Attraverso il cibo si apre la prima fondamentale relazione umana di intimità e prossimità. Da questa relazione dipende la disposizione all'accoglienza, alla premura, all'ospitalità. È la prospettiva in cui si colloca questo libro, volto a comprendere il valore della relazione tra cibo e uomo, il valore di nutrire l'esistenza e non solo la vita o il Pianeta. Infatti, il cibo non è solo sostanza, materia edibile, legata all'urgenza del bisogno, non è solo valore e storia di un territorio, qualità, gastronomia: il cibo è anche relazione, e come tale interessa l'affettività, l'identità, il desiderio, l'estetica e l'etica. Il cibarsi non è solo un'esperienza nutritiva, poiché in esso è sottesa sempre una domanda di riconoscimento: nutrire l'esistenza significa, infatti, attenzione alla forma del soggetto, che non è un sistema chiuso, finito, bensì relazionale.
Il testo vuole aiutare a ritrovare un senso dell'esistenza, descrivendo e superando i limiti della cultura contemporanea che tende a fare dell'uomo una cosa tra le cose. Occorre invece recuperare realisticamente anche la dimensione tragica dell'esistenza: la figura di Antigone, la sorella che salva", ci aiuta in questo. "
Un manuale conoscitivo e pratico che affronta il tema dei disturbi alimentari dal punto di vista psicoanalitico spiegando come la “parola essenziale”, parola dell’Altro e per altri, parola intensa, narrazione viva restituisca soggettività e cura. Ciò include la narrazione fiabica come via elettiva per la guarigione. Il testo è rivolto a persone che soffrono di questa complessità, a genitori, psicologi, insegnanti e a tutti coloro che vogliono comprendere meglio se stessi e l’Altro/altro.
Beatrice Balsamo vive a Bologna, è psicologa delle narrazioni e psicoanalista. Insegna all’Università statale di Bologna, all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e in Scuole di psicoterapia, Psicologia delle narrazioni: Letteratura – fiabico – cinema. Da trent’anni si occupa di disturbi del comportamento alimentare, con approccio psicodinamico. Promuove gruppi di analisi rivolti ai soggetti coinvolti in tale complessità, ma aperti a tutti, attraverso la fiaba, la letteratura, il cinema. Ha pubblicato Eccesso e difetto nella nutrizione e nella comunicazione – Fiabe e oralità (Giunti, 1991), La parola del narrare e dell’incontro (Effatà, 2001), Il mistero comunicante (EDB, 2003). Presiede l’Associazione “Psicologia Umanistica e delle Narrazioni. Psicoanalisi – Arte – Scienze Umane”.
Il pensiero filosofico e la pratica letteraria non hanno mai cessato di interrogarsi sul parlare e lo scrivere. Attraverso questo testo il lettore viene condotto ai grandi temi della poesia e della scrittura letteraria, e infine – è appunto questa la peculiarità della proposta dell’Autrice – della fiaba.
Partendo da queste premesse si prospetta una possibilità all’incontro attraverso la parola narrativa, e non solo argomentativa. Questo anche nell’incontro tra uomo e donna nel tentativo di una vicinanza, dove l’uomo abituato ad argomentare rispetto al narrare ha posto una distanza nella/della parola con la donna che elabora la propria soggettività attraverso una pratica discorsiva narrativa tra donna e donna.
Beatrice Balsamo è laureata in Filosofia e specializzata in Psicologia della parola e delle narrazioni. Collabora con l’Università di Bologna, l’Università Cattolica di Milano e di Brescia.