Nella brughiera dello Yorkshire i contrasti tra gli abitanti di un’agiata dimora a fondo valle e quelli di una fattoria su un colle si abbattono con forza distruttiva sulle vite di Heathcliff e di Catherine. Gelosie, desideri di vendetta e passioni raccontati con abilità e realismo. Capolavoro della letteratura inglese, pubblicato nel 1847, e unico romanzo di Emily Brontë, Cime tempestose è un viaggio nei meandri di una tumultuosa, distruttiva passione impossibile. Una vicenda corale che unisce tratti romantici e toni gotici: una tappa irrinunciabile nella formazione letteraria e sentimentale di chiunque.
Il romanzo di Emily Brönte è costruito attorno al tema centrale dell'amore, un amore lacerante e divampante come il fuoco. Intriso di passioni turbinose come il vento del nord che spazza la brughiera dello Yorkshire e sibila intorno all'antico casale della famiglia Earnshaw, chiamato Cime Tempestose, questa straordinaria opera, che ne riprende il nome, racconta con potente drammaticità la storia di un nucleo familiare diviso da odio profondo, contrasti e rotture insanabili.
Unico romanzo di Emily Brontë, pubblicato nel 1847, "Cime tempestose" narra la passione di Heathcliff, trovatello orgoglioso e ribelle, per Catherine, legata a lui da un sentimento che non le dà pace neppure dopo il matrimonio con il ricco Edgar Linton. Attorno a questo nucleo centrale si costruisce un romanzo d'amore che via via si rivela una tormentata vicenda di vendetta. Le deserte e ventose lande dello Yorkshire, le sue brughiere aspre e selvagge sono l'indimenticabile sfondo di una storia in cui si fondono le suggestioni delle grandi tragedie shakespeariane e il clima romantico ottocentesco. Nella temperie di esasperata sensibilità tipica del Romanticismo, "Cime tempestose" si segnala per la finezza del disegno psicologico e per un senso di commossa interiorità che sembra precorrere alcune tra le più mature conquiste del romanzo inglese del primo Novecento come i capolavori di Joyce e Virginia Woolf. Con uno scritto di Joyce Carol Oates. Prefazione di Charlotte Brontë.