Una sfida teologica e antropologica di fronte al relativismo morale contemporaneo
L’autore si propone di spiegare, di fronte al relativismo morale, che la vocazione morale e le sue esigenze fondamentali si radicano nel dono come verità ontologica della persona.
L’esistenza dell’uomo, creato ad immagine di Dio-Amore, non solo implica l’obbligo morale strettamente connesso alla libertà umana, ma è anche caratterizzata essenzialmente dal ricevere-donare secondo la logica del dono.
Contro ogni tentazione di intellettualismo, assai forte nell Occidente europeo, siamo invitati a partire continuamente dalla realtà e ad assecondare la vita. La vita, e massimamente la vita in Cristo, è un esperienza carica di ragioni che la persona veramente matura è chiamata ad assecondare (prima la vita della dottrina). In essa consiste la verità, cioè un adeguato rapporto tra l io e la realtà (si giunge così al sapere della verità).
Le ultime riflessioni di Celso Costantini, Servo di Dio, non solo aiutano a conoscere meglio una vita ricca di vicende e di esperienze, ma servono anche a mantener viva la memoria di uno spirito nobilissimo, che ha reso grandi servizi alla Chiesa. Queste memorie, venute alla luce postume, continuano quell'opera di apostolato in mezzo alle anime, che fu per l'amatissimo Cardinale la ragione suprema del suo vivere terreno.
Il presente Diario è l’unico, tra quelli pubblicati sulla seconda guerra mondiale, che abbia per autore un alto esponente della Santa Sede, quale fu il Cardinale Celso Costantini.
L’originalità dello scritto è resa ancora più accentuata dalla irripetibile esperienza maturata dal Porporato friulano a livello nazionale e internazionale, dalla prima guerra mondiale in poi.
La singolare prospettiva a lui offerta in virtù del suo incarico nella Curia romana, come Segretario della Sacra Congregazione di Propaganda Fide all’epoca dei fatti narrati, conferisce tratti di assoluta novità e di autorevolezza alla sua esposizione.