Un testo fondamentale per comprendere il processo filosofico di ricerca elaborato da Edmund Husserl. Un'analisi dettagliata in cui l'autrice non perde, in nessun momento, l'orizzonte della totalità della proposta husserliana, il cui nucleo originario consiste nella questione relativa alla complessa interrogazione: che cos'è l'essere umano? Il percorso di indagine scelto da Ales Bello consiste in un doppio dialogo, che ella realizza con l'opera di Husserl, e con gli scritti di Edith Stein, discepola del grande maestro della fenomenologia tedesca.
Gli ultimi secoli della storia occidentale sono stati attraversati da una crescente influenza del pensiero femminista, dalle sue origini cristiane nelle comunità calviniste del Settecento fino all'elaborazione, in anni più recenti, della gender theory. Da Edith Stein a Judith Butler, il ruolo del femminile e del rapporto uomo-donna nell'antropologia femminista, nella religione cristiana, nella teologia queer e in altre teorie filosofiche sono oggi al centro di una rivoluzione che sembra ancora agli inizi. La filosofa Angela Ales Bello ne ripercorre qui la genesi, il fondo antropologico, le origini nelle culture arcaiche e nella cultura occidentale cristiana. Ed è proprio nel Magistero della Chiesa che, negli ultimi decenni, la questione del femminile è stata trattata più che in ogni altra epoca: nella lettera apostolica Mulieris dignitatem di Giovanni Paolo II e nell'esortazione apostolica Amoris laetitia di Papa Francesco, nelle posizioni pastorali di Bergoglio sull'universo Lgbt e nei teologi che si confrontano sulla questione del gender.
"La psicopatologia fenomenologica si colloca come una terza via di stampo largamente umanistico fra la psichiatria come disciplina organicista e la psicoanalisi." Nell'odierno clima culturale che caratterizza l'Occidente, prevale una nuova, raffinata forma di Positivismo, per cui le scienze umane e la psicologia in particolare sono assoggettate agli studi neuro-scientifici delle strutture cerebrali. Il libro di Angela Ales Bello, ispirandosi alla fenomenologia di Husserl e della sua discepola Edith Stein, si propone di fornire una base teorica di tipo antropologico alla psicologia. Fondamentale, a questo scopo, è il riferimento all'analisi esistenziale dello psichiatra svizzero Ludwig Binswanger, che si distingue sia dall'impostazione freudiana che da quella junghiana. In questo modo, diventa possibile elaborare una comprensione della persona umana alternativa all'approccio riduzionista e a quello puramente psicoanalitico.
Come si è configurato il senso del sacro nel corso del tempo e come si è trasformato passando dal sacro arcaico al sacro complesso delle manifestazioni storiche? Come comprendere la sua vera natura? E qual è la sua condizione nella nostra epoca, di fronte al processo di desacralizzazione? A queste domande Angela Ales Bello risponde attraverso un'indagine storico-filosofica delle figure rituali assunte dai fenomeni religiosi, che prendono forme sempre diverse, ma permangono come elementi costitutivi insopprimibili. Per cogliere l'origine di questi fenomeni, l'autrice compie uno scavo archeologico nelle recondite sfere interiori degli esseri umani che si aprono a una Potenza che li trascende. E lì che l'esperienza sacrale-religiosa, accettata o respinta, determina il corso dell'esistenza individuale. Ed è proprio per questo che non può essere trascurata o ignorata. Il libro si propone di ripensare questa esperienza per metterne in luce le caratteristiche essenziali e i diversi modi delle sue manifestazioni storiche fino al suo presunto esaurimento.
