La tecnologia, il mercato editoriale, la dialettica tra libertà di stampa e poteri economici e politici, il lavoro del giornalista nelle sue eccellenze e meschinità. La storia del giornalismo è tutto questo, ma è anche e soprattutto storia di uomini e donne che nell'arco del tempo, attraverso i loro articoli, fotografie, riprese televisive e più recentemente materiali digitali, hanno raccontato eventi epocali e fatti minimi, contribuendo a modellare abiti mentali e fantasia dei lettori, talvolta manipolandoli, talvolta portando alla luce notizie scomode e verità nascoste. Con ritmo appassionante, Oliviero Bergamini racconta l'evoluzione del giornalismo dagli albori dell'era dell'informazione nel Cinquecento sino alle ultimissime innovazioni digitali. Con particolare attenzione alla contemporaneità, la trattazione spazia tra Francia, Gran Bretagna, Germania, Stati Uniti, le nazioni dove il giornalismo ha avuto i suoi maggiori sviluppi, tocca la Russia e i paesi del socialismo reale, dove la libera informazione è stata più a lungo negata, ma si concentra soprattutto sull'Italia, dove il giornalismo è storicamente segnato da limiti e carenze strutturali, ma anche da eccellenze di livello europeo.
Tra mito e demonizzazione, elemento indispensabile di democrazia ma anche spesso strumento al servizio del potere, il giornalismo ha accompagnato lo sviluppo della modernità e influenzato politica, società e cultura degli ultimi quattro secoli. Un mondo, quello del giornalismo, in costante evoluzione per effetto delle innovazioni tecnologiche, in relazioni mutevoli con i poteri economici e politici, popolato di personaggi a volte equivoci, a volte eroici. E oggi, per l'avvento dei nuovi media digitali e i pervasivi condizionamenti di istituzioni e di grandi interessi economici, in una crisi che qualcuno pensa definitiva. Questo libro racconta la storia del giornalismo dalle sue origini cinquecentesche ai giorni nostri, nell'intreccio delle sue molteplici dimensioni: tecnologia, mercato editoriale, dialettica con il potere, pratiche professionali, personalità dei giornalisti. Una trattazione che spazia tra Francia, Gran Bretagna, Germania, Stati Uniti, le nazioni dove il giornalismo ha avuto i suoi maggiori sviluppi, che tocca la Russia e i paesi del socialismo reale, i luoghi dove la libera informazione è stata più a lungo negata, ma si concentra soprattutto sull'Italia, paese dove il giornalismo è storicamente segnato da limiti e carenze strutturali, ma anche da eccellenze di livello europeo.