Ci sono vite degne di essere vissute ed altre meno? Si possono attribuire agli esseri umani diritti naturali e universali? A queste domande risponde la filosofa morale Jenny Teichman - per la prima volta tradotta in lingua italiana - svincolandosi da visioni prettamente religiose o secolari. Partendo da una critica nei confronti delle teorie egoistiche, utilitaristiche e relativistiche affronta tematiche morali e sociali controverse come eutanasia, aborto, etica delle professioni, femminismo e libertà di espressione, ma anche il rapporto tra esseri umani, animali e intelligenza artificiale; senza dimenticare la relazione tra etica, politica e ambiente. Ne deriva un'introduzione alle basi dell'etica sociale, che orienta il lettore al giudizio e all'interpretazione, e inserisce l'etica stessa, in rapporto alla società, nella sua dimensione più reale e concreta. Conclude il testo un prezioso Glossario che riassume i principali concetti della materia.
Come può declinarsi una teologia razionale alla fine della modernità? Holm Tetens esplora la via di un discorso razionale su Dio, essenzialmente basato sulla negazione dell'autorità di fonti esterne alla ragione - siano i testi sacri, la dottrina, l'esperienza di fede... - e sul principio di non contraddizione. Elaborare tesi e argomentazioni chiare, condivisibili universalmente, sulle questioni inerenti l'esistenza di Dio e il suo rapporto con la natura, con il mondo e con l'uomo, è un tentativo inusuale per la teologia e la filosofia contemporanee, le quali rinviano perlopiù la discussione dei contenuti teologici alle particolari tradizioni ermeneutiche, riducendo la religione come oggetto di studio alla sua dimensione storica. La prospettiva qui sviluppata da Tetens è in grado di rimettere in questione la differenza fra teismo e naturalismo, mostrando come il primo sia una valida opzione razionale anche per l'uomo d'oggi.
Il cristianesimo è davvero la religione assoluta? Questa domanda ha toccato in modo profondo la riflessione filosofica e teologica moderna in Europa, prima di divenire troppo gravosa per gran parte della coscienza culturale contemporanea. Che cosa significa infatti "assolutezza" di una religione in un contesto segnato dalla pluralità delle religioni e dalla accresciuta consapevolezza della loro origine storica e della loro reciproca limitazione? E perché conferire proprio al cristianesimo questo attributo? Continuiamo a dirci "cristiani" e a vantare una superiorità su altre religioni per irriflessa appartenenza culturale o per timore dell' apertura all' "altro" oppure per l'apprezzamento di contenuti religiosi che meglio di altri rispondono ai valori che contraddistinguono proprio la coscienza culturale moderna? Per motivazioni semplicemente apologetiche oppure per motivi inerenti alla considerazione "scientifica" del fenomeno religioso? Il libro di Johannes Hessen, il cui titolo originario è La pretesa di assolutezza del cristianesimo, tenta di offrire una risposta a tali domande dalla prospettiva della filosofia della religione. Pubblicato nel 1963, ma risalente nelle sue intuizioni fondamentali alla prima metà del Novecento, questo piccolo testo affronta con straordinaria chiarezza e semplicità, ma con stile sistematico, una delle questioni più delicate che attengono oggi alla discussione sul pluralismo religioso.
Anthropologica è un annuario di filosofia legato alle attività di ricerca del Centro Studi Jacques Maritain che si propone un duplice obiettivo: la comprensione dei molteplici aspetti della cosiddetta "questione antropologica" e una riflessione che metta in luce il significato dell'umanesimo occidentale e delle radici culturali che lo sostengono. Questo terzo numero affronta una tematica riconducibile all'ambito della "bioetica": l'orizzonte problematico è quello di una trasformazione radicale della forma umana di vita che i progressi della scienza potrebbe indurre in un futuro non molto lontano. Per riflettere sul senso di questa trasformazione in questo volume ci si è concentrati sulle questioni antropologiche ed etiche racchiuse nei termini: "potenziamento" dell'essere umano e "miglioramento" della vita umana.