Come essere fedeli a Dio nel nostro tempo? In che modo i cristiani possono testimoniare oggi la Sua presenza e impegnarsi al servizio della giustizia?
Le meditazioni di padre Buschini sui brani evangelici delle letture domenicali dell’Anno C ruotano attorno a queste domande cruciali per tutti noi, invitandoci a non dimenticare che il nostro tempo storico è, grazie all’Incarnazione, il tempo della salvezza.
L’esperienza umana di Gesù, infatti, ha dato avvio a una storia nuova, e ancora oggi ci aiuta a leggere in modo serio la realtà in cui viviamo, con le sue ambiguità, le sue ingiustizie e le sue speranze.
La Parola di Dio non ci toglie dalla storia, dalla vita quotidiana che stiamo vivendo, ma ci rende capaci di intraprendere, con altri uomini di fede, un cammino nuovo. Questa è la salvezza di cui siamo chiamati a essere protagonisti.
Pasqua, Ascensione e Pentecoste sono in realtà l'unico mistero della Resurrezione, rinnovatrice di tutto l'uomo. Siamo chiamati a essere testimoni, nella nostra vita, di questo profondo rinnovamento. Ne siamo capaci? Resurrezione per noi vuol dire essere nuovi, ispirarsi all'esistenza umana di Gesù che il Padre ha glorificato, cioè che ci ha dato come modello e speranza per l'uomo. "Voi cercate Gesù, quello che avete crocