Chi non conosce Pinocchio e le sue avventure? Quando e da chi uno le ha conosciute? Difficile la risposta. Pinocchio fa parte della memoria di tutti. Poche cose sono così radicate nella cultura popolare del nostro come di altri paesi. Ma questo significa che nel rimettersi a leggere, a capire le avventure di Pinocchio, si possono capire le esigenze più profonde di quella umanità che le ha fatte proprie. Le esigenze dell'uomo sono la grande strada per comprendere il suo senso della vita, il suo senso religioso. Questo spiega la nascita di un libro di teologia che, capitolo per capitolo, segue le avventure di Pinocchio. La differenza tra burattino e figlio, nolenti o volenti, resta la sintesi del dramma dell'uomo contemporaneo.
Se è vero che il cristianesimo, prima di essere una religione, è un «avvenimento» che si compendia nella persona del Figlio di Dio incarnato, crocifisso e risorto, allora il problema teologico fondamentale e anzi per qualche aspetto unico e riassuntivo, è quello di appurare i rapporti che connettono Cristo alla totalità delle cose esistenti. La soluzione - logica e necessaria - è trovata nel «cristocentrismo», che qui ci si propone di esporre nei termini il più possibile pertinenti e precisi. Essa si delinea a poco a poco, assumendo vesti diverse, lungo i secoli della riflessione occidentale, ma solo ai nostri giorni - grazie anche agli apporti della moderna esegesi - ci è dato di arrivare a una formulazione rigorosa e convincente. Ci si avvede allora che la prospettiva cristocentrica è in grado di illuminare alcuni temi teologico-pastorali oggi emergenti, e in particolare di oltrepassare il dilemma inquietante tra la salvaguardia della piena identità cristiana e la generosa «apertura» verso ogni positiva realtà extra-ecclesiale. Prefazione di Inos Biffi.
Chi non conosce Pinocchio e le sue avventure? Quando e da chi uno le ha conosciute? Difficile la risposta. Pinocchio fa parte della memoria di tutti. Poche cose sono così radicate nella cultura popolare del nostro come di altri paesi. Ma questo significa che nel rimettersi a leggere, a capire le avventure di Pinocchio, si possono capire le esigenze più profonde di quella umanità che le ha fatte proprie. Le esigenze dell'uomo sono la grande strada per comprendere il suo senso della vita, il suo senso religioso. Questo spiega la nascita di un libro di teologia che, capitolo per capitolo, segue le avventure di Pinocchio. La differenza tra burattino e figlio, nolenti o volenti, resta la sintesi del dramma dell'uomo contemporaneo.
"Nuova sintesi di teologia sistematica": è il sottotitolo di quest'opera di Giacomo Biffi, non recentissima - risale al 1970 -, e che pure conserva intatta, col suo linguaggio limpido e preciso e col suo pensiero profondo e trasparente, la sua freschezza e il suo vigore. E, infatti, non è frutto delle mode teologiche patite di "attualità" e tutte volte all"'orizzontale" che in quegli anni incominciavano ad apparire. Al contrario, il libro propone "una teologia del tutto 'verticale', una pura contemplazione del Cristo vivente e della sua gloria".
Chi non conosce Pinocchio e le sue avventure? Nel rimettersi a leggere le avventure di Pinocchio, si possono capire le esigenze più profonde dell’umanità.
Le esigenze dell’uomo sono la grande strada per comprendere il suo senso della vita, il suo senso religioso.