Che cosa porta di nuovo Amoris laetitia rispetto al magistero tradizionale della chiesa? In questo suo commento all'Esortazione apostolica di papa Francesco, Brambilla mostra che il documento getta uno sguardo nuovo sulla vita di coppia e della famiglia: introduce uno stile, un linguaggio e un'attenzione particolare all'esistenza concreta delle famiglie, alla fenomenologia della coppia e alla storia della trasmissione fra le generazioni.
Il dibattito suscitato dall’Esortazione papale sull’amore nella famiglia non tiene sufficientemente conto che ogni atto di magistero è una ripartenza dall'inizio, per fare un ulteriore passo avanti, no è la prima volta e non sarà neanche l'ultima. E' l'atto dell "traditia tradens"che non si limita a trasmettere dottrina e morale, ma cerca di interrogarle sempre da capo, ritornando alla freschezza della sorgente e al gesto di mettere il lievito del Vangelo nella pasta del vissuto umano. In cinque percorsi pastorali di introduzione al matrimonio cristiano, così ci viene dato di sperimentare che dono del Vangelo e vita della coppia possono rinascere e rinascere insieme.
Franco Giutio Brambilla, già ordinario di cristologia e di antropologia teologica alla Facoltà teologica dell'Iltalia settentrionale (e preside della stessa dal 2006 al 2012), nel 2012 è diventato vescovo dl Novara. Presso l'Editrice Queriniana ha pubblicato: Il Crocifisso risorto (2021); Antropologia teologica (2014); Liber pastoralis (2018); Praticare e raccontare i “santi segni” (2020).
«Viviamo in un mondo di segni, ma la realtà che essi significano l'abbiamo perduta»: nel 1927 Romano Guardini scriveva un libricino su I santi segni, vergando pagine di grande profondità. Franco Giulio Brambilla riprende e rivisita il tema da par suo, con gusto e linguaggio attuale, e ordina i "santi segni" raggruppandoli secondo la loro tonalità principale. La mappa si apre con il segno della croce e si chiude con la benedizione. Questi fanno da cornice a tre gruppi di segni connotati dal loro tratto prevalente: segni corporei (stare in piedi, inginocchiarsi, battersi il petto, alzare e imporre le mani), segni creaturali (acqua, luce/fuoco, olio, pane e vino) e segni rituali (cero, cenere, incenso, vesti, campane). Ne risulta un percorso sorprendente, che rinnova sapientemente i simboli nutrendone il senso alla fresca corrente della sacra Scrittura e della tradizione liturgica della chiesa.
Questo Liber pastoralis non è solo il racconto della cura animarum dei pastori, ma soprattutto raccoglie la sfida di edificare la testimonianza dei cristiani e la chiesa come testimonianza. È una meditazione sapienziale sui capitoli essenziali per la vita delle persone e per far crescere la comunità credente, affinché siano luogo del vangelo accolto e trasmesso al mondo. La sua scommessa è di vincere l'"accidia pastorale" che serpeggia nelle comunità e mina come un male oscuro l'impegno cristiano nel tempo presente. Venti agili capitoli che percorrono i "temi pastorali maggiori". Un'agenda per il cammino della chiesa perché esca dal chiuso delle sue sicurezze e si slanci nel mare aperto della testimonianza. Per ritornare all'essenziale e alla trasparenza della gioia del vangelo.
Il presente trattato chiarisce i problemi posti dalla riflessione sull'origine, l'esistenza e il destino dell'uomo, alla luce della teologia cattolica Tra i fronti su cui si e impegnata con maggiore intensita la riflessione condotta dalla teologia cattolica nel periodo successivo al Vaticano II, in primo piano si trova l'elaborazione di un'antropologia cristiana unitaria e coerente, in grado di superare la frammentazione dei discorsi e delle prospettive ereditate dalla teologia dei manuali. Nel panorama teologico attuale il trattato di Brambilla e il frutto maturo di una riflessione che propone una sintesi sistematica ed organica, prendendo in esame i contributi che alla teologia vengono dalla cultura, dalla filosofia e dalle scienze.