Dal Cristo Risorto di Bassano Romano attribuito a Michelangelo Buonarroti un’analisi su ciò che ha rappresentato l’eterodossia della fede nel ’500 nel tessuto sociale italiano. Un percorso a partire dallo studio della situazione della Chiesa e della cristianità dalle origini medievali e rinascimentali che caratterizzò il panorama europeo e costituì la premessa essenziale alle spinte di riforma della Chiesa. Determinante fu la raffinata teologia e le riflessioni spirituali del teologo spagnolo Juan de Valdés che riaffiorano nella stesura del bellissimo libretto scritto a più mani dal monaco benedettino Benedetto Fontanini da Mantova e dall’umanista Marcantonio Flamini, intitolato Trattato utilissimo del beneficio di Gesù Christo. In apparenza un semplice testo di pietà popolare che fondava le vita morale sul “beneficio di Cristo” ovvero sulla grazia di Cristo concessa agli uomini. Fu particolarmente apprezzato dagli “spirituali” dell’Ecclesia Viterbiensis ed ebbe una grandissima diffusione e consenso in quanto offriva una risposta chiara alle questioni cruciali sollevate dalla Riforma protestante. Un’analisi che certamente non si esaurisce in questo studio e il testo del Beneficio di Christo arrivato a noi nell’unico esemplare custodito presso la St. John’s Library di Cambridge, ritorna protagonista a suscitare domande invitando a ulteriori approfondimenti e interpretazioni.
Il virus globale ha ridefinito tempi e modi del nostro vivere quotidiano e ne ha infettato ogni ambito, dalla politica all’economia, dalla scuola al lavoro, insinuandosi nelle dinamiche democratiche e generando una vera e propria pandemia anche nell’ecosistema mediale, in cui si è imposto un racconto dalle tante sfaccettature. Accademici e ricercatori, giornalisti e comunicatori, ma anche giovani ed esperti di diverse discipline, propongono in questo volume le loro letture orizzontali del MediaVirus per offrire anche al lettore non specialistico chiavi di lettura di un presente in cui la contaminazione tra saperi ed esperienze può diventare risorsa per leggere la complessità e rifondare il nostro vivere sociale, continuando a scommettere su un’informazione vera e su notizie certificate.
La visione egizia dell'Aldilà, meglio nota come "Libro dell'Amduat", può essere considerata un grande patrimonio dell'umanità. L'impatto che quest'opera ebbe sulla cultura degli antichi egizi, caratterizzandola, permase per oltre un millennio, dando vita a un vero e proprio genere letterario - i libri dell'Aldilà - che confluirono nella letteratura del periodo greco-romano convergendo, quindi, nei testi gnostici dei trattati ermetici e plasmando poi l'idea cristiana di Paradiso. Le interpretazioni formulate nel libro riguardo questi testi sono molto originali e plausibili, seppur non sempre allineate con gli studi "canonici" dei cosiddetti esperti; per tale ragione, il lavoro può costituire un buono spunto per ulteriori riflessioni e approfondimenti.