Nasce nel 1789 in Liguria e, giovane sacerdote, contraddistingue la sua attività con una serie di innovazioni pastorali e con la creazione di varie istituzioni tra le quali spicca quella destinata all'educazione delle ragazze povere. Fonda la Congregazione delle 'Figlie di Maria Santissima dell'Orto' conosciute come 'Gianelline' Nel 1938 viene nominato vescovo di Bobbio.
Pochi sanno che Papa Francesco, prima di laurearsi in Filosofia e Teologia, si è diplomato in Chimica degli Alimenti e che il cibo e la cucina hanno per lui un ruolo importante.
Questa è una biografia che racconta Papa Francesco in una prospettiva nuova e originale, nella quale trovano spazio anche 36 ricette buone e semplici, ispirate alla sua vita.
Questo libro ha una valenza culturale e informativa. I fatti narrati sono conformi a verità e documentati. La pubblicazione illustra il rapporto che lega Papa Francesco al valore del cibo e al suo significato religioso. Il cibo e la sua condivisione costruiscono relazioni, trasmettono memoria e culture, e sono un fattore fondamentale per il progresso sociale ed economico.
Un antico e straordinario documento redatto a Bergamo nel Duecento da un impareggiabile “cronista” dell’epoca, è al centro di una vera e propria “inchiesta” su colei che è ritenuta la prima santa della Chiesa di Bergamo. “Santa Grata e il suo Monastero in Bergamo Alta” è il titolo n. 500 della popolarissima “collana blu”, autentico fenomeno editoriale di Velar e Elledici, incentrato su pubblicazioni che presentano biografie di santi, beati di tutte le epoche.
Scritto da Roberto Alborghetti che aveva firmato anche la biografia “Sant’Alessandro Martire e patrono della terra di Bergamo”, già ristampata – il testo ricostruisce, come in una sorta di indagine giornalistica, la vicenda di Santa Grata, considerata la “compatrona” della Diocesi di Bergamo. Grata è colei che, giunta sul luogo della decapitazione del vessillifero della Legione Tebana, ne raccoglie le spoglie e le porta alla sepoltura. Con questo semplice e devoto gesto, la nobildonna Grata entra a pieno titolo nella storia della cristianità bergamasca. La sua vicenda e la sua testimonianza sono giunte fino a noi trasmesse da antichi luoghi di culto (la chiesa di Santa Maria Vecchia, il monastero benedettino di Santa Grata in Columnellis, la chiesa parrocchiale di Santa Grata Inter Vites), da immagini (si pensi agli affreschi duecenteschi custoditi nello stesso cenobio benedettino), da documenti storici (le diverse versioni delle Passiones) e da due opere fondamentali della storiografia: il Liber Pergaminus di Mosè del Brolo e il Legendario del Beato Pinamonte da Brembate.
È sempre tra le strade, le piazze e i quartieri della grande metropoli argentina che Jorge Mario Bergoglio delinea già le linee portanti di quella che, con un neologismo anglosassone, è definita “Francisnomics”, ossia un modello di sviluppo economico, sociale e culturale che, attraverso “il lavoro libero, creativo, partecipativo e solidale” – come disse ancora alle Acli – possa portare l’essere umano ad esprimere e ad accrescere la dignità della propria vita. Impossibile capire questo Papa, se non si parte proprio da dove egli è vissuto e da dove egli è partito, “preso quasi alla fine del mondo”: la prima frase pronunciata appena si è presentato al mondo come Francesco, la sera del 13 marzo 2013. E non era un modo di dire.
Oltre 550.000 battute di testo, quattordici ampi capitoli e 340 fotografie: questi i numeri che definiscono la "prima grande biografia illustrata" dedicata a Papa Jorge Mario Bergoglio. L'opera ci aiuta a conoscere un "figlio di emigranti" diventato pastore della Chiesa universale. E lo fa andando "oltre gli istant books" e scavando in profondità nella documentazione storica a partire dalle notizie sulla famiglia di origine, per giungere ai mesi iniziali del pontificato, con le prime scelte del magistero e i primi viaggi apostolici. Un libro imperdibile, un libro-dono per ogni occasione.
Biografia del beato Francesco Spinelli (1853-1913), che ha saputo vivere il suo tempo storico come memoria vivente di Gesù". Coed. Elledici-Velar. "
La vita di un umile frate del Cinquecento, ancor oggi venerato dalla gente delle valli bergamasche di cui era originario. Anche se illetterato, era considerato un mistico. La sua vita semplice era una vita di preghiera e di unione con Dio.
Suor Dolcezza": un'umile violetta che ha vissuto la quotidianità in totale carità evangelica vigilante (1897-1932). Proclamata Beata nel novembre 2012. Coed. Elledici -Velar. "
Leone Dehon nasce il 14 marzo 1843 in Francia, a La Chapelle. Osteggiato dalla famiglia nel suo desiderio di diventare prete, ma deciso a seguire la sua vocazione, è accolto nel Seminario francese Santa Chiara in Roma. Ordinato sacerdote torna nella sua patria con tre lauree e con tanti progetti e sogni nel cuore. Fonda la Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù, che si espanderà in tutto il mondo. Muore il 12 agosto 1925 muore, dopo una vita di totale donazione.
Una vita in semplicità e povertà, trascorsa a coniugare un verbo: cercare. L'itinerario terreno di Fra Francesco Maria da Camporosso (1804-1866) - laico cappuccino, al secolo Giovanni Croese, asceso alla gloria degli altari nel dicembre 1962 - si muove lungo le vie della Carità di un "umile frate cercatore": così lo definì lo stesso Papa Giovanni XXIII, che lo canonizzò, ricordando che era "da tutti chiamato, nonostante le sue proteste, 'il Padre Santo'. Fra Francesco Maria, nei sessantadue anni di esistenza terrena vissuta tra Imperia e Genova, non ha fatto altro che modellare la propria vita sull'esempio e sulla testimonianza di Gesù, nell'amore per il prossimo, fino alla donazione totale, coincisa con la morte avvenuta nel 1866 nel contesto di una terribile ondata di colera che vide il Padre Santo sfinirsi ed annientarsi nel soccorso agli ammalati dei quartieri di Genova.
Biografia illustrata di Maria Elisabetta Mazza, maestra elementare e fondatrice delle Piccole Apostole della Scuola Cristiana. Nata nel 1896, fu tra i protagonisti del cattolicesimo sociale bergamasco, collaborando, fra gli altri, con quel don Angelo Giuseppe Roncalli che diventerà poi papa Giovanni XXIII. Promosse attività e iniziative per una rinnovata presenza dei cristiani nella società e nella scuola, rendendosi invisa al fascismo che la tenne sotto stretta vigilanza. Morì nel 1950, dopo una vita donata alla missione "nobile e santa" dell'educazione.
Don Aldo Nicoli (1934-2009) era soprattutto un prete, un dono di Dio alla comunità per la comunità. La straordinaria intelligenza, il dinamismo irrefrenabile, la sapiente concretezza, l'ardita lungimiranza, unite alla sua fede cieca nella Provvidenza facevano di lui l'uomo giusto al posto giusto e al momento giusto, quando c'erano problemi amministativi o progetti da realizzare nella sua diocesi e al di fuori. Per questo suo essere sempre in prima linea, al confine con la mentalità del mondo, a volte era oggetto di malignità, ma don Aldo ha continuato a rivestire pazientemente un ruolo che realizzava nella carità, pur preferendo sempre il contatto vivo con la comunità parrocchiale. Ha offerto con amore tutto se stesso, consumandosi per gli altri.