Che strano oggetto culturale è mai un "dizionario innamorato"? Ancora più bizzarro se si considera che il destinatario dell'amore in questione è quell'ebraismo da molti "denunciato come dottrina degli assassini del Messia, come pratica degli usurai che sfruttano il mondo intero, dei cospiratori e degli assetati di sangue, pretesto di milioni di omicidi". Ma questo non è certo il punto di vista di Attali, nato in Algeria da genitori ebrei francesi e dedito allo studio di questa religione non solo per averla ereditata dalla sua famiglia, ma anche in risposta a un vivo interesse culturale. Quello che ci restituisce in questa serie di voci, da "Abele" a "Zohar", non è affatto un sapere enciclopedico o nozionistico, bensì il tentativo di interpretare e vivificare un'eredità personale e culturale dalla portata globale. Il mosaico che si compone voce dopo voce, tassello dopo tassello, ci offre un ritratto dell'ebraismo profondo e lontano dai luoghi comuni. Un ebraismo la cui storia millenaria, sintetizzata da Attali nelle pagine introduttive, è segnata dal confronto e dallo scambio con le altre civiltà e che diviene oggi, in forza della sua spiccata singolarità, un baluardo della resistenza a una certa globalizzazione. Da leggere tutto d'un fiato o da sfogliare saltando di voce in voce, questo dizionario è un percorso di autoconoscenza anche per chi dell'ebraismo è solo curioso.
Domani, chi governerà il mondo? Gli Stati Uniti, la Cina, l'India, l'Europa, il G20, l'ONU, le multinazionali, le mafie? Quale paese, quale coalizione, quale istituzione internazionale avrà i mezzi per fronteggiare le minacce ecologiche, nucleari, economiche, finanziarie, sociali, politiche e militari che pesano sul futuro del mondo? Chi saprà valorizzare il formidabile potenziale delle diverse culture? Bisogna lasciare le redini del mondo alle religioni? Agli imperi? Ai mercati? O forse andrebbero restituite alle nazioni, chiudendo di nuovo le frontiere? Un giorno l'umanità capirà che la strada più vantaggiosa è quella di costituirsi in un governo democratico del mondo, che superi gli interessi delle nazioni più potenti, protegga l'identità di ogni cultura e l'interesse generale dell'umanità. Cogliendo le difficoltà di un sistema sempre più incapace di gestire le crisi economiche e le grandi questioni internazionali, Attali lancia la proposta di un "governo mondiale" a partire da dieci "cantieri" concreti: da un'alleanza per la democrazia a un codice mondiale. Un governo del genere esisterà un giorno. Dopo un disastro, o nel migliore dei casi al suo posto. È urgente iniziare a pensarci, per il bene del mondo.
È una delle rare figure che hanno saputo cambiare il mondo con la sola forza dello spirito. Ma com'è riuscito, quest'uomo fragile e dalla voce esitante, questo giovane avvocato fallito, a riunire milioni di uomini? Com'è avvenuto che le sue mille sconfitte si siano mutate in trionfo? La vita di questo "santo laico" mostra che per non essere più umiliati bisogna prima smettere di umiliare, cambiare il proprio rapporto con l'altro. E Gandhi lo fece, dando l'esempio piuttosto che lezioni, insegnando il coraggio di cambiare se stessi prima di pretendere di trasformare l'altro. Oggi è quanto mai attuale, perché mai come ora la violenza nel mondo è tanto minacciosa e multiforme. La sua prodigiosa contemporaneità emerge da molti fattori, tra cui l'idea di economia etica, la condanna della violenza, l'appello all'opinione pubblica, il ripudio della nozione di "potere". Furono i voti di sincerità, castità, nonviolenza e povertà a far si che la sua lotta non deragliasse mai? Gandhi scrisse che in lui la fede "divenne una forza vivente". Tutti conoscono la sua storia, ma lui rimane comunque un enigma.
Con saggi di Jean-Claude Trichet, Boutros Boutros-Ghali, Simone Veil, René Girard, Max Gallo e molti altri
Traduzione di Francesca Minutiello e Marilena Renda
Jacques Attali confronta il suo punto di vista con quello di alcuni importanti intellettuali del nostro tempo, concentrandosi sulle mille sfaccettature del vivere quotidiano e disegnando, con un grande sforzo d’immaginazione, il futuro del mondo attraverso le parole chiave del XXI secolo. Perché, come suggerisce lui stesso, «il senso delle cose è quello che l’umanità, ultimo giocatore dell’universo, riuscirà a trovare». Il libro è arricchito di materiali extra sugli argomenti trattati nel libro accessibili tramite la tecnologia QR Code.
