La cultura contemporanea diffida profondamente dell'idea di verità, come fosse un concetto pericoloso, dogmatico e ostile alla libertà. Questo libro cerca di dimostrare il contrario. Con linguaggio semplice e piano, passando attraverso i temi più scottanti del nostro tempo, quali l'educazione e il dialogo tra le culture, il lettore è accompagnato alla riscoperta della verità, in barba alle molte favole che vengono raccontate in proposito. La posta in gioco emerge in modo esemplare nel saggio di R. Spaemann, dedicato al tema del matrimonio e della famiglia.
Quattro amici, ex compagni di liceo, un lutto improvviso e il caso, che dopo vent'anni li fa ritrovare costringendoli a un impietoso bilancio delle loro vite. Sergio Belardinelli costruisce nel suo primo romanzo una delicata trama psicologica in cui i personaggi si muovono leggeri, tra momenti di smarrimento e slanci positivi, inquietudini e solitudine, speranze e ironia. L'amicizia, l'amore, i rapporti familiari, le occasioni mancate, i silenzi e le parole non dette, sono i temi delineati dall'autore. Nello spazio di tre giorni, i quattro amici si ritroveranno, in un cortocircuito di emozioni, a ripercorrere teneramente vecchi ricordi, riscoprire turbamenti e ferite mai cancellate, ma soprattutto avranno modo di scorgere la strada per una rinascita e maturare una nuova consapevolezza di sé. Belardinelli indaga tra le pieghe dell'animo umano per scoprire la natura contraddittoria dei sentimenti e il senso profondo dei legami affettivi.
La tarda modernità nella quale viviamo sembra non aver pienamente manifestato ed esaurito le potenzialità in essa racchiuse: aspirazioni di libertà, dignità, pluralismo, tolleranza. Si tratta allora di rileggere alcuni dei suoi termini peculiari con un'apertura positiva e senza riserve per comprendere ciò che di buono e di valido essa ci indica, ma anche per eludere lo spaesamento che sempre di più la contraddistingue. Ecco allora un sussidio: per tornare a sillabare, a distinguere gli elementi che compongono le parole chiave di questa nostra epoca, per comprenderne le radici, la preziosità, il significato profondo. Un semplice ed efficace sillabario per muoversi nella "confusione" dei tempi moderni.
Un testo di bioetica tra natura e cultura. Le sfide della bioetica ci costringono a ripensare, riconciliandoli, quelli che costituiscono pressoche' da sempre i termini privilegiati del discorso filosofico: la natura e la ragione, la liberta' e la storia. Non si puo' scindere la liberta' dalle sue condizioni naturali o storico-sociali; allo stesso modo non si puo' immaginare un approccio alla natura che non trovi nella ragione, nella liberta', nella storia, diciamo pure nella cultura, il tramite, attraverso il quale la natura stessa ci si schiude. Tutto cio' rilancia, questa almeno e' l'idea che sostiene i diversi capitoli di questo libro, una precisa opzione antropologica: la trascendenza dell'uomo, la sua irriducibilita' alla condizioni biologiche e socio-culturali della sua esistenza.
Il volume, pubblicato in coedizione con la Libreria Editrice Vaticana,raccoglie gli studi di esperti qualificati a livello internazionale nelle differenti discipline, che indagano sulla sessualita' e sulle diverse forme che essa ha assunto nel vissuto sociale contemporaneo. Il suo intento e' quello di raggiungere una piena interdisciplinarieta', grazie al contributo di autori che, pur nella diversita' delle loro prospettive disciplinari, siano accomunati dalla condivisione della luce che l'antropologia cristiana offre all'interpretazione dell'umano, e quindi ad un una visione integrale della persona, nella quale i singoli apporti dei saperi trovino spazio e si ridimensionino, bilanciandosi reciprocamente.