Forse la verità più straordinaria dell'età moderna è che certi tipi di tecnologia avanzano non in modo lineare, ma su curve esponenziali. Ogni anno una parte sempre più ampia del mondo della tecnica viene risucchiato in queste curve esponenziali. A grandi linee, ciò significa che ogni anno vede più innovazione rispetto a tutti gli anni prima messi insieme. Ciò implica che i prossimi vent'anni presenteranno cambiamenti tecnologici così profondi da rendere quasi irrilevante tutto ciò che è venuto prima. Questa velocità ci interroga e lo scenario diviene così complesso che sfida la nostra capacità di comprendere la tecnologia e i suoi prodigi. Questo testo prova a far risuonare alcune di queste domande.
Come abitare lo sviluppo? In un contesto di scarsità di risorse, perché investire soldi nella ricerca di un enhancement per pochi invece di cercare cure per le malattie di molti? Se i teorici dell'enhancement si chiedono quante innovazioni sia possibile sviluppare, la mia domanda verte sul perché dei prodotti dello sviluppo. Perché si sviluppano determinate tecnologie? Perché si vendono? Perché sono necessarie alle nostre forze militari? Perché garantiscono a una nazione la supremazia sulle altre?
Che cosa significa essere umani in un'epoca di complessità e cambiamento? Come si può gestire lo sviluppo tecnologico? E quali sono i limiti da non superare nel momento in cui la tecnica viene utilizzata per interventi non più solamente esterni, ma anche interni all'uomo?Il libro si propone di fornire una comprensione filosofica e teologica della tecnologia, mettendo in luce le dimensioni etiche e interrogandosi sulla possibilità di liberarsi dalle categorie tradizionali di «umano». «tecnologico» e «naturale» per abbracciare una nuova relazione con il mondo che si potrebbe definire «tecno-umana».