Roma, 1980; pagine 312, cm 16x24,5.
Un classico della spiritualità cristiana, pubblicato per la prima volta a Napoli nel 1758 e ininterrottamente ristampato fino ad oggi. S. Alfonso vide nascere il libro dalla sua predicazione trentennale svolta soprattutto nei paesi più depressi del Regno di Napoli. Al centro della predicazione il tema dei Novissimi, con lo scopo di risvegliare nei fedeli il senso del peccato e la speranza della vita eterna. Con tono coraggioso, lontano dalla retorica classica e ben lontano dal conformismo del tempo, il santo racconta con colori forti la morte, il giudizio e l'inferno sempre però lasciando intravedere la speranza della beatitudine eterna.
Nella Francia di fine Ottocento, tra progressi della scienza della tecnologia e una mentalità sempre più frivola e consumista, Teresa, una giovane suora carmelitana del convento di Lisieux, su ordine della priora, riporta in tre manoscritti il suo meraviglioso itinerario spirituale.
Storia di un'anima è il titolo con il quale sono stati pubblicati questi manoscritti che, attraverso il racconto in prima persona di Teresa, danno vita a un vero e proprio trattato sulla fede e sulla speranza cristiana.
Opere complete di santa Elisabetta della Trinità è una traduzione migliore e più fedele al testo originale rispetto alle versioni precedenti. Il prodotto è frutto del lavoro e della collaborazione di diverse persone con ambiti distinti di competenza nella conoscenza della lingua francese, della mistica carmelitana e dei criteri ermeneutici. Prezioso anche il contributo fornito dall'apparato critico. La trasposizione fedele delle introduzioni e delle note dall'originale francese delle edizioni Du Cerf è di una ricchezza ineguagliabile. Non c'è trattato spirituale, diario, lettera, preghiera o poesia che non trovi la sua spiegazione e la sua collocazione. Questa ricchezza si deve al lavoro paziente, sapiente e meticoloso di padre Conrad De Meester, ocd, che ha dedicato la sua vita a studiare, catalogare e a sottoporre a un esame di critica testuale, di esegesi e di ermeneutica tutto il materiale d'archivio, i manoscritti riguardanti il testo e la vita delle due "sorelle nello spirito", Teresa di Lisieux ed Elisabetta di Digione. Arricchiscono la presente edizione gli indici e le appendici poste in fondo al volume. Rispetto alla precedente edizione degli Scritti, si ha il vantaggio di avere a disposizione le Opere complete. Il lettore può accedere così a tutti i testi di Elisabetta conosciuti. Dalle molteplici fonti e numerose citazioni o allusioni presenti nel testo, si potrebbe ricavare l'impressione di una mancanza di originalità nel pensiero della Santa. In realtà, sono queste stesse dipendenze a esaltarne la spiritualità e l'equilibrio. Elisabetta sa cogliere e sperimentare l'essenziale di ogni autore con cui entra in contatto. La Carmelitana di Digione si inserisce in una scia di testimoni che, partendo dalla rivelazione biblica, attraversa la storia della mistica cristiana.
Scritto profondo, vigoroso, privo di polemica, sintesi attraente e convincente della fede cristiana.
Non si può comprendere il cammino spirituale di Ignazio di Loyola, fondatore di quella Compagnia di Gesù in cui ha vissuto la propria formazione anche papa Francesco, se non lo si rilegge all'interno dell'esperienza del suo tempo, in cui l'ideale cavalleresco era punto di riferimento e modello per l'uomo. Ignazio, se da giovane si era dedicato alla milizia secondo il mondo, dopo la conversione restò, comunque, soldato di Cristo per tutto il resto della sua vita. Il volume racconta il cammino di Ignazio - soffermandosi in particolari su tre episodi a tema mariano: la visione di Maria col Bambino all'inizio del cammino di conversione, la notte di veglia davanti alla Vergine di Montserrat e l'importanza, per la Compagnia neonata, di un'icona che oggi campeggia nella chiesa madre dei Gesuiti, la cosiddetta Madonna della Strada - e presenta una breve antologia dei suoi testi.
