Paolo che, pur immerso nei molteplici problemi della comunità di Corinto, sa mantenersi fedele al cuore del Vangelo, diventa modello per chi è chiamato oggi a essere apostolo nella dispersione. Chi oggi è chiamato a servire il Vangelo nel ministero pastorale sa che una delle esperienze più diffuse e più scomode è quella della «dispersione»: costretti a rincorrere impegni sempre più complessi e urgenti si corre il rischio di perdere di vista il cuore della missione. Don Brovelli, rivisitando la Prima lettera ai Corinti, ci mostra come anche san Paolo abbia vissuto queste diffi coltà, e come, nonostante i molteplici problemi della sua comunità, sia riuscito a mantenersi fedele e saldo al cuore del Vangelo.
Questo libro raccoglie vari interventi dell’ultimo pellegrinaggio annuale proposto ai giovani preti della diocesi di Milano, che si è svolto in Grecia, nei luoghi della predicazione apostolica di san Paolo. Il cardinale Dionigi Tettamanzi, in particolare, ha esortato i “suoi” preti a porre al centro della propria missione il tema dell’evangelizzazione. La forte testimonianza di Paolo – grande teologo e, soprattutto, grande annunciatore del Vangelo – mantiene il suo valore per ogni pastore, ma anche per ogni cristiano chiamato ad annunciare Cristo con la parola e l’azione.
Il libro raccoglie le meditazioni per il tempo di Avvento e Natale tenute dall’autore in occasione di Esercizi spirituali. I testi da cui prende spunto la meditazione sono quelli del profeta Isaia, riportati integralmente nel volume, che vengono letti nelle prime nove messe feriali del tempo di Avvento.
Partendo da qui Franco Brovelli sviluppa la sua riflessione tenendo ben presenti alcune domande fondamentali che pone ai suoi ascoltatori/lettori e a cui intende rispondere: il nostro cercare il Signore che cosa è stato sinora? Che cosa è oggi? Che cosa vorremmo che fosse?
Al centro di questo libro (nato da un corso di esercizi spirituali per preti della diocesi di Milano) sono le pagine della Scrittura che vengono proclamate durante la Veglia pasquale, il momento più importante e solenne di tutto l’anno liturgico. La successione dei testi è quella tipica della liturgia ambrosiana (diversa rispetto alla più diffusa liturgia romana), ma la validità del messaggio della celebrazione resta comunque universale. Il metodo scelto si ispira a quello della lectio divina. Dapprima sono richiamati i testi. In un secondo momento si offre qualche aiuto per ascoltare e comprendere il messaggio della Parola, con l’apporto di alcuni autorevoli commentatori. Si introduce poi il lettore ad un atteggiamento di preghiera.