Nel 5° anniversario dalla morte del Cardinale Giacomo Biffi, don Samuele Pinna e Davide Riserbato con l'Arcidiocesi di Bologna ci offrono un libro in sua memoria. Non una semplice antologia di testi, ma una sintesi del suo pensiero teologico e pastorale nei punti fondamentali della sua teologia: Cristo, la Chiesa, l'uomo e l'importanza dell'annuncio della verità nella carità. Postfazione di Matteo Maria Zuppi.
Il volume raccoglie tre scritti inediti del cardinal Giacomo Biffi. In "Sguardi su Gesù Cristo" Biffi pone una domanda ineludibile: Gesù è "uno dei..." o "il"? È catalogabile o è un caso a sé? La sua comparsa nel mondo è un fatto importante, ma commisurabile coi nostri metri di giudizio, o è un evento unico e decisivo, irripetibile? In "Lettura cristiana del Libro di Giona" l'autore mette in luce l'aspetto più originale di Giona: svelare un Dio umorista. Poi, per Gesù stesso Giona - che annuncia la volontà che tutti siano salvi, che predica la conversione, che presagisce la vittoria sulla morte - compendia tutte le ragioni della nostra speranza. Ne "L'ultima settimana di Gesù" Biffi rileva le numerose difficoltà che emergono dai racconti evangelici. E arriva alla conclusione che Gesù e gli apostoli hanno mangiato la Pasqua seguendo un calendario diverso da quello ufficiale, non il giovedì, ma il martedì sera secondo il calendario di Qumran. Prefazione di Giorgio Maria Carbone.
Un ritratto suggestivo del cardinale Giacomo Biffi, una lettura acuta e profetica del presente in un'intervista condotta da Sergio Zavoli a fine anni Novanta e presentata in questa edizione da Francesco Botturi.
"Vi dò una notizia un po' riservata. Vi rivelo un segreto; ma, mi raccomando, resti tra noi. La notizia è questa: grande è la fortuna di noi credenti. Grande è la fortuna di chi è "cristiano"; cioè appartiene, sa di appartenere, vuole appartenere a Cristo. Però non andate a dirlo agli altri: non capirebbero. E potrebbero anche aversela a male: potrebbero magari scambiare per presunzione il nostro buon umore per la felice consapevolezza di quello che siamo; potrebbero addirittura giudicare arroganza la nostra riconoscenza verso Dio Padre che ci ha colmati di regali. C'è perfino il rischio di essere giudicati intolleranti: intolleranti solo perché non ci riesce di omologarci disciplinatamente e possibilmente con cuore contrito alla cultura imperante; intolleranti solo perché non ci riesce di smarrirci, come sarebbe "politicamente corretto", nella generale confusione delle idee e dei comportamenti. Un'altra grande fortuna di coloro che sono "di Cristo" è quella di essere liberi. Ecco quanto Cristo ci ha promesso: "Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi" (Gv 8, 31-32). Il principio di questa prerogativa inalienabile del cristiano è la presenza in noi dello Spirito Santo: "Dove c'è lo Spirito del Signore, c'è la libertà" (2 Cor 3, 17); quello Spirito che, secondo la parola di Gesù, ci guida alla verità tutta intera (cf. Gv 16, 13), perché ci chiarifica "le cose come stanno".
L'italiano Cardinale Giacomo Biffi torna a far sentire la sua voce sui temi più dibattuti nel mondo ecclesiastico e laico in questa nostra Italia devastata dal punto di vista culturale, politico, morale e sociale. Un phanflet pungente nel quale Biffi affronta i temi più scottanti senza risparmiare nessuno con la sua usuale chiarezza e ironia.
Ormai prossimo alla conclusione del suo servizio episcopale sulla cattedra di san Petronio, in una specie di "festa della memoria" il cardinale Biffi affida anzitutto alla sua Chiesa una raccolta contenente le dodici Note pastorali che in questi diciotto anni hanno scandito il cammino del popolo di Dio che è in Bologna.
"Queste Note – pur nella diversità degli argomenti e della elaborazione – rispondono sempre a due fondamentali sollecitudini: quella di lasciarsi costantemente illuminare dalla verità divina, come è custodita dalla Chiesa in tutta la sua lunga storia, con particolare attenzione a non arrendersi a nessuna delle intemperanze ideologiche oggi diffuse; e quella di offrire indicazioni, suggerimenti, norme al servizio dell’autenticità della vita ecclesiale, del suo progresso, del suo rinvigorimento" (dall’Introduzione).
Nel loro insieme le Note abbracciano i temi più importanti e significativi dell’attenzione pastorale del cardinale e toccano pressoché tutti gli spazi in cui si articola la vita ecclesiale. In appendice si propongono cinque tra i più significativi interventi su problematiche di attualità e di Chiesa che in questi anni hanno spesso suscitato interesse, commenti, prese di posizione e talora addirittura polemiche anche in ambiente laico.
Note sull’autore
Giacomo Biffi (Milano, 13.6.1928) ha compiuto gli studi ecclesiastici nei seminari dell'arcidiocesi ambrosiana ed è stato ordinato sacerdote a Milano il 23.12.1950 dall'arcivescovo card. A.I. Schuster. Laureatosi in teologia nel 1955, ha insegnato per alcuni anni nei seminari dell'arcidiocesi milanese. Dal 1960 al 1969 è stato parroco ai Ss. Martiri Anauniani a Legnano, e dal 1969 al 1975 a S. Andrea a Milano. Il 7.12.1975 è stato eletto vescovo da Paolo VI e deputato ausiliare del card. G. Colombo, arcivescovo di Milano. Promosso arcivescovo di Bologna il 19.4.1984, è stato creato cardinale da Giovanni Paolo II nel concistoro del 25.5.1985. È membro delle Congregazioni per il clero, per l'educazione cattolica e per l'evangelizzazione dei popoli. È autore di numerose pubblicazioni a carattere teologico e catechetico.
Questo libretto delinea la "preistoria del Credo". È uno strumento che aiuta a comprendere meglio la professione di fede che recitiamo almeno settimanalmente: è lecito infatti supporre che niente sia davvero adeguatamente conosciuto, se non sia anche esplorato nella sua origine e nel suo progressivo determinarsi.