Data di pubblicazione: Novembre 1998
Codice: 9788810205785
DISPONIBILE IN 7/8 GIORNI
€ 48,00
Il volume si apre con una breve nota biografica di Giovanni Paolo I, che non ha lasciato alcuna enciclica, ma in pochissimo tempo era riuscito a creare "attorno a sé una grande corrente di simpatia, dovuta soprattutto al suo stile affabile alla sua parola schietta e piana". Nella sua interezza tuttavia il volume è dedicato a Giovanni Paolo II e alle 13 encicliche da lui scritte sino ad oggi in venti anni di pontificato. La nota biografica, che come di consueto il volume riserva a papa Wojtyla, non manca di ricordare che la sua elezione segna dopo 455 anni l'ascesa al soglio pontificio di un cardinale non italiano, accenna alla sua preparazione teologica e pastorale, ai suoi numerosissimi viaggi, tenta con discrezione una sorta di valutazione anticipata del pontificato, valutazione difficile a pontificato ancora felicemente in essere. Tale valutazione è fatta indicando quelli che per l'estensore sono i punti da approfondire per un giudizio sul lungo e complesso pontificato di Giovanni Paolo II: il suo molo nella crisi e caduta dei regimi dell'Est europeo, le sue prese di posizione sulla pace, la sua intrepida difesa dei diritti umani in genere e del cristiano nella chiesa, la scelta ecumenica e la valorizzazione del dialogo interreligioso insieme alla difficoltà concreta a progredire su questa via, l'affermazione della collegialità episcopale e della dignità delle chiese locali e insieme il riaffermato centralismo della Curia di Roma, la difesa della vita e l'affermazione della dignità della donna. Con garbo la nota biografica evidenzia anche quelle che in ognuno dei contesti ricordati e in altri sono talora e a più di un osservatore sembrate affermazioni in qualche modo meno allineate o addirittura non concordanti con altre. Il papa delle folle è ricordato anche con brevi pensosi riferimenti alle esperienze di dolore che hanno segnato il suo pontificato e alla fiducia con la quale guarda alla scelta del Giubileo del Duemila "appuntamento tanto desiderato, e da lui giudicato epocale per i cristiani e per il mondo intero" .
Il volume si apre con una breve nota biografica di Giovanni Paolo I, che non ha lasciato alcuna enciclica, ma in pochissimo tempo era riuscito a creare "attorno a sé una grande corrente di simpatia, dovuta soprattutto al suo stile affabile alla sua parola schietta e piana". Nella sua interezza tuttavia il volume è dedicato a Giovanni Paolo II e alle 13 encicliche da lui scritte sino ad oggi in venti anni di pontificato. La nota biografica, che come di consueto il volume riserva a papa Wojtyla, non manca di ricordare che la sua elezione segna dopo 455 anni l'ascesa al soglio pontificio di un cardinale non italiano, accenna alla sua preparazione teologica e pastorale, ai suoi numerosissimi viaggi, tenta con discrezione una sorta di valutazione anticipata del pontificato, valutazione difficile a pontificato ancora felicemente in essere. Tale valutazione è fatta indicando quelli che per l'estensore sono i punti da approfondire per un giudizio sul lungo e complesso pontificato di Giovanni Paolo II: il suo molo nella crisi e caduta dei regimi dell'Est europeo, le sue prese di posizione sulla pace, la sua intrepida difesa dei diritti umani in genere e del cristiano nella chiesa, la scelta ecumenica e la valorizzazione del dialogo interreligioso insieme alla difficoltà concreta a progredire su questa via, l'affermazione della collegialità episcopale e della dignità delle chiese locali e insieme il riaffermato centralismo della Curia di Roma, la difesa della vita e l'affermazione della dignità della donna. Con garbo la nota biografica evidenzia anche quelle che in ognuno dei contesti ricordati e in altri sono talora e a più di un osservatore sembrate affermazioni in qualche modo meno allineate o addirittura non concordanti con altre. Il papa delle folle è ricordato anche con brevi pensosi riferimenti alle esperienze di dolore che hanno segnato il suo pontificato e alla fiducia con la quale guarda alla scelta del Giubileo del Duemila "appuntamento tanto desiderato, e da lui giudicato epocale per i cristiani e per il mondo intero" .