Traduzione integrale italiana dei Sermoni per l'anno liturgico, con la quale si conclude la pubblicazione delle opere di san Bernardo.
Bernardo fu un grande maestro in omelie. Egli, con la catechesi, fu capace di catturare l'attenzione del suo uditorio, e di condurlo in riflessioni coerenti ai tempi liturgici. Quelle contenute in questo volume sono relative al tempo del Natale, tuttavia gli argomenti sono tali da non rimanere circoscritti a questa precisa ricorrenza, ma si allargano oltre, a problematiche più ampie. Proprio in questo sta il valore e la forza delle sue orazioni. Prefazione di S.E. Mons. Tarcisio Bertone Traduzione, introduzione e note di Jacopo Riccardi
Nell'ambito del ricchissimo epistolario di san Bernardo, il piccolo corpus di quattro lettere indirizzate ai monaci di Saint-Bertin consente di penetrare, attraverso la semplicità di una scrittura insieme autorevole e confidenziale, in quello che è il cuore della carità vissuta nel quotidiano, propria dell'esperienza cistercense. Il cammino alla santità è, in queste pagine, esperienza vera, che passa attraverso bisogni concreti, amicizia, servizio reciproco, coscienza condivisa del proprio destino. Un'esperienza possibile, vivibile da tutti gli uomini perché vissuta da uomini, e per questo proponibile oggi con la stessa forza e con la stessa tensione amorosa di Bernardo
Il famoso Liber ad milites templi. De laude novae militiae, fondamentale trattato sui Templaeri redatto da san Bernardo da Chiaravvalle, viene oggi ripresentato in una nuova edizione critica, con un ampio commento che lo inquadra storicamente e lo analizza a fondo, per sgomberare il campo da fraintendimenti o travisamenti; non un elogio della guerra, quindi, ma la sua giustificazione in difesa di chi, senza la protezione dei milites, sarebbe esposto all'arbitrio del nemico. In appendice il rituale di investitura del nuovo cavaliere tratto dal Pontificale Romanum,
Opera giovanile di Bernardo che fa intravedere gia come il grande autore diventera punto di riferimento obbligato per tutto l'Occidente.
I Sermoni diversi, ancora poco noti a molti ma da tanti ricercati, sono una autentica miniera di saggezza e cultura cristiana. Fonte è sempre la Parola di Dio che il grande Bernardo di Chiaravalle riesce a far gustare a quanti, oggi come ieri, ricercano il vero bene e la vera saggezza.
Il culto a Maria è una costante nella storia della Chiesa. Nel periodo patristico e medievale è espresso con atteggiamenti che vanno dalla venerazione alla lode, dall'ammirazione all'imitazione. Un'impronta incisiva a riguardo l'ha lasciata Bernardo di Chiaravalle, che ha approfondito la figura di Maria come mediatrice di grazia, prima di tutto, e anche di aiuto nel cammino spirituale di ciascun cristiano.
Bernardo è, nella Commedia dantesca, colui che presenta Dante alla Vergine e definisce, in questo modo, la fine del suo cammino, la realizzazione di un intero percorso, il cui esito sarà l'inenarrabile visione trinitaria prima dell'uscita a «riveder le stelle». Nel Canto XXXI del Paradiso Bernardo si era presentato come colui che arde «tutto d'amor» per la Madre di Dio e nel XXXIII è sempre lui a innalzare il canto di lode della Vergine «Madre, figlia del suo Figlio». Perché questa scelta, da parte del Sommo Poeta? Perché Bernardo di Chiaravalle? Perché quest'ultimo è, nel sentire dell'epoca in cui Dante scrive, il teologo cantore di Maria per eccellenza.
"Se per Bernardo, come scrive Gilson, la vita mistica di unione a Dio è il coronamento della vita monastica, essa esprime nondimeno l'essenza più vera e più profonda della religiosità di ogni tempo" dall'Introduzione di Giovanni Bacchini
Nella notte di Natale del 1111 Bernardo ha una visione del Bambino Gesù e decide di farsi monaco nel monastero di Citeaux, dove entra nel 1113; due anni dopo parte da Citeaux con altri monaci per fondare un nuovo monastero a Clairvaux. E' un grande riformatore del suo ordine, tanto da essere considerato il vero fondatore dei Cistercensi, ma avrà anche grande influenza sulle vicende ecclesiastiche e politiche dell'Europa.
I Sermoni sul Cantico dei Cantici — incominciati verso il 1135 e interrotti dalla morte — sono un capolavoro della letteratura monastica del Medioevo e rappresentano la sintesi del pensiero teologico di Bernardo — che li rivolgeva quotidianamente ai suoi monaci —, collocandolo al vertice della mistica medievale.
San Bernardo, che per la sua eloquenza fu chiamato Doctor mellifluus, sosteneva la via della contemplazione e, come tutti i cistercensi, un rigoroso ritorno alla regola di san Benedetto. Tra le sue opere più importanti si possono ricordare De gradibus humilitatis et superbiae, De gratia et libero arbitrio, De diligendo Deo.
Giovanni Bacchini ha curato per le Edizioni Ares anche L'imitazione di Cristo oltre a L'amicizia spirituale & Gesù a dodici anni di Aelredo di Rievaulx e La contemplazione di Dio con La Lettera d’oro di Guglielmo di Saint-Thierry.