Tanto i processi di mondializzazione del diritto quanto la mutazione dei presupposti del costituzionalismo nazionale, rendono sempre più complesso far valere la 'superiorità' dei principi presenti nelle costituzioni nazionali, determinando una progressiva e apparentemente inarrestabile caduta della loro forza prescrittiva. Il diritto costituzionale, perduta la sua vitalità originaria, si mostra così un diritto debole. Ma un'altra ragione spiega la crisi odierna. Il costituzionalismo si è affermato nel corso della storia della modernità in quanto mezzo per la realizzazione dei diritti. Inevitabile diventa chiedersi se c'è ancora un progetto al tempo del disincanto e quali siano i soggetti che nell'epoca attuale possono dare forza materiale al costituzionalismo.
Questo libro si rivolge a chi vuole cambiare il corso degli eventi, alle anime inquiete, a chi sente il disagio del tempo presente. Parla a chi, preoccupato, avverte i rischi di una caduta, ma è confortato da una solida certezza: la storia, fatta da donne e da uomini concreti, non è predeterminata negli esiti. "Diritto o barbarie" perché ci troviamo a un bivio, perché il regresso è sempre possibile. Non un destino necessario, ma una minaccia incombente. Solo le ragioni del diritto ci allontanano dalla barbarie. Ma per conquistare quale orizzonte? Secondo Gaetano Azzariti, quello espresso dal movimento storico del costituzionalismo democratico moderno. La Costituzione è la nostra 'utopia concreta'. Ed è la Costituzione che deve tornare a dettare l'orizzonte del cambiamento possibile, prospettiva che, per essere attuata, implica la presenza di tre condizioni inalienabili: critica del presente, coscienza organizzata, spinta al cambiamento. Solo un popolo consapevole, determinato e fantasioso, infatti, può realizzare un'utopia.
Per interpretare il mondo c'è bisogno di ethos, logos e pathos. Per cambiarlo dobbiamo riscoprire un quadro di principi per cui valga la pena impegnarsi a costruire un altro mondo possibile.
«Non ci si può limitare alla descrizione del diritto costituzionale. Si tratta invece di valutarlo, criticarlo, costituirlo. Non mi soffermerò più dello stretto necessario sui dati (normativi o strettamente tecnici della materia), bensì mi sforzerò di fornire elementi e stimoli per poter poi valutare criticamente il complesso degli istituti, dei fatti, delle regole che vengono a comporre il diritto costituzionale».
Gaetano Azzariti propone un'originale ricostruzione sistematica che riflette l'esigenza di collegare l'analisi giuridica alle trasformazioni politiche, storiche e culturali per comprendere la vera dinamica del diritto costituzionale. Emerge con chiarezza come il carattere essenziale degli ordinamenti giuridici e costituzionali sia definito dal modo in cui viene data soluzione ai conflitti sociali.