Che cosa è diventata la nostra società? Quali elementi hanno concorso a modificarla e a renderla “liquida”? Quali sono le sfide che attendono la scienza, dopo le scoperte del novecento? Che significato daremo alla vita tra qualche decennio? E al denaro? E alla democrazia? E alla religione? Il senso delle cose offre un resoconto appassionato e scrupoloso sulle realtà di inizio secolo, un’analisi puntuale e lungimirante su molti aspetti della contemporaneità: dalla condizione della donna al rapporto tra uomo e Dio, cittadino e stato, consumatore e mercato; dalle trasformazione nel campo della famiglia a quelle nel lavoro o a quelle nelle arti, nella musica o nella letteratura; dalle nuove sfide del diritto a quelle della medicina o della politica.
Jacques Attali, esperto di economia, è stato consigliere di Mitterrand e primo presidente della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Pur essendo un uomo di sinistra, ha presieduto la Commissione per la Liberazione della Crescita nel governo Sarkozy. Dirige Planet Finance, ONG per la diffusione della microfinanza nei paesi in via di sviluppo che ha sostenuto anche i progetti del premio Nobel Muhammad Yunus. Fazi Editore ha pubblicato la biografia Karl Marx ovvero, lo spirito del mondo (2006, ed. tasc. 2008), Breve storia del futuro (2007), Amori (sempre con Stéphanie Bonvicini, 2008), La crisi, e poi? (2009) e Sopravvivere alle crisi (2010)
Stéphanie Bonvicini, giornalista specializzata nei temi della moda, del turismo e dei viaggi. È autrice della biografia Louis Vuitton, une saga française (2004) e del volume, in collaborazione con Jacques Attali, Amori (2008).
«Il senso delle cose riunisce una costellazione di autori che rispondono alle domande sul futuro. All’apparenza normale, quest’opera nasconde in realtà un altro lato, accessibile attraverso il proprio cellulare». Le Figaro
Se la questione del debito pubblico non diventa una delle sfide-chiave, o la sfida principale delle prossime elezioni legislative, sarà inevitabile una crisi di proporzioni enormi. L'Italia è pronta a raccogliere questa sfida?».
«Saremo ben presto rovinati? Stiamo portando alla rovina i nostri figli?». Cosa accadrà all'Italia, all'Europa e al mondo se la politica non sarà in grado di frenare la crescita del debito pubblico? Da queste domande parte Jacques Attali per spiegare il fenomeno più evidente nell'economia degli ultimi anni. Mai, se non in tempo di guerra, il debito dei paesi più sviluppati e potenti è stato così alto. Questo saggio, bestseller in Francia, analizza le cause che hanno portato all'indebitamento e ne ripercorre la storia: dai sistemi di amministrazione fiscale dei governi dell'antica Grecia al primo "buco" nel bilancio nella Roma repubblicana (40 milioni di sesterzi spesi da Cesare per farsi eleggere Pontifex Maximus), dalla nascita del "Tesoro pubblico" nell'Italia del XIII secolo (il "Monte", istituito nel 1262 a Venezia dal Doge) ai primi esattori delle tasse dell'età moderna (i Fermiers généraux in Francia), fino ad arrivare al XXI secolo. Oggi si può ancora evitare la rovina dei risparmiatori, dei salariati e dei pensionati? Ma a che prezzo? Quali strategie saranno indispensabili? Come finirà? È un testo fondamentale per capire le difficoltà di un paese come il nostro: infatti come sostiene Attali nel capitolo scritto per l'edizione italiana "la situazione dell'Italia è resa ancor più preoccupante dal fatto che la popolazione non sembra essere in grado, quando sarà il momento, di rispondere agli sforzi richiesti per diminuire drasticamente il livello del debito pubblico».
Jacques Attali, giornalista, esperto di economia, è stato consigliere di Mitterrand e primo presidente della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Pur essendo un uomo di sinistra, ha presieduto la Commissione per la Liberazione della Crescita nel governo Sarkozy. Dirige Planet Finance, ONG per la diffusione della microfinanza nei paesi in via di sviluppo che ha sostenuto anche i progetti del premio Nobel Muhammad Yunus. Fazi Editore ha pubblicato la biografia Karl Marx ovvero, lo spirito del mondo (2006, ed. tasc. 2008), Breve storia del futuro (2007), Amori (sempre con Stéphanie Bonvicini, 2008), La crisi, e poi? (2009), Sopravvivere alle crisi (2010).
«È urgente combattere il debito pubblico, sostiene Jacques Attali nel suo ultimo libro. Perché le crisi che esso ha provocato in passato sono tutte finite male». l'Express
«Il saggio descrive uno scenario catastrofico che si avvererà nei prossimi quindici anni, se non si metteranno in pratica immediatamente i rimedi proposti dall'autore. Animi sensibili, astenetevi!». Valeurs actuelles
«In Come finirà?, Jacques Attali passa in rassegna il passato per valutare i rischi che può correre l'Europa. Corrosivo». Le point
«Un giorno o l’altro questa crisi si concluderà, come tutte le altre, lasciando dietro di sé innumerevoli vittime e qualche raro vincitore. Ma ciascuno di noi potrebbe anche uscirne in uno stato di gran lunga migliore di quello con cui ci siamo entrati. Questo a patto di comprenderne la logica e il percorso, di servirsi delle nuove conoscenze accumulate in vari settori, di contare soltanto su se stessi, di prendersi sul serio, di diventare attori del proprio destino e di adottare audaci strategie di sopravvivenza personale.
Il mio scopo non è pertanto quello di esporre un programma politico per risolvere questa crisi e tutte quelle che seguiranno, e neppure quello di offrire vaghe generalizzazioni moraleggianti, bensì di suggerire strategie precise e concrete che permettano a ognuno di “cercare uno spiraglio nella sventura” e di sapersi destreggiare tra gli ostacoli che si presenteranno, senza affidarsi ad altri per sopravvivere, per vivere meglio».
Dopo aver analizzato il crac del 2008 e le sue cause socioeconomiche nel precedente saggio La crisi, e poi?, Jacques Attali estende ora la sua riflessione alle fasi cruciali della vita personale e collettiva.
In una realtà complessa come quella di oggi, però, diventa sempre più arduo superare le difficoltà che incontriamo nel nostro cammino. Per questo l’autore individua sette principi
da applicare, di volta in volta, di fronte alle avversità, siano esse di natura macroeconomica e internazionale (la crisi finanziaria) o privata (la fine di un amore). E ci offre una sorta di “manuale d’uso” per ricominciare a vivere pienamente sotto ogni aspetto: come individui, come lavoratori, come cittadini.
"Come siamo arrivati fino a questo punto? Sembrava che il mondo stesse procedendo per il verso giusto, la crescita economica era la più rapida della storia e tutto lasciava presagire che sarebbe continuata per molti decenni, grazie alla presenza - su scala mondiale - di un abbondante risparmio e a progressi tecnologici straordinari. Ed ecco che, improvvisamente, siamo all'alba di una depressione planetaria, la più grave da ottant'anni a questa parte. In apparenza nulla di grave, se non che alcune famiglie americane non sono più in grado di pagare il loro debito immobiliare. L'obiettivo del libro è quello di spiegare questo mistero nella maniera più semplice possibile e prevedere dove la crisi ci porterà, in modo da non ricascarci più". In "La crisi, e poi?" Attali descrive tutte le fasi del crac, andando a indagare i precedenti storici e le ragioni socio-economiche che hanno portato a questa situazione. Ma delinea pure i possibili scenari che a breve termine potranno verificarsi e le scelte che i governi occidentali possono ancora fare per evitare il tracollo totale.
Contrariamente alle altre specie animali, che si riproducono senza creare legami stabili, fin dalla notte dei tempi l'uomo ha cercato di formalizzare le sue relazioni amorose, creando così la base del tessuto sociale. In "Amori" Jacques Attali va alla scoperta dell'affascinante storia del rapporto uomo-donna e delle tante sfumature che lo hanno caratterizzato in ogni angolo della terra e nelle diverse epoche: sessuale o sentimentale, passionale o platonico, spontaneo o formale, imposto o volontario, religioso o laico, eterno o fugace, eterosessuale o omoerotico. In questo libro sono raccontati i numerosi e spesso bizzarri esempi di un amore inteso in senso allargato: le donne degli harem dell'Arabia Saudita e le geishe giapponesi, i maestri del kamasutra e i matrimoni di gruppo del Congo, le tribù poliandriche della Cina e i rituali omosessuali della Nuova Guinea, le famiglie borghesi e i triangoli bisessuali. Nella sua ricognizione, l'autore affronta anche i nuovi traguardi della vita di coppia nel nuovo Millennio, giungendo a una conclusione sorprendente: la monogamia ha i giorni contati.
Questo non è un libro di storia ma un libro di storie. È la storia di Karl Marx, è la storia dell'Europa, è la storia del capitalismo, della democrazia e della libertà. È la storia della globalizzazione. Che nasce proprio con Karl Marx, primo convinto sostenitore di una società, un mercato e una politica mondiali, possibili grazie all'interazione della scienza e della tecnologia, alla circolazione delle merci, delle persone, delle idee: il mondo unito è per Marx la sola alternativa possibile al prevalere degli interessi del più forte. Fra gli obiettivi di questa biografia vi è quello di smascherare i colossali "falsi" attribuiti al pensiero marxista e porre la domanda: ora che il marxismo è morto siamo ancora in tempo per capire Marx?