Movimenti populisti in ascesa in quasi tutte le democrazie liberali, crisi economica e demografica, insicurezza collettiva: nei segnali del malessere che affligge la nostra società dobbiamo leggere il cupo presagio di un tramonto prossimo dell’occidente? E se invece di un inevitabile declino si trattasse di una fase transitoria? Due visioni diverse ma complementari - più attenta l’una alle dinamiche geopolitiche, l’altra alla dimensione religiosa e ai processi culturali – si confrontano in queste pagine sul destino dell’Europa. Nella convinzione che proprio nella tradizione della civiltà europea si possano trovare le risorse culturali, politiche e istituzionali per guardare con fiducia al futuro.
Angelo Panebianco, già professore ordinario di Scienza politica all’Università di Bologna, è editorialista del «Corriere della Sera». Tra i suoi numerosi libri pubblicati dal Mulino segnaliamo da ultimo «Persone e mondi» (2018). Sergio Belardinelli è professore ordinario di Sociologia dei processi culturali all’Università di Bologna. Il suo libro più recente è «L’ordine di Babele. Le culture tra pluralismo e identità» (Rubbettino, 2018). Scrive per il quotidiano «Il Foglio».
I sei capitoli di questo libro vertono su temi di scottante attualità: l'identità e il pluralismo culturale; il dialogo tra differenti culture; il rapporto tra pluralismo, democrazia e verità; la religione e la ricerca di un'identità aperta, non aggressiva, ma nemmeno remissiva; il realismo e l'utopia in una società secolare e, infine, il tema della città. Il filo rosso che li tiene insieme, sullo sfondo della crisi dell'identità europea, è rappresentato da un ideale antropologico universale, che si esprime soprattutto come trascendenza e come linguaggio. La pluralità delle lingue, al pari della pluralità delle culture, questa la tesi che ricorre in tutti i capitoli del libro, rappresenta una grande opportunità per arricchirsi reciprocamente, non un limite o la conseguenza di un peccato. È perché gli abitanti di Babele hanno deciso di sacralizzare la loro lingua che Iddio li punisce, ristabilendo l'antico ordine, ossia la pluralità. È questo L'ordine di Babele.
La cultura contemporanea diffida profondamente dell'idea di verità, come fosse un concetto pericoloso, dogmatico e ostile alla libertà. Questo libro cerca di dimostrare il contrario. Con linguaggio semplice e piano, passando attraverso i temi più scottanti del nostro tempo, quali l'educazione e il dialogo tra le culture, il lettore è accompagnato alla riscoperta della verità, in barba alle molte favole che vengono raccontate in proposito. La posta in gioco emerge in modo esemplare nel saggio di R. Spaemann, dedicato al tema del matrimonio e della famiglia.
Quattro amici, ex compagni di liceo, un lutto improvviso e il caso, che dopo vent'anni li fa ritrovare costringendoli a un impietoso bilancio delle loro vite. Sergio Belardinelli costruisce nel suo primo romanzo una delicata trama psicologica in cui i personaggi si muovono leggeri, tra momenti di smarrimento e slanci positivi, inquietudini e solitudine, speranze e ironia. L'amicizia, l'amore, i rapporti familiari, le occasioni mancate, i silenzi e le parole non dette, sono i temi delineati dall'autore. Nello spazio di tre giorni, i quattro amici si ritroveranno, in un cortocircuito di emozioni, a ripercorrere teneramente vecchi ricordi, riscoprire turbamenti e ferite mai cancellate, ma soprattutto avranno modo di scorgere la strada per una rinascita e maturare una nuova consapevolezza di sé. Belardinelli indaga tra le pieghe dell'animo umano per scoprire la natura contraddittoria dei sentimenti e il senso profondo dei legami affettivi.
La tarda modernità nella quale viviamo sembra non aver pienamente manifestato ed esaurito le potenzialità in essa racchiuse: aspirazioni di libertà, dignità, pluralismo, tolleranza. Si tratta allora di rileggere alcuni dei suoi termini peculiari con un'apertura positiva e senza riserve per comprendere ciò che di buono e di valido essa ci indica, ma anche per eludere lo spaesamento che sempre di più la contraddistingue. Ecco allora un sussidio: per tornare a sillabare, a distinguere gli elementi che compongono le parole chiave di questa nostra epoca, per comprenderne le radici, la preziosità, il significato profondo. Un semplice ed efficace sillabario per muoversi nella "confusione" dei tempi moderni.