Ricchissimo di spunti teologici e riferimenti patristici, similitudini tra la preghiera del cuore e le pratiche di altre religioni; un utilissimo ausilio per chi voglia studiare in modo approfondito il “classico” della letteratura religiosa russa.
“Signore Gesù Cristo, abbi pietà di me!”
"Per grazia di Dio sono cristiano, per le mie azioni un grande peccatore, per condizione un pellegrino senza dimora del genere più umile, che vaga da un luogo all'altro. Tutti i miei averi consistono in una bisaccia di pan secco sulle spalle, e la Sacra Bibbia sotto la camicia. Nient'altro".
(Incipit - Primo racconto)
La Scala del divino amore è un breve trattato spirituale anonimo scritto in occitano nel XIV secolo nel Sud della Francia. È articolato intorno alla dottrina dei cinque sensi spirituali, che viene ripensata a partire dall’incontro con la tradizione della poesia trobadorica.
L'imitazione di Cristo (De Imitatione Christi) è, dopo la Bibbia, il testo più diffuso di tutta la letteratura cristiana occidentale. Nata in un contesto monastico, l'opera ha per oggetto la via da percorrere per raggiungere la perfezione spirituale, seguendo le orme di Gesù. Come ricorda padre Antonio Gentili nell'introdurre il volume, «se è vero che il nostro testo è stato scritto da un monaco per dei monaci, è altrettanto vero - e lo dimostra la sua diffusione in ogni categoria di persone - che il suo messaggio riveste una portata universale e di perenne attualità». In questa nuova traduzione il testo è proposto con un'originale scansione tipografica, che si può definire "ritmica": i paragrafi che compongono il testo sono infatti disposti come fossero versetti di un Salmo.
Gli interlocutori sono persone in ricerca. Con loro ci sono stati incontri e conversazioni alla grata del monastero.
Il rispetto, l'incomprensione, la routine, il lavoro, il progresso, il tempo, la solitudine, il peccato, la Chiesa... Le risposte di un misterioso Profeta alle domande che spesso angustiano il cuore dell'uomo.
Il testo è un "classico" della spiritualità medievale, scritto fra la fine del XII secolo e l'inizio del XIII, quasi certamente in un monastero benedettino e attribuito erroneamente a Bernardo di Chiaravalle. L'opera si propone di guidare l'uomo nella ricerca delle "cose necessarie", aiutandolo a discernere ciò che rende una vita saggia, rivolta alla ricerca di Dio, e rigettando tutto ciò che ostacola il cammino dell'uomo verso il suo vero fine. Nonostante il linguaggio e le immagini, talvolta lontane dalla nostra sensibilità, il testo ha nutrito per sette secoli generazioni di cristiani: sacerdoti, monaci e laici.
La nube della non-conoscenza è una guida spirituale scritta nel XIV secolo da un anonimo scrittore inglese. È considerato uno dei migliori scritti di argomento ascetico e spirituale della sua epoca. La tematica principale che viene trattata è la preghiera contemplativa.
Riscoperto poco più di un secolo fa, dopo un lungo periodo di oblio, questo gioiello della letteratura spirituale medievale fu proposto per la prima volta in traduzione integrale italiana nel 1981, dopo che autori come Elemire Zolla ne avevano proposto alcuni brani negli anni Sessanta.
“Classiche e indimenticabili sono le pagine della ‘Nube della non-conoscenza’, opera di un anonimo scrittore inglese del XIV secolo. Non è mai stato scritto un libro sul misticismo con una così realistica aderenza al senso comune” (Thomas Merton).