«Alessandro si rese conto che quella era un'occasione mandata dagli dèi per distruggere la potenza persiana in un singolo scontro» Diodoro Siculo Novembre 333 a.C., Alessandro affronta a Isso la grande armata di Dario III. A contrapporsi sono il coraggio e l'ambizione del giovane re di Macedonia, alla testa dell'esercito forgiato dal padre Filippo, e la potenza di un impero. Dopo ore di lotta furiosa, coperto di sangue e di polvere, Alessandro smonta da cavallo ed entra nella tenda di Dario, abbandonata dal sovrano nemico in fuga. Il Macedone non soltanto ha inferto un colpo mortale alla Persia: ha combattuto con slancio irresistibile alla testa dei suoi uomini, dando forma a un mito che durerà nei secoli. La sera della battaglia il suo modo travolgente di conquistare la vittoria è già leggenda. Gastone Breccia ci restituisce uno dei personaggi che più hanno segnato la storia dell'Occidente nel suo giorno perfetto, quando riuscì a vivere in armonia con il «demone della battaglia» che sembrava possederlo e lo rendeva invincibile.
Tre anni di combattimenti, centinaia di migliaia di perdite tra i militari dei Paesi belligeranti e almeno un milione e mezzo tra i civili; un Paese devastato, il mondo sospinto a un passo da un conflitto nucleare; una pace mai firmata e dunque una crisi irrisolta, che ancora oggi, a tratti, fa salire la tensione internazionale al livello di guardia: ciò nonostante la guerra di Corea è per eccellenza «la guerra dimenticata» del XX secolo. Eppure il nostro mondo ne è l'erede diretto, perché essa segna il ritorno della Cina tra le grandi potenze; ed è con il rapido riarmo del 1950-53 che inizia la trasformazione della società statunitense in una «macchina bellica» destinata a contrastare l'espansione comunista e a «combattere per la libertà e la democrazia». La guerra di Corea ci appare oggi quasi un tragico laboratorio dei conflitti contemporanei.
È dalla città di Erbil, capitale della Regione Autonoma del Kurdistan, che inizia il viaggio dell'autore, lungo la linea che divide le forze curde dai miliziani neri di Da'ish, lo Stato Islamico: un viaggio che lo ha portato fra i peshmerga del Krg, soldati per tradizione e abitudine; fra i nostri paracadutisti della "Folgore", professionisti che li addestrano a combattere utilizzando le tattiche più moderne ed efficaci; fra i guerriglieri del Pkk, in Iraq e in Siria, per i quali respingere gli integralisti del califfato è solo un nuovo capitolo della lunghissima lotta per la libertà. Un reportage teso e affascinante per aiutarci a capire questa guerra e il modo in cui viene combattuta dagli uomini e dalle donne di un popolo coraggioso, che sta conquistandosi la gratitudine del mondo pur non avendo ancora una vera patria.
Dal "Grande gioco" degli imperi ottocenteschi, che ha contrapposto Gran Bretagna e Russia, fino alla 2Guerra contro il terrorismo" iniziata dagli Stati Uniti col sostegno della coalizione internazionale nel 2001: due secoli di conflitti nell'inospitale quanto strategico cuore dell'Asia Centrale, nel corso dei quali sono emersi spesso i lati più oscuri della politica delle grandi potenze coinvolte nella "selvaggia terra degli afgani".