
«Sono pensieri brevi, trasmessi con umiltà e leggerezza, che don Carlo Seno ha raccolto in questo libro e che sono via via emersi, negli ultimi anni, dall'attento ascolto della Parola di Dio e dal continuo riferimento allo scorrere dell'anno liturgico nei suoi tempi forti e in quelli "ordinari" della vita della Chiesa. Pensieri brevi, mai banali, agili ma non freddi o distaccati, sempre pervasi da quella letizia interiore e da quella bonomia che contraddistinguono l'uomo e il sacerdote». (dalla Prefazione di Francesco Moraglia, patriarca di Venezia)
Il 15 settembre 1993 inizia una storia. Il martirio di p. Puglisi riempie della sua eco le strade del mondo: dal quartiere di Brancaccio e dalla città di Palermo si diffonde per il mondo intero. Come mai? Un prete poco noto dai media, ma amatissimo da chi lo conosceva, parla a tutti, e lo fa a partire dal sorriso con cui si rivolse ai suoi assassini. Nel corso del seminario di studi che si è svolto presso la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia "San Giovanni Evangelista", sita in Palermo, nella ricorrenza del trentennale del martirio (1993-2023) e con l'apporto di una molteplicità di voci, si è guardato a p. Puglisi da vari punti di vista, cercando di arrivare al fondamento del suo essere e del suo agire nei vari contesti in cui ha operato. Ebbene, p. Puglisi era un credente profondamente innamorato di Cristo, un prete attento a ciascuno e impegnato a tempo pieno per far conoscere l'amore del Padre per i suoi figli. Quanto ha fatto è stato eccezionale nella sua ordinarietà: è stato educatore, docente di religione, parroco, animatore della pastorale vocazionale e padre spirituale in seminario. Ogni cosa l'ha fatta bene, perché le motivazioni di fondo e le sue speranze erano poste in alto: il 15 settembre 1993 ha compiuto la sua corsa e ha toccato il cuore di persone avvezze al male, e lo ha fatto con un sorriso. Il suo sorriso incoraggia a fare sempre scelte giuste e coerenti, guardando al bene di ciascuno e della città degli uomini.
Sposarsi in Chiesa vuol dire donarsi reciprocamente nell'amore coniugale per sempre indissolubile, fedele e fecondo. Questo amore sublime presuppone conoscenza e coscienza adeguate del "chi" si sposa e del "perché" ci si sposa. Su questi aspetti del matrimonio è facile cadere in errore anche a causa dell'ignoranza o del dolo, soprattutto nell'odierno contesto post-moderno e scristianizzato in cui vige la norma della libertà illimitata. Ciò accade anche in determinati ambiti "tradizionali" in cui il connubio risponde a certe esigenze culturali non sempre corrispondenti ai valori antropologici e cristiani dell'unità e dell'indissolubilità del matrimonio, né sempre tutelanti le finalità intime del bene dei coniugi e della prole. Il volume indaga sull'incidenza giuridica che l'errore dei coniugi su questi aspetti fondamentali del matrimonio cristiano può comportare per la sussistenza o meno del vincolo, a partire da considerazioni riguardanti sia la natura stessa dell'unione coniugale sia quella della "persona" come soggetto coniugale.
La fede cristiana è la password qualificata e accreditata per penetrare nell'abissale mistero dell'essere umano, scrutandone le potenzialità della dimensione sociale, corporea e metafisica sul modello di "Cristo, l'Uomo perfetto", e illuminandone il senso dell'esistenza terrena, alla cui piena realizzazione dà un contributo geniale e insostituibile. È la matrice e la mappa della stessa speranza, che papa Francesco ha indicato come fulcro dell'Anno giubilare. Essa ci fa vedere tutto con gli occhi di Dio e amare tutti con il cuore di Dio.
Il volume raccoglie le coordinate dei rapporti che intercorrevano tra le Chiese cristiane nei secoli II-VII, con particolare riferimento alla Chiesa di Roma. La Sede cristiana romana, in epoca pre e post nicena, era la «Chiesa principale» delle Chiese latine dell'Occidente, come Alessandria lo era per l'Oriente. Le Chiese, pertanto, convergevano sulla «Chiesa principale» da loro considerata la Chiesa evangelizzante alla cui tradizione erano vincolate per questioni emergenti nelle comunità. Con la pace costantiniana del 313, tuttavia, tra Istituzioni imperiali e i cristiani, si creò la possibilità di ricorrere alle Istituzioni civili romane. Tale possibilità sviluppò anche, tra le Istituzioni imperiali e la religione cristiana "cattolica", due modelli diversi: l'Oriente più incline ai rapporti con l'Imperatore; l'Occidente più rispettoso degli ordinamenti ecclesiastici che nella Chiesa di Roma avevano il loro punto di riferimento. Essa produsse anche, come indicazioni del suo protocollo di agire in ambito latino e con le altre Chiese cristiane, il Decretum Gelasianum. La Chiesa di Roma inoltre in qualsiasi contenzioso, perché fondata dagli Apostoli Pietro e Paolo, e avendo Cristo dato a Pietro il potere delle chiavi (Mt 16,16), godeva poi di una principalitas che impegnava le altre Chiese alla comunione con Lei.
Smentendo il diffuso luogo comune che relega la persona e il pensiero filosofico di Tommaso d'Aquino tra i reperti di un passato lontano e ormai superato, il libro mostra la straordinaria attualità delle riflessioni di questo autore su temi di fondamentale importanza per tutti come il dialogo tra fede e ragione, la relazione tra la natura, l'essere umano e Dio, la verità, il bene e il male, la felicità. Al cuore della filosofia dell'Aquinate sta la sua valorizzazione dell'essere, sia come orizzonte onnicomprensivo di tutte le cose, sia, soprattutto, come energia a cui esse devono l'emergere dal nulla nella loro unica e irripetibile realtà. Una visione radicalmente alternativa a quella, oggi dominante, per cui tutti gli esseri sono solo oggetti da consumare o strumenti da usare, e che apre allo stupore. E dal primato dell'essere scaturisce l'idea che la verità, in quanto incontro primordiale con la realtà, non sta alla fine, bensì all'origine del pensare. Sulla scoperta dell'essere si fondano anche la percezione della bontà di tutto ciò che esiste e il senso della morale, che non è un complesso di soffocanti doveri, ma risposta al fascino del bene e ricerca della felicità.
Percorrendo il dramma della vita di Gesù e le sue profezie connesse con la sua resurrezione, siamo in cammino, per dir così, per inoltrarci nella "casa" del Padre e nel suo regno, nel quale siamo invitati a giungere. Dopo quella antica con i Padri, ritorna sempre l'assicurazione di "una nuova alleanza", ricordata nella Lettera agli Ebrei. Per chi si trova ad affrontare l'ultimo viaggio verso tale meta è quanto mai importante riflettere su tale obiettivo.
Giuseppe Comotti, Santa Sede e beni culturali Michele Madonna, Un «diritto inalienabile alla bellezza». Conferenza Episcopale Italiana e beni culturali Girolamo Sciullo, I beni culturali di interesse religioso nell'ordinamento italiano Marta Tigano, Chiese non officiate o dismesse in Italia: aspetti problematici Anna Gianfreda, Lo statuto internazionale dei beni culturali di interesse religioso dichiarati "patrimonio dell'umanità": aspetti di rilievo ecclesiasticistico Antonio Chizzoniti, I beni culturali nelle intese con le confessioni religiose diverse da quella cattolica in Italia Daniela Tarantino, Via Pulchritudinis. La tutela dell'arte sacra nella storia della Chiesa come cammino di evangelizzazione delle culture Simona Attollino, Patrimonio ecclesiastico e crimini. Condivisione, responsabilità e misure di tutela Francesca Oliosi, La riduzione di una chiesa ad uso profano non sordido nella recente giurisprudenza della Segnatura Apostolica: la sfida di un bilanciamento possibile tra i diritti del fedele e il can. 1222 Alberto Tomer, L'altare, bene culturale di interesse religioso: prospettive in caso di dismissione.
L'intelligenza artificiale ha cominciato a far parte del nostro mondo e promette (o minaccia?) di rivoluzionare le nostre vite. Di fronte a queste sfide, come si deve porre la teologia morale? Per capire l'odierno tentativo di riproduzione tecnologica del pensiero e collocarlo entro l'orizzonte del sapere teologico, non basta limitarsi a elencarne gli aspetti tecnici o le novità, ma occorre saperne cogliere la sottostante dimensione antropologica e valutare come questa si sviluppa nel corso della storia umana. Il testo cerca di rispondere a questi interrogativi, fondando su una visione teologica il fenomeno tecnico/tecnologico, procedendo poi all'esame del rapporto umano con la natura secondo gli aspetti storici, tecnici, filosofici, mitici e teologici, fino all'attuale AI hype. "La risposta non è scritta, dipende da noi. Spetta all'uomo decidere se diventare cibo per gli algoritmi oppure nutrire di libertà il proprio cuore, senza il quale non si cresce nella sapienza" (Papa Francesco).
Il volume affronta le questioni più scottanti sulla vita umana: dalla procreazione artificiale alla maternità "surrogata", dall'ingegneria genetica alla piaga dell'aborto, dalla sterilizzazione al cambio di sesso, dal trapianto di organi all'uso delle cellule staminali, dall'eutanasia al suicidio "assistito", dall'omicidio agli orrori delle guerre, dalla legittima difesa alla pena di morte. La trattazione è multidisciplinare. Tiene conto delle scienze biomediche, psicosociali e giuridiche offrendo una valutazione bioetica sui temi affrontati alla luce del Vangelo e del magistero della Chiesa. Il risultato è una sintesi globale nuova, illustrata con rigore scientifico, aggiornata ai progressi attuali e alle prospettive future.