Di concezione nuova, il volume prende in considerazione 15 pericopi del Vangelo di Luca scelte tra quelle del ciclo liturgico C. Quanto esposto si presenta sovente sotto forma di frammenti, di materia prima rozza e da elaborare (etimologie, definizioni, notazioni storiche e geografoche, citazioni e aforismi, passi paralleli ecc.). Brevi testi spesso staccati l'uno dall'altro. E non in forma di discorso articolato, letterariamente elaborato. Sarà il lettore-meditante a dare forma elegante al tutto, a trovare l'armonia dell'esposizione.
DESCRIZIONE: I «paradossi della croce», campo di conflitto tra morte e vita, tra condanna e salvezza, tra silenzio e grido, sempre hanno nutrito la mente e il cuore dei cristiani che hanno voluto spezzare consuetudini di pensiero, pigrizie del credere, e hanno voluto meditare da capo quel movimento di "distanza e vicinanza» a Dio, ponendo la loro vita all'ombra di quel legno…
Enzo Bianchi ha esplorato i «paradossi della croce» in un ciclo monografico del programma di RadioTre Uomini e Profeti.
Se noi teniamo insieme le due «linee-guida» che Enzo Bianchi ci offre della vita cristiana, quella di un pensiero che liberamente spazia e di un cuore che liberamente ama, saremo aiutati, credo, nel comprendere I «paradossi» in cui ci conduce: quello del male che insidia la vita, dell'amore che vince la morte, della follia che veicola santità, dello spirito che è fatto di carne, del regno di Dio che ci attende senza negare la nostra fedeltà alla terra. E forse, credenti e non credenti, potremo accostarci a meditare sul mistero racchiuso in mezzo ai legni della croce, «luogo in cui Dio ha mostrato la sua gloria dell'amore, ma a prezzo della sua passione, sofferenza, morte del Figlio amato».
(dalla Prefazione di G. Caramore)
L'Autore è priore della Comunità Monastica di Bose. Per la Morcelliana ha pubblicato: Quale fede? (20063); La vita altrimenti (2006).
DESCRIZIONE: I «paradossi della croce», campo di conflitto tra morte e vita, tra condanna e salvezza, tra silenzio e grido, sempre hanno nutrito la mente e il cuore dei cristiani che hanno voluto spezzare consuetudini di pensiero, pigrizie del credere, e hanno voluto meditare da capo quel movimento di "distanza e vicinanza» a Dio, ponendo la loro vita all'ombra di quel legno…
Enzo Bianchi ha esplorato i «paradossi della croce» in un ciclo monografico del programma di RadioTre Uomini e Profeti.
Se noi teniamo insieme le due «linee-guida» che Enzo Bianchi ci offre della vita cristiana, quella di un pensiero che liberamente spazia e di un cuore che liberamente ama, saremo aiutati, credo, nel comprendere I «paradossi» in cui ci conduce: quello del male che insidia la vita, dell'amore che vince la morte, della follia che veicola santità, dello spirito che è fatto di carne, del regno di Dio che ci attende senza negare la nostra fedeltà alla terra. E forse, credenti e non credenti, potremo accostarci a meditare sul mistero racchiuso in mezzo ai legni della croce, «luogo in cui Dio ha mostrato la sua gloria dell'amore, ma a prezzo della sua passione, sofferenza, morte del Figlio amato».
(dalla Prefazione di G. Caramore)
L'Autore è priore della Comunità Monastica di Bose. Per la Morcelliana ha pubblicato: Quale fede? (20063); La vita altrimenti (2006).
Enzo Bianchi offre ai lettori gli interrogativi che egli stesso si pone, nella forma di inquietudini e di speranze, da uomo di fede e di ricerca. Sapendo bene che quella che egli chiama «migrazione» della fede cristiana può essere avventuroso percorso - e non pericolosa deriva - solo tenendo saldi due principi: il primo è che occorre accompagnare il ritmo dell'epoca in cui si vive unendo insieme agilità di movimento e saldezza nella radice; il secondo è che, pur nella imprescindibile singolarità di un percorso religioso e culturale, va assecondata la percezione nuova, sempre più ineludibile, di essere tutti coinvolti nel destino dell'intera umanità. È a partire di qui che Bianchi impegna i cristiani - ma anche chiunque si trovi nell'orizzonte culturale della cristianità - a rimettere a tema con lucidità, con franchezza, con inventiva le due assi portanti della fede cristiana: la prospettiva di umanità di un Dio che si fa carne, e la libertà di amare di un Figlio che muore perché possa accadere la resurrezione. Li impegna a non far mai cadere il punto interrogativo dopo l'espressione «quale Dio».
(dalla Prefazione di Gabriella Caramore)
In questo volume Enzo Bianchi ha accettato di raccontare e meditare sulla sua esperienza, su quella della vita in comune con i suoi fratelli e sorelle, sulla speranza che ripone nel fenomeno monastico. Ne parla non solo con la parresìa che è uno dei “compiti” più belli e più fruttuosi cui è tenuto il monaco, ma anche con la profonda capacità di sguardo e con l’intensa partecipazione alla vicenda umana che gli sono propri. Il percorso è quello che si muove tra la ricerca di un luogo separato e la comunione con il mondo; tra la sottomissione reciproca e la libertà che viene dall’ascolto della Parola di Dio; tra la solitudine e il riparo che sono necessari a una crescita anche nello spirito e il vivere insieme nella comunità; tra la fatica del lavoro con cui procurarsi da vivere e il ritmo quotidiano dello studio e delle preghiere; tra le tentazioni che inevitabilmente bussano alla soglia di ogni cella come alla soglia di ogni esistenza umana e la profezia, compito che nessuna vita “religiosa” può trascurare o dimenticare.
(dalla Premessa di Gabriella Caramore)
La laicità come spazio etico in cui tutte le religioni possano essere capite e rispettate. L'ascolto dello straniero come premessa per immaginare la pace. Costruire un mondo differente da quello della sorda intolleranza richiede un lungo cammino. È necessario partire ora.
È ancora possibile una chiesa che sia presidio di autentico umanesimo, spazio di dialogo e di recupero di principî condivisi, luogo di confronto tra etiche e atteggiamenti individuali e sociali diversi? E la laicità dello stato sa essere l'ambito in cui tutti, anche gli stranieri, si possono sentire accolti, capiti e rispettati nella loro diversità di cultura e religione? Una grande sfida attende oggi la nostra società complessa: la quotidiana lotta contro il ritorno della barbarie e la scomparsa di principî condivisi e fecondi di senso. Queste riflessioni accolgono gli stimoli che vengono da eventi ordinari, ma vorrebbero aiutare a «pensare in grande», a cogliere nel frammento qualcosa del tutto, a ridare dignità e ampiezza di visione a prospettive troppo spesso tentate di ripiegarsi su un angusto cortile.
Margherita Occhiena, la madre di Don Bosco il santo educatore, praticò per prima - senza saperlo - quel metodo educativo evangelico fondato su "ragione, religione e amorevolezza" che è l'anima della missione salesiana. Per molti amici di Don Bosco, il 150° anniversario della morte di Mamma Margherita (2006) risulta occasione di una lieta riscoperta: il ruolo che lei ha avuto nella nascita della Famiglia salesiana. E fa riscoprire la stretta parentela spirituale che li unisce alla madre di Don Bosco. Questo libretto è un invito a meditare questi aspetti sereni e luminosi delle radici salesiane.
Questo agile libretto ripercorre a volo d'uccello l'ampio arco della vita di Joseph Ratzinger, fino all'elezione al soglio pontificio con il nome di Benedetto XVI. Un'esistenza intensa, raccontata con stile rapido e avvincente: per una prima conoscenza di un grande maestro della fede.
Breve biografia di Benedetto da Norcia, instancabile promotore in tutta Europa di centri di preghiera, di cultura e di promozione umana ispirati alla sua "Regola". Oggi l'Europa riconosce in lui il primo e il principale dei suoi Patroni: con la sua opera contribuì in modo determinante alla nascita e allo sviluppo della cristianità nel Vecchio Continente.
La teoria dell'evoluzione è un errore da evitare e combattere, oppure è una certezza da accogliere e introdurre nella visione cristiana del mondo? Insomma, l'evoluzione è progetto divino? E che cosa comporta per il credente considerarsi parte in questo progetto? Il libretto propone una serena e semplice sintesi del confronto tra scienza e fede sull'origine dell'uomo e del mondo.
Superando i confini confessionali, il libro vuole seguire l'ispirazione di poeti diversisimi tra loro, e tuttavia accomunati da una tensione metafisica e spirituale irriducibile, anche quando si tratta di preghiere legate a occasioni o a liturgie particolari. Ecco gli inni di Simeone, il nuovo teologo, o quelli di Ilario di Poitiers, la preghiera del mattino di un Anonimo siriaco, le benedizioni della liturgia ebraica per passare all'inevitabile S. Francesco, ai sonetti di Shakespeare, arrivando fino a Verlaine, Kierkegaard, Rilke. Il volume si articola in diverse sezioni che comprendono preghiere di religioni differenti ma sempre all'interno del mondo culturale cristiano.
«Le Scritture non sono direttamente Parola di Dio ma la contengono. La Bibbia deve trovare una mano che la apra, un occhio che la legga, una voce che la indirizzi e la spieghi a qualcuno; allora ciò che è contenuto diventa "Parola di Dio"... quasi attraverso una resurrezione.» (Enzo Bianchi)
Il libro è un'antologia che raccoglie autori spesso laici e distanti dal mondo propriamente religioso. Questo non deve stupire perché la poesia sa narrare la bellezza che è, a sua volta, una forza spirituale capace di trasformare il cuore degli uomini. Il linguaggio poetico ha delle risorse "ulteriori" rispetto alle costruzioni logico-discorsive. Il Novecento ha riscoperto che la poesia può andare più in profondità rispetto a ogni altro linguaggio.