La metafora della liquidità, da quando Bauman l'ha coniata, ha marcato i nostri anni ed è entrata nel linguaggio comune per descrivere la modernità nella quale viviamo. Individualizzata, privatizzata, incerta, flessibile, vulnerabile, nella quale a una libertà senza precedenti fanno da contraltare una gioia ambigua e un desiderio impossibile da saziare.
Il dono, oggetto materiale o metafora di uno stile di vita, è al centro delle più stimolanti riflessioni sull'essenza profonda dell'economia e della società, oltre che sulla natura stessa dell'uomo. Cosa spinge gli uomini a donare e, ancora più importante, a contraccambiare il dono? Che spazio può avere, in un mondo spietatamente utilitaristico come il nostro, un gesto almeno all'apparenza disinteressato, eppure capace di creare relazioni durature? Quale ruolo per la gratuità, per la solidarietà, per il perdono, dono all'ennesima potenza che ristabilisce il rispetto tra gli uomini? In questo volume, otto acuti osservatori del mondo contemporaneo, l'illustre sociologo della "vita liquida" Zygmunt Bauman e l'economista Stefano Zamagni, ma anche antropologi attenti ai mutamenti dei nostri giorni come Marco Aime e Marino Nicla, filosofi come Laura Boella e Salvatore Natoli, lo psicoanalista Luigi Zoja e persino un giocoso umanista come Stefano Bartezzaghi, si interrogano, ciascuno dalla propria prospettiva, su questi e altri temi. Otto variazioni sul dono come nodo di relazioni che pervade le nostre esistenze, in grado di sovvertire le logiche tradizionali del mercato, ma anche la nostra percezione di utile e gratuito, di ostilità e ospitalità, di libertà e obbligo. Otto visioni, otto chiavi di lettura diverse per decifrare la realtà contemporanea. Senza perdere la speranza di poterla cambiare.