Il libro raccoglie i testi delle nove lezioni tenute all'Auditorium di Roma, tra ottobre 2006 e marzo 2007, da alcuni dei più noti storici italiani. Salutato da un grande successo di pubblico, il primo ciclo delle 'Lezioni di Storia - I giorni di Roma' ha tenuto lungamente banco sui quotidiani. Dalla fondazione all'incendio di Nerone, dall'incoronazione di Carlo Magno al rogo di Giordano Bruno, dalla breccia di Porta Pia alle Fosse Ardeatine, in queste pagine scorre il racconto di eventi che hanno segnato indelebilmente la storia e che sono legati insieme dal filo rosso della loro geografia: dall'antichità alla più recente contemporaneità, i giorni di Roma acquistano un significato che travalica le mura cittadine e coinvolge l'intera umanità.
Può capitare di arrivare a Parigi, Rue de Fleurus 27, accompagnati da un misterioso romanzo di inizio Novecento. O di spostarsi da Castellammare di Stabia a Tokyo, passando per la Meseta spagnola, innamorati persi di Roland Barthes e di un ragazzo giapponese. Può capitare anche di dormire in un hotel di Singapore, all'ultimo piano di un grattacielo e di essere svegliati da una voce lontana, che forse viene fuori da un libro, forse dalla vita. Quando si sfiorano, i libri e i viaggi fanno cortocircuito; e con un romanzo in valigia, qualunque itinerario diventa singolare e sorprendente. Alcuni tra i più noti scrittori italiani, da Antonio Tabucchi a Dacia Maraini, da Andrea Camilleri a Melania G. Mazzucco, da Raffaele La Capria a Giuseppe Culicchia, da Carmen Covito a Emanuele Trevi, raccontano i propri viaggi: fughe, avventure impreviste, pellegrinaggi e sogni da fermi, intessuti di parole e gesti in un appassionato dialogo a distanza con gli autori e i libri più amati. In diciannove conversazioni fitte di piogge tropicali, ballerine cambogiane, valigie colme di libri, tiri di boxe fuori tempo massimo, Paolo Di Paolo crea una geografia del viaggio in forma di racconto o di mappa delle emozioni.
Il volume è il tentativo di diffondere attraverso "dialoghi possibili" scritti da studiosi e affidati al teatro, alla radio, a queste pagine, ad altre forme di comunicazione, la conoscenza oggi circoscritta, sfocata o distorta, di cinque figure-chiave della storia italiana: Francesco Crispi, Francesco Saverio Nitti, Donato Menichella, Luigi Sturzo e Giuseppe Di Vittorio. Il progetto nasce dalla constatazione che è oggi debole, debolissima, la consapevolezza del contributo di idee e di azione degli uomini e delle donne che hanno concretamente lavorato a disegnare il paese. Non vi è un orgoglio diffuso nell'avere questi e altri "padri fondatori". La conoscenza, lo studio, anche di primissimo livello, rimangono prerogativa degli "specialisti", non concorrono alla formazione di una cultura politica nazionale. L'opera racconta il percorso di costruzione del progetto, raccoglie i dialoghi costruiti dagli studiosi, le schede di presentazione dei personaggi e le scene degli incontri. I dialoghi anticipano la fase drammaturgica, mentre ai testi degli studiosi segue un esempio di traduzione teatrale.
La prima generazione di figlie di immigrati, nata o cresciuta in Italia, racconta la propria identità divisa, a cavallo tra il nuovo e la tradizione, una identità obliqua, preziosa, su misura. Quattro voci, Otto storie, molte culture. L'incrocio dei mondi e delle esperienze, tra integrazione e diversità, accoglienza e rifiuto. Tra noi e loro. La raccolta è stata curata da Flavia Capitani e Emanuele Coen.
Gli interventi di Asor Rosa, Bernardini, Borgna, Cassese, Garroni, Golino, Guarini, Lepschky, Nencioni, Sasso, Veltroni, Visalberghi, Vitali tratteggiano una sintesi realistica dei progetti e delle realizzazioni di Tullio De Mauro. Ne esce il ritratto di uno studioso e di un maestro che guarda con lo stesso acume ai problemi del linguaggio e della società, che non si sottrae alle sfide dell'uno e dell'altra, che anzi reputa un impegno morale e civile far seguire alla teoria progetti e applicazioni pratiche.
Negli anni della seconda guerra mondiale, tra il 1943 e il 1944, l'Abruzzo divenne la linea di confine tra il Nord occupato dai tedeschi e il Sud liberato dagli alleati. A Scanno trovò rifugio anche il giovane Ciampi, ospite della popolazione locale. La memoria di questi drammatici eventi di guerra e la resistenza che nacque spontanea costituiscono un patrimonio da salvare. Questo libro è frutto di un lungo lavoro di ricostruzione storica da parte degli studenti del Liceo Scientifico Statale Fermi di Sulmona.
Indice del volume: Global e noglobal: una introduzione; Tra struttura e (comunic)azione: l'organizzazione della protesta a Genova; Valori e identità di un movimento globale; Protesta e ordine pubblico; Il movimento e la politica dopo Genova: una incomprensione "bipatisan"?; Movimento globale e democrazia: una conclusione.
Si dice che le paste alimentari siano nate in Cina e che Marco Polo le abbia portate a Venezia, da dove presero piede in tutta l'Italia e poi nei diversi paesi d'Europa; che il melone sia stato diffuso in Francia per opera di Carlo VIII, al ritorno dalla spedizione di Napoli, nel 1495; che i fondamenti della cucina francese si debbano ai cuochi italiani; che il paté di fegato grasso sia stato inventato nel 1788, a Strasburgo. In realtà, le paste italiane non sono venute dalla Cina, né sono arrivate da Venezia, ma si sono diffuse dal Mezzogiorno, dove erano conosciute molto prima del viaggio in Oriente di Marco Polo; i meloni erano già coltivati negli orti avignonesi dalla fine del XIV secolo; la cucina francese dell'età classica è più lontana dalla cucina italiana di quanto non lo sia quella del Medioevo; nel 1739 si trovano già, in "Les Dons de Comus", dei "piccoli patés di fegato grasso". Sfatando leggende e luoghi comuni, questo libro racconta la storia delle tradizioni alimentari, delle tecniche produttive, degli scambi commerciali, delle forme conviviali e degli usi quotidiani in Europa e non solo.