Prima opera esegetica di Ambrogio (difficoltà e soluzioni nell'interpretazione di Gen 2,8 - 3,19) che si rivela capace di utilizzare l'allegorismo di Filone in maniera originale, ed elabora una antropologia fondamentalmente serena. Prelude al dibattito agostiniano su grazia e opere, ma non guarda tanto al danno prodotto dal peccato sulla natura umana, ma piuttosto alla imago Dei, l'elemento divino. Satana non ha il potere di abbattere il nostro spirito, a meno che noi non lo vogliamo. Emerge il tema del felix culpa: il peccato ha provocato la risposta divina di un più grande amore. Il testo non è solo la riedizione economica del volume pubblicato nel 1982: è stato arricchito di un nuovo commento e aggiornato secondo le più recenti ricerche.
Un classico della letteratura patristica sulla vita monastica. La biografia di S. Antonio - monaco nativo di Alessandria d'Egitto, vissuto tra il III e il IV secolo - è il best-seller della letteratura cristiana; è infatti una lunga lettera scritta (IV sec.) in greco dal vescovo Atanasio ai monaci d'Occidente al fine di indicare loro nella figura di Antonio Abate l'ideale monastico puro. La Vita, qui presentata nella prima vera traduzione italiana, è interessante per l'attualità del messaggio, mentre l'introduzione evidenzia l'importanza della trasmissione e della diffusione di idee anche in ambiti apparentemente molto lontani fra loro (ascetismo cristiano e yoga). Note di commento, ricche e puntuali, sotto vari aspetti - filologico, storico, esegetico e storico-religioso - accrescono il valore di questo volume.
Il libro più letto e amato della letteratura cristiana antica dalla voce di Alessandro Preziosi.
Ispirandosi alla storia biblica di Tobi, il pio ebreo che prestò denaro senza esigere garanzie, Ambrogio condanna l’usura: «Finché sei libero dai vincoli, tieniti lontano del giogo e dal peso della servitù. Sei ricco? Non addossarti mutui. Sei povero? Non addossarti mutui. Sei ricco? Non ti preme nessuna necessità di chiedere. Sei povero? Esamina la difficoltà di restituire. L’opulenza viene diminuita dalle usure; la povertà non è alleviata dalle usure. Infatti non si corregge mai il male
con il male, né la ferita si cura con la ferita, anzi s’incancrenisce nell’ulcera». In questo volume, che fa parte della collana Vetera sed Nova, testi scelti di Ambrogio da Milano sono presentati in una nuova traduzione fedele e moderna realizzata da specialisti, con un apparato di note leggero e preciso. Il volume è corredato da un’introduzione e da una biografia dell’autore.
Sant’Ambrogio nacque verso il 340 a Treviri da famiglia romana cristiana. Chiamato a Milano per risolvere il dissidio tra cattolici e ariani in merito all’elezione del nuovo vescovo, fu designato, per pubblica acclamazione, a ricoprire quel ruolo. L’ottima preparazione letteraria, le capacità di amministratore e uomo di governo, gli consentirono di svolgere la sua azione pastorale con grande efficacia: riformò la liturgia, testimoniò la fede di fronte agli ariani, difese i poveri, condannò con coraggio le ingiustizie dei nobili
e affermò il principio della funzione sociale della proprietà. Sant’Agostino, entusiasta ammiratore di Ambrogio, si convertì e da lui fu battezzato.
La lettera a Proba, come dice chiaramente il titolo, è una lettera e non un trattato sulla preghiera; la costruzione del testo è legata ad un fatto occasionale e perciò non contiene una riflessione sistematica. Tuttavia quello che poteva essere un limite si rivela una ricchezza; emergono, infatti, delle dimensioni che sono essenziali per ogni situazione di vita e per ogni tipo di preghiera. Si potrebbero così riassumere: La ricerca della vita beata; La centralità del desiderio; La preghiera ha bisogno di 'regole'. Nella lettera a Proba ci sono anche utilissime indicazioni circa i modi e i tempi della preghiera.