Nella nostra esistenza la morte resta l'evento ineluttabile per eccellenza, anche se oggi si vive come se si fosse immortali. La morte viene rubata all'uomo, come se fosse qualcosa di osceno, e la nostra vita rischia di non avere più un confronto con il momento della propria finitudine. Il libro è una forte - e insieme consolante - reazione alle ideologie dell'edonismo che confina l'esperienza della morte nello spazio degli emarginati o della incoscienza.
Ispirata al Vangelo secondo Marco, questa contemplazione della Passione di Gesù, che dalla Via Crucis della condanna a morte diventa la Via Lucis della sua risurrezione, contiene anche poesie di cristiani e di non cristiani, tutti in attesa di un volto trasfigurato, tutti con una domanda nel cuore:«Cosa posso sperare?». Solo Gesù Cristo è capace di rispondere a questa domanda.
Un appassionato commento spirituale ove esegesi, tradizione rabbinica e cristiana si intrecciano continuamente. Enzo Bianchi ricorda con la sua straordinaria vivacità che la Bibbia è Parola di Dio da leggere nello Spirito Santo, per se stessa, e che l'unica cosa da prendere in serio conto è l'amore di Dio e la vicinanza a Lui.
Tutti credono in qualcosa, a qualcuno, perché è impossibile vivere altrimenti. Eppure oggi sembra difficile proporre il «credere» oltre un superficiale ottimismo che non richiede autentiche adesioni o cambiamenti e un velato cinismo che riveste tutto di una nota di grigio. La fede del credente come la fede del non credente affrontano insieme questa nebbia, cercando una via che permetta la fiducia come assenso al mondo. Questi due modi di credere possono essere diversi sotto molti aspetti, ma accolgono e combattono la medesima sfida. Il monaco Enzo Bianchi e la filosofa Laura Boella non si sottraggono al confronto e cercano di mostrare come, al di là delle differenze, tutti possono e devono chiedersi quale fede, quale credito vogliono dare alla vita e all'amore. Introduzione di Andrea Decarli.
Descrizione dell'opera
Il 18 novembre 1965, durante l’ultima sessione del concilio Vaticano II, veniva promulgata la Dei Verbum, la Costituzione dogmatica sulla divina rivelazione. Il testo, nato da un confronto coraggioso e aperto, aveva saputo tenere insieme il rispetto per la tradizione della Chiesa e l’esigenza di un profondo rinnovamento pastorale. A mezzo secolo di distanza, qual è stato il cammino di quel documento? Che cosa ne resta? E su quale strada e in quale direzione la Chiesa ritiene oggi di dover camminare?
Un monaco e due professori di studi biblici cercano risposte a questi interrogativi, riflettendo sulla necessità che la parola di Dio divenga sempre più il centro della vita e dell’esperienza di comunità cristiane aperte anche all’ecumenismo e ai non credenti.
Sommario
Parola di Dio, parola a Dio (E. Bianchi). Il rapporto tra Antico e Nuovo Testamento (M. Grilli). Percorsi biblici nella Dei verbum (L. Mazzinghi). Costituzione dogmatica sulla divina rivelazione Dei Verbum.
Note sugli autori
Enzo Bianchi, priore della Comunità monastica di Bose, è consultore del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. Collabora con La Stampa, La Repubblica, Avvenire e Jesus. Per EDB ha pubblicato Michele Pellegrino. Padre della Chiesa padre della città (con Luigi Ciotti ed Ernesto Olivero, 2012) e Via crucis. Meditazioni e preghiere (2013).
Massimo Grilli è docente di Nuovo Testamento alla Pontificia Università Gregoriana. Per EDB ha pubblicato di recente Scritture, Alleanza e Popolo di Dio (2014) e ha curato, con Joseph Maleparampil, Il diverso e lo straniero nella Bibbia ebraico-cristiana (2013).
Luca Mazzinghi è docente di Antico Testamento alla Facoltà teologica dell’Italia centrale e al Pontificio Istituto Biblico. Per EDB ha pubblicato di recente Al cuore della sapienza. Aspetti del vivere nell’Antico Testamento (2014) e L’indagine e l’ascolto. Metodo e sguardo dei saggi di Israele (2014).
Padre Michele Pellegrino, già docente universitario di letteratura cristiana antica, fu chiamato da Paolo VI a guidare l'arcidiocesi di Torino a cavallo degli anni '60 e '70 del secolo scorso, uno dei periodi più travagliati della storia recente, segnato dall'immediato post-concilio e dalle lotte studentesche e operaie. A offrire il profilo di questo pastore straordinario a 25 anni dalla morte e a 40 dalla lettera pastorale Camminare insieme - sono tre testimoni che hanno vissuto quell'epoca ruggente da giovani, diventati, col passare degli anni e in ambiti diversi, punti di riferimento a livello nazionale, chi nel campo della spiritualità e della vita monastica (Enzo Bianchi), chi nella lotta contro le nuove povertà e la mafia (don Luigi Ciotti), chi nel richiamare i giovani all'impegno per la pace e la solidarietà (Ernesto Olivero). Si tratta di figure carismatiche assai diverse per sensibilità, cultura e ambiti di competenza, accomunate tuttavia dall'aver incontrato un Padre che li ha riconosciuti e confermati nei propri ideali giovanili. A distanza di anni, a fronte di ciò che oggi rappresentano per la Chiesa e la società, essi fanno memoria di quel vescovo che ha accompagnato e sorretto il loro "stato nascente". Prefazione di Franco Garelli.
Descrizione dell'opera
La Via Crucis proposta dal priore di Bose è ispirata al Vangelo secondo Marco. «Nell'offrire questa contemplazione della passione di Gesù, dalla condanna alla sua resurrezione, questa Via Crucis, Via Lucis, sento tutta la verità della mia pochezza di semplice cristiano che geme e osa dire: "Il tuo volto, Signore, io cerco: non nascondermi il tuo volto!" (Sal 27,8-9)».
Oltre alle contemplazioni degli episodi evangelici egli dà spazio ad alcune poesie, «parole quanto mai capaci di esprimere il non-detto, poesie di cristiani e di non cristiani, tutti feriti dal volto disprezzato e sfigurato dell'uomo, tutti in attesa di un volto trasfigurato, tutti con una domanda nel cuore: "Cosa posso sperare?". I cristiani sanno - e lo sanno solo per grazia! - che Gesù Cristo è capace di rispondere a questa domanda».
Sommario
Introduzione. Via Crucis, Via Lucis. Preghiera iniziale. I. Gesù nell'orto degli ulivi. II. Gesù, tradito da Giuda, è arrestato. III. Gesù è condannato dalle autorità religiose. IV. Gesù è rinnegato da Pietro. V. Gesù è giudicato da Pilato. VI. Gesù è flagellato e incoronato di spine. VII. Gesù è aiutato dal Cireneo a portare la croce. VIII. Gesù è crocifisso. IX. Gesù muore in croce. X. Le donne al Calvario. XI. Gesù è deposto nel sepolcro. XII. L'alba di Pasqua. Conclusione. Appendice. Poesie. Bibliografia.
Note sull'autore
ENZO BIANCHI, priore della Comunità monastica di Bose, ha insegnato teologia biblica alla facoltà di filosofia dell'Università San Raffaele di Milano e collabora con La Stampa, La Repubblica, Avvenire e Jesus. Tra i suoi testi, che coniugano spiritualità cristiana e cammini di umanizzazione, ricordiamo i più recenti: Una lotta per la vita. Conoscere e combattere i peccati capitali, San Paolo, Cinisello Balsamo 2011; Perché avete paura? Una lettura del Vangelo di Marco, Mondadori, Milano 2011; Le vie della felicità. Gesù e le beatitudini, BUR, Milano 2011; per EDB, insieme a Luigi Ciotti ed Ernesto Olivero, ha pubblicato Michele Pellegrino. Padre della Chiesa padre della città (2012).