterno" e "materno" nell'educazione? I cambiamenti sociali e antropologici a cui è sottoposta la famiglia mettono a dura prova il sistema, spiega l'autore, eppure padri e madri non debbono rinunciare o smarrire il proprio ruolo. È arrivato il momento di realizzare, dice Aceti, quello che ormai molti operatori sociali ed educativi sperano: l'alfabetizzazione genitoriale obbligatoria. Se la madre rappresenta per ciascun bambino la sicurezza, la tranquillità, «è grazie al padre che il bambino potrà, una volta separato dalla madre e rassicurato dalla interiorizzazione della figura femminile, entrare davvero nella società e nella realtà», spiega Aceti. «Solo un padre che 'separa' il bambino dalla madre potrà aiutarlo a divenire autonomo».
Il senso del sacro è qualcosa di innato in ogni essere umano, ma richiede tempo per crescere e maturare. Per far sì che ciò avvenga è necessaria una "educazione al sacro". Educazione che consiste nel far emergere nei bambini ciò che già è insito nel loro cuore. Questo libro, rivolto a genitori ed educatori cristiani, offre spunti di riflessione affinché essi per primi riscoprano la bellezza del pregare e del vivere con Gesù; una riscoperta da trasmettere ai più piccoli attraverso un percorso di apprendimento graduale. A guidare i due autori c'è la certezza che "pregare è la base, il nutrimento dell'anima, come esperienza indispensabile per la vita spirituale", perché esprime la vera natura di ogni persona. L'appuntamento con Gesù dovrebbe essere il momento più importante della giornata, diventare costante e ampliarsi sempre più.