"La nascita segna l'inizio di una nuova storia, di nuove storie che, intrecciandosi, ne producono altre che, a loro volta, confluiscono, facendola avanzare, nella storia dell'umanità. [...] La nascita è un momento di grazia, un dono per tutti. Il dono di un nuovo essere che inizia il suo cammino nel mondo e che, comunque andrà, contribuirà a renderlo diverso. In quanto dono la nascita sfugge ad ogni presunzione di diritto. Non c'è diritto che tenga di fronte alla gratuità ed al mistero della vita. È dono dell'amore. È la vita stessa che irrompe, che impone la sua legge. È l'avvento di una nuova storia, pregna di un tempo futuro che non è dato conoscere nell'oggi." (Dalla Prefazione)
Gli ultimi secoli della storia occidentale sono stati attraversati da una crescente influenza del pensiero femminista, dalle sue origini cristiane nelle comunità calviniste del Settecento fino all'elaborazione, in anni più recenti, della gender theory. Da Edith Stein a Judith Butler, il ruolo del femminile e del rapporto uomo-donna nell'antropologia femminista, nella religione cristiana, nella teologia queer e in altre teorie filosofiche sono oggi al centro di una rivoluzione che sembra ancora agli inizi. La filosofa Angela Ales Bello ne ripercorre qui la genesi, il fondo antropologico, le origini nelle culture arcaiche e nella cultura occidentale cristiana. Ed è proprio nel Magistero della Chiesa che, negli ultimi decenni, la questione del femminile è stata trattata più che in ogni altra epoca: nella lettera apostolica Mulieris dignitatem di Giovanni Paolo II e nell'esortazione apostolica Amoris laetitia di Papa Francesco, nelle posizioni pastorali di Bergoglio sull'universo Lgbt e nei teologi che si confrontano sulla questione del gender.