L’educazione come evento etico è un tentativo di presentare un nuovo linguaggio pedagogico a partire dalla lettura di tre filosofi contemporanei: Hannah Arendt, Paul Ricoeur e Emmanuel Levinas. Partendo da questi autori l’educazione viene compresa come un’azione costitutivamente etica, cioè non come una relazione con l’altro intesa in termini economici, di interscambio, di reciprocità o simmetrica, ma come la pratica dell’ospitalità e dell’accoglienza dell’ultimo che irrompe nella nostra vita.
L’educazione come evento etico costituisce una novità nel discorso pedagogico attuale, non soltanto perché invita a pensare l’educazione in relazione all’esperienza dell’altro, dell’alterità, ma perché, a partire da questa esperienza, e dalla storia recente (le due guerre mondiali, la rivoluzione del 1917, il nazismo e il comunismo, Auschwitz, Hiroshima, l’11 settembre) critica tanto le pretese della pedagogia tecno-scientifica moderna come quella dell’umanesimo classico conservatore. Pensare l’educazione come evento etico, cioè, come natalità, narrazione e ospitalità, rende radicalmente insostenibile la pretesa di chiudere l’altro, l’educando, nelle astrazioni concettuali tanto abituali in molti libri di educazione. Si tratta, allora, di permettere alla parola dei poeti, dei narratori, dei novellieri e dei drammaturghi di entrate nelle biblioteche dei maestri e degli educatori. Soltanto così, credono gli autori, la pedagogia potrà tenere viva la memoria del passato e rispondere alle sfide del nuovo millennio.
Mevlânâ Rûmî (1207, Balj, Afganistán -1273, Konya, Turquía) constituye una de las cimas de la espiritualidad universal. Inspirador de la escuela sufí de los derviches giróvagos, conocidos por su danza circular, Rûmî es autor de una vasta obra poética en lengua persa que deriva del gozo de la experiencia unitiva con Dios.
Las perlas sufíes que Halil Bárcena recoge en el presente volumen, en traducción directa del persa, constituyen una especie de antología del saber y el sabor del maestro sufí. Reflejan los aspectos cardinales de su filosofía espiritual, cuyo empeño es mostrar al ser humano el camino de retorno a su identidad perdida y olvidada: el Centro del cual todo emana y nada se aparta. Cada una de estas perlas se presenta acompañada de un comentario que solo pretende acercarnos al pensamiento de Rûmî e invitarnos a realizar nuestra propia lectura meditativa.
Esta edición incluye veinte caligrafías que recrean, con un estilo inspirado en la tradición caligráfica otomana, palabras clave y fórmulas iniciáticas, tanto en árabe como en turco y persa, que nos introducen sutilmente el universo espiritual de Rûmî.
Il Premio Nobel che non avete mai letto... e la storia di come due giovani e ricchi peruviani, aspiranti poeti, fecero innamorare Juan Ramón Jiménez (Premio Nobel per la letteratura nel 1956) di una donna immaginaria, tale Georgina. La donna divenne la musa che ispirò uno dei poemi più amati di Jiménez, "Lettera a Georgina Hübner nel cielo di Lima". "Il cielo sopra Lima" è la ricostruzione vivida ed emozionante di questa incredibile storia letteraria, ma è nello stesso tempo un'affascinante ode alla giovinezza, all'ambizione e alla fantasia. Attraverso le pagine del romanzo, spesso divertenti e ironiche, seguiamo le vicende di José e Carlos, i due protagonisti, e il loro percorso alla scoperta di se stessi e di quel mondo letterario a cui tanto vorrebbero appartenere.