Questo libro propone una nuova chiave interpretativa per leggere, e superare, la contrapposizione tra idealismo e realismo. Al centro c'è il modo nel quale avviene la conoscenza umana, il rapporto tra l'io e il mondo, campo d'indagine della fenomenologia che non può, e non deve, rimanere chiuso all'interno dei confini della disciplina. Obiettivo della ricerca è allora anche confrontarsi con l'interesse per il realismo che caratterizza il dibattito contemporaneo, nell'intento di scardinarne gli automatismi e i pregiudizi. Angela Ales Bello rileva come alla base della controversia tra realismo e idealismo ci siano spesso equivoci di natura semantica e, risalendo alle origini della fenomenologia moderna, mette in discussione l'interpretazione del concetto husserliano di idealismo trascendentale. Lungo questa strada - disinnescando gli estremi di un idealismo acritico e di un realismo ingenuo - la filosofa giunge a proporre un "realismo trascendentale", orizzonte di un'unità dinamica che abbraccia il processo conoscitivo e che fonda la correlazione, non la subordinazione, di soggetto e oggetto. L'indagine di questa reciprocità oltrepassa così i confini dell'ambito gnoseologico, e conduce alle domande fondamentali sul senso ultimo delle cose e sulla loro origine.
La lettura delle opere di Edith Stein suscita stupore e ammirazione per la capacità da lei dimostrata di spaziare in molti campi del sapere, ma, soprattutto, per la sensibilità che le consente di esaminare tutti i “fenomeni” – tutto ciò che si presenta all’essere umano e, in primo luogo, se stesso come fenomeno – con occhi disincantati, con grande realismo e atteggiamento critico, senza sottacere nulla, anche ciò che può apparire sgradevole. Tuttavia, mentre emerge il grande sforzo intellettuale e morale di mettere in evidenza ciò che è positivo, si manifesta con altrettanto vigore l’intento di ricercare l’equilibrio, l’armonia.
Ripercorrendo la sua vita e i suoi scritti è possibile mostrare come “cose” che sembrano fra loro opposte sono da lei armonizzate nella concretezza della sua esistenza e nella sua indagine teorica, perché ella ha scoperto che al fondo di tutto c’è un’unica verità. Il “mettere armonia” è rintracciabile, pertanto, nella continuità da lei vissuta fra ebraismo e cristianesimo, nell’analisi della complessità dell’essere umano, in riferimento al quale corpo e anima, maschile e femminile, individuo e comunità solo apparentemente sono in contrasto, nella conciliazione fra ragione ed esperienza religiosa, fra filosofia e mistica. Non si tratta di ignorare le differenze, che sono, anzi, analizzate con grande acutezza, ma di scoprire, al di là di esse, la possibilità di un accordo, sofferto, perché esso si presenta come una sfida per l’essere umano.
L’intento di questo libro è di mostrare tutto ciò attraverso un percorso documentato nei brani antologici, che sono parte integrante dell’indagine e che ne costituiscono il sostegno teorico. Attraverso di essi il lettore, infatti, può saggiare facilmente e personalmente la validità dell’operazione del “mettere armonia”, proposta dalla pensatrice tedesca.
Angela Ales Bello è professore ordinario di Storia della Filosofia Contemporanea presso l’Università Lateranense, già decano della Facoltà di Filosofia, ed è professore a contratto presso la LUMSA. Dirige il Centro Italiano di Ricerche Fenomenologiche con sede in Roma, affiliato a The World Phenomenology Institute (Hanover, N.H. USA), e fa parte del comitato di redazione di numerose riviste italiane e straniere, fra le quali «Inquiry» (USA). Le sue pubblicazioni sono rivolte ad indagare la fenomenologia tedesca in rapporto alle altre correnti del pensiero contemporaneo sotto il profilo storico e teoretico.
È co-curatrice della traduzione italiana delle Opere di Edith Stein. Fra i suoi libri più recenti: L’universo nella coscienza. Introduzione alla fenomenologia di Edmund Husserl, Edith Stein, Hedwig Conrad-Martius, ETS, Pisa 2007² e The Divine in Husserl and Other Explorations, Analecta Husserliana, vol. XCVIII, Springer, Dordrecht 2008.
Edmund Husserl (Prossnitz 1859 ' Friburgo 1938), filosofo e matematico tedesco, è il fondatore della fenomenologia, filosofia che si basa sull'analisi della coscienza nella sua intenzionalità: la coscienza è uno spettatore disinteressato di fronte al quale la realtà e gli oggetti si presentano come fenomeni percepiti nella loro essenza, idea e forma. Edmund Husserl è un pensatore che ha saputo scavare nell'interiorità per cogliere il senso delle operazioni umane che aprono alla trascendenza. Due sono le linee su cui si muove la ricerca, di cui si danno qui i risultati. Il primo riguarda la ricostruzione del pensiero del fenomenologo tedesco nei suoi aspetti fondamentali come base per affrontare la questione di Dio, intesa in senso filosofico, e per esaminare l'esperienza religiosa, che ha come punto di riferimento la divinità. Il secondo concerne più ampiamente ciò che si può ricavare dalle sue analisi.
Destinatari
Studenti di teologia, insegnanti e cultori di storia del pensiero religioso europeo.
Autore
ANGELA ALES BELLO, professore ordinario di storia della filosofia contemporanea presso l'Università lateranense di Roma, dirige il Centro italiano di ricerche fenomenologiche affiliato a The World Phenomenology Institute (U.S.A.). Fa parte del comitato di redazione di numerose riviste italiane e straniere. Studiosa della fenomenologia tedesca in rapporto alle altre correnti di pensiero contemporaneo.
Edith Stein è una delle figure più affascinanti e complesse della cultura del ventesimo secolo. Tra donne a «professare» la filosofia, raggiunse esiti straordinari, tanto da brillare di luce propria accanto ad uno dei fari della filosofia novecentesca, Edmund Husserl. Ebrea per nascita, cristiana per decisione matura e razionale, portò al livello più alto le istanze spirituali delle due religioni, arrivando all'alta contemplazione come monaca carmelitana, coerente fino in fondo, cioè fino al martirio nel lager nazista.Questo libro, scritto da A. Ales bello, profonda conoscitrice delle opere e soprattutto dell'anima di E. Stein, ripercorre le tappe del suo cammino interiore. Dopo un'introduzione che riassume la vita, la formazione, l'attività di pensatrice, il primo capitolo si sofferma sull'aspetto della ricerca della verità, illustrando i tratti peculiari del pensiero della Stein. Il secondo capitolo si apre alla teologia; discorso che si completa nel terzo capitolo che si conclude trattando dell'interiorità e dell'unione mistica.
Destinatari
L'aspetto poliedrico del pensiero steiniano fa sì che questo libro possa piacere ad un pubblico di vari interessi: dalla filosofia, alla psicologia, alla pedagogia, alla teologia e alla mistica. I temi trattati richiedono una buona cultura.
Autore
Angela Ales Bello, docente e decano della facoltà di filosofia dell'Università Lateranense di Roma, dirige il Centro italiano di ricerche fenomenologiche, affiliato al The World Phenomenology Institute. È direttrice della rivista «Aquinas» e fa parte del comitato di redazione di numerose riviste italiane e straniere. Ha pubblicato vari studi sulla fenomenologia e i suoi rapporti con altre correnti del pensiero contemporaneo. Ha dedicato molti saggi sulla figura e il pensiero di Edith Stein.
La fenomenologia nel suo fondatore Edmund Husserl, nonostante l'apparente semplicità dell'approccio teoretico cioè il rivolgersi "alle cose stesse", il lasciar parlare la realtà, si mostra, tuttavia, come un raffinato e difficile percorso analitico che affronta, soprattutto, il tema antropologico in esplicito dialogo con le scienze che dell'essere umano s'interessano e, in particolare, con la psicologia. Ma Husserl non è un pensatore isolato e solitario, la scuola, che ha riunito intorno a sé, è stata veramente feconda ed in essa spiccano alcune delle figure femminili più rappresentative del secolo XX che hanno dato un contributo straordinario al rapporto filosofia-scienze; la ricerca ha visto come protagonisti uomini e donne.
Nella nostra epoca e per la civiltà cristiana cattolica in particolare, un momento spiritualmente forte è stato l'anno giubilare che segna il passaggio dal secondo al terzo millennio. Nella prospettiva della preparazione di tale evento si colloca l'iniziativa che ha colto il momento propizio, il chairòs, del Giubileo come incontro fra tempo ed eternità per riflettere sul massimo problema, quello di Dio. Tale incontro ha dimostrato contemporaneamente la fecondità e la problematicità del rapporto tra filosofia e monoteismi, raggiungendo risultati significativi e sollecitando ad assumere un atteggiamento di grande apertura teoretica ed umana per realizzare la comprensione dell'altro.