Il volume tratta l'arte romana nel centro del potere, e cioè in Roma stessa. Tutta l'arte romana sorge da un incontro intellettualistico con l'arte greca su una base sociale nuova e non come espressione di un profondo sentimento radicato nello spirito di gruppi sociali determinati. Perciò il suo carattere fu subito eclettico, e potè presentarsi subito con alcuni aspetti programmatici a servizio di un'ideologia di governo, prodotta in gran parte da artisti che avevano con i loro committenti relazioni del tutto particolari, talvolta di prigionieri di guerra, o addirittura servili e comunque di inferiorità civile, come stranieri che non possedevano cittadinanza romana.
Ranuccio Bianchi Bandinelli affronta lo studio della storia dell'arte romana dal 192 al 395 d.C., nel cosiddetto periodo tardo-antico che segna il trapasso dall'età classica al Medioevo, l'involuzione dell'arte ufficiale a Roma e nelle province e il fiorire di nuove modalità espressive nella scultura.