Data di pubblicazione: Giugno 2020
Codice: 9788837233723
DISPONIBILE IN 6/7 GIORNI
€ 18,00
Presente nelle prime due edizioni di Spirito dell’utopia (1918 e 1923), questo testo, qui per la prima volta in traduzione italiana, fu espunto da Bloch nell’edizione del 1964. Una vicenda editoriale spia della lacerata relazione tra Bloch e l’ebraismo. Un testo che conferisce la funzione di simbolo alla figura dell’ebraismo perché depositaria di uno slancio inesausto verso l’ulteriorità, verso l’“oltre” di un futuro che sempre soltanto si annuncia, e sempre esorbita quanto si è realizzato. Ma anche la vicenda storica degli ebrei sarebbe parimenti simbolica perché ciò che è avvenuto, e ancora avviene, agli ebrei compendia esemplarmente, anticipandolo, quanto diviene sempre più leggibile nella globalità della storia. In tal senso, l’ebraismo configura lo spazio privilegiato nel quale si può cogliere, e per Bloch è stato effettivamente così, l’intuizione della dinamica intrinseca al pensiero utopico. Un pensiero che è un cristallo apocalittico di speranza e disperazione.
ERNST BLOCH (1885-1977), filosofo marxista eterodosso, è stato uno dei massimi pensatori del Novecento. Tra le sue opere più note tradotte in italiano: Soggetto-Oggetto. Commento a Hegel (il Mulino, 1975); Spirito dell’utopia (La Nuova Italia, 1980); Il principio speranza (Garzanti, 1994).
Presente nelle prime due edizioni di Spirito dell’utopia (1918 e 1923), questo testo, qui per la prima volta in traduzione italiana, fu espunto da Bloch nell’edizione del 1964. Una vicenda editoriale spia della lacerata relazione tra Bloch e l’ebraismo. Un testo che conferisce la funzione di simbolo alla figura dell’ebraismo perché depositaria di uno slancio inesausto verso l’ulteriorità, verso l’“oltre” di un futuro che sempre soltanto si annuncia, e sempre esorbita quanto si è realizzato. Ma anche la vicenda storica degli ebrei sarebbe parimenti simbolica perché ciò che è avvenuto, e ancora avviene, agli ebrei compendia esemplarmente, anticipandolo, quanto diviene sempre più leggibile nella globalità della storia. In tal senso, l’ebraismo configura lo spazio privilegiato nel quale si può cogliere, e per Bloch è stato effettivamente così, l’intuizione della dinamica intrinseca al pensiero utopico. Un pensiero che è un cristallo apocalittico di speranza e disperazione.
ERNST BLOCH (1885-1977), filosofo marxista eterodosso, è stato uno dei massimi pensatori del Novecento. Tra le sue opere più note tradotte in italiano: Soggetto-Oggetto. Commento a Hegel (il Mulino, 1975); Spirito dell’utopia (La Nuova Italia, 1980); Il principio speranza (Garzanti, 1994).