Sono qui raccolti gli interventi più significativi di don Alberto Zanini, testimonianze di un'umanità che ha come origine e metodo l'appartenenza totale a Cristo. L'eccezionalità del libro sta nella passione di vita che ci comunica: in ogni parola si percepisce la vibrazione di un uomo che ha incontrato Gesù Cristo e in questo incontro si è realizzato. Leggendo queste pagine si incontra un uomo, non il suo ricordo, ma il suo cuore, la sua tensione alla felicità, e la presenza viva del mistero che risponde, segno che l'avventura umana ha, ieri e oggi, una speranza di compimento.
Rivolto soprattutto agli studenti universitari e a chi desidera farsi un'idea della poesia contemporanea, il volume ripercorre lo sviluppo del genere lirico e le principali trasformazioni della metrica. Un'attenzione particolare è rivolta al destino orale e spettacolare della poesia di oggi, molto più vissuta, ascoltata e «recitata» che letta in silenzio sulle pagine di un libro. L'intento è coinvolgere studenti e docenti in un lavoro che prenda le mosse dalle mutate condizioni ricettive e compositive e rifugga dal dilettantismo sentimentale e linguisticamente povero che costituisce il vero rischio insito nell'approccio dei giovani alla pratica poetica.
Maggio 2007. Una drammatica telefonata nella notte sconvolge l'esistenza di una famiglia: Giulio, 18 anni, terzo di sette figli, lotta tra la vita e la morte dopo un gravissimo incidente. Resterà in coma per due mesi e ricoverato per nove. È un avvenimento che sembra distruggere tutto, ma l'angoscia iniziale è rischiarata da una luce inattesa. Giorno dopo giorno la vita diviene un'implorazione fiduciosa che permette a Giulio di continuare a vivere e alla sua famiglia di continuare a sperare. Le persone più care e gli amici, che per mesi sono loro vicini, testimoniano una storia positiva segnata da fatti e incontri importanti. Giulio rinasce rientrando faticosamente nella propria vita con uno sguardo di stupore e gratitudine, segnato per sempre dall'incontro con il mistero.
Alberto Cappi è da sempre legato ad una laboriosa esperienza della poesia come "scrittura". Come gesto, insomma, in cui il silenzio e le infinite possibilità della lingua danno vita a qualcosa di misterioso. Aprendo spazi di incontro e di conversazione profonda. La poesia come affioramento delle parole e contemporaneo inabissamento nelle avventure del significato. Pochi come lui in Italia hanno tanto viaggiato nell'esperienza dello scrivere, anche attraverso i territori del lavoro sui testi altrui, con traduzioni, scelte antologiche ed esercizio critico. In questa raccolta, dove a mio avviso spira un'aria più estrema, e se possibile brucia una concentrazione al tempo stesso più furiosa e però più abbandonata delle precedenti, troviamo il poeta impegnato nel suo decisivo corpo a corpo: con il tempo. E troviamo le figure, le presenze familiari o lontane, le icone e i fantasmi che si accalcano a un tale appassionato, suo e nostro apertissimo ring.
Queste memorie di vita africana sono la quotidiana normalità di circa dieci anni (1985-1996) trascorsi da un medico chirurgo e dalla sua famiglia in Uganda, nell'Africa orientale, praticando la professione, curando i sofferenti nel letto d'ospedale o i moribondi in povere capanne. I differenti momenti della vita famigliare si sono intrecciati con gli avvenimenti del paese, spesso drammatici come accade in Africa. Guerre, epidemie, colpi di stato e sofferenze sono state il pane quotidiano che non ha impedito il sereno svolgersi della vita scandita anche dagli aspetti più belli: la nascita dei figli, la compagnia della moglie e degli amici bianchi e neri, la riconoscenza dei pazienti e l'incontro con le persone, piccole e grandi, incrociate lungo la strada di quegli anni. Il vero protagonista di queste stagioni spese ai tropici non è l'autore o i suoi amici, ma la grandezza di un'esperienza vissuta, resa affascinante da una Presenza, la presenza di chi non si può ancora vedere in faccia, ma che infonde passione e condivisione per ogni particolare della vita, anche per la sofferenza più dura. Il desiderio di non perdere la memoria di quegli anni ha portato alla lenta ma tenace stesura dl queste note, inaspettatamente diventate libro, scritte con il sorriso sulle labbra, segno di una grande riconoscenza. Presentazione di Giancarlo Cesana