La "devozione mariana - scriveva Paolo VI nella Marialis Cultus - viene inserita nell'alveo dell'unico culto che a buon diritto è chiamato cristiano, perché da Cristo trae origine ed efficacia, in Cristo trova compiuta espressione e per mezzo di Cristo, nello Spirito, conduce al Padre". È un desiderio degno di lode quello delle persone devote a Maria di voler conoscere meglio la loro beata Madre. Vogliono andare più a fondo nel meditare sul fondamento della venerazione mariana. Questo libro costituisce un tentativo di assecondare questo desiderio. Il Cardinale Arinze fornisce adeguate risposte basate sulla Sacra Scrittura, sulla Tradizione della Chiesa e sulla solida dottrina cattolica.
Il volume del cardinale Arinze offre una riflessione sulla vita consacrata all'interno della Chiesa. Le meditazioni proposte affrontano le origini della vita consacrata partendo dal Vangelo stesso. Vengono esaminati gli elementi principali e le forme differenti di tale vita anche attraverso una stima del numero di uomini e donne consacrate all'interno della Chiesa dei nostri giorni. Non si tratta di una "dissertazione di ricerca profonda sulla teologia e sul diritto canonico sulla vita consacrata", ma di una riflessione sul discepolato radicale per le persone consacrate, per i laici e per i religiosi. Il volume offre numerosi strumenti per il pensiero e la preghiera con "la speranza che esso aiuti la vita consacrata a essere meglio compresa, amata, vissuta e incoraggiata".
Questo volume propone le riflessioni del Card. Francis Arinze sull'apostolato del laico, ruolo ben distino da quello del clero e dei religiosi. L'autore fornisce dapprima un quadro preliminare facendo, nei primi capitoli, una breve riflessione sulla chiamata all'apostolato di ogni battezzato, sulla natura dell'apostolato dei laici e sulle varie forme in cui esso può essere espresso. Il messaggio centrale del volume si trova nel quinto capitolo, in cui viene preso in esame il ruolo specifico dei laici, precisando i motivi che rendono urgente l'iniziativa laica e i risultati che sono stati concretamente raggiunti in alcuni Paesi. Viene fornito infine qualche cenno sui recenti movimenti ecclesiali e la loro crescente importanza nella Chiesa e sulla necessità della formazione dei laici. Il Cardinale Arinze offre dunque con queste pagine un valido strumento per fare chiarezza sui diversi ruoli nella Chiesa e formulare una sana e dinamica teologia dei laici e della loro spiritualità.
Esercizi spirituali con Benedetto XVI in occasione della preparazione alla Pasqua.
Nato a Eziowelle, in Nigeria, il 1 novembre 1932, a nove anni rinacque al fonte battesimale con il nome di Francis, crescendo alla scuola di Cristo sotto la guida del suo parroco, il beato Michael Cyprian Iwene Tansi. Entrato nel Seminario di Onitsha, ha completato gli studi teologici a Roma, dove fu ordinato sacerdote il 23 novembre 1958. All'età di 32 anni, nel 1965, fu nominato Vescovo coadiutore di Onitsha, in Nigeria, Chiesa che fu presto chiamato a presiedere, all'età di 35 anni, come Arcivescovo. Per 18 anni, dal giugno del 1967 al maggio 1985, ha speso le migliori energie al servizio appassionato di questa Chiesa africana. Fu chiamato dal Papa, nel 1984, a presiedere l'allora Segretariato per i Non Cristiani, oggi Pontificio Consiglio per il Dialogo InterReligioso. Nel 1985, a 53 anni, fu creato Cardinale di Santa Romana Chiesa. Dal 2002 è Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. «Mio caro fratello sacerdote, benvenuto nel sacro presbiterato. Eccoti i miei pensieri su questo ministero dopo cinquant'anni di impegno vissuto. Forse ne troverai utili alcuni. Buon viaggio». Così il Cardo Francis Arinze spiega lo spirito che ha animato la stesura di queste riflessioni, in occasione del 50° anniversario della sua ordinazione sacerdotale. Ne è venuta una sorta di lettera confidenziale ad un giovane sacerdote, in cui, alla luce dell'esperienza vissuta, sono passati in rasse¬gna i punti che motivano e sostengono il dono e l'impegno del ministero sacerdotale. Il volume è arricchito dai Ricordi della partecipazione al Concilio Vaticano II.