Le lunghe file di musulmani in preghiera, nelle moschee o sul lato di una strada, colpiscono l'immaginario occidentale più di qualsiasi altro aspetto dell'islam. E trasmettono la percezione di qualcosa di unitario, collettivo, compatto, quindi anche di incomprensibile e minaccioso.Mentre nella comune concezione cristiana la preghiera è soprattutto un'attitudine interiore, formalmente libera sia nelle modalità corporee che nei testi, l'islam la concepisce informa diversa come atto rituale fortemente standardizzato e vincolato alla lingua araba. Tuttavia, il modo di pregare dei musulmani non è affatto univoco e omogeneo, come dimostra il libro, che si propone di accompagnare il lettore nella dimensione orante quotidiana dei fedeli di Allah.
Per gli operatori sanitari è ormai esperienza quotidiana doversi rapportare con persone appartenenti a religioni diverse da quella cristiana o con battezzati di confessione diversa da quella cattolica. Com’è possibile farlo correttamente senza un minimo di conoscenza delle principali tradizioni religiose e delle specifiche richieste riguardo ad alimentazione, cure, assistenza, sepoltura di costoro? Redatto, per ogni sezione, da un esponente di rilievo di ciascuna delle comunità religiose prese in considerazione, il testo risponde in maniera breve, facile e chiara agli interrogativi che la pluralità religiosa pone. Offre nozioni di base per rispondere a domande concrete.
Note sul curatore
Stefano Allievi, ricercatore presso il dipartimento di sociologia dell’Università di Padova, è specializzato in sociologia delle religioni e in migrazioni internazionali, con particolare riferimento alla presenza islamica in Europa. Con le EDB ha pubblicato: Il libro dell’altro, Bologna, 1995; assieme a G. Guizzardi e C. Prandi, Un Dio al plurale. Presenze religiose in Italia, Bologna, 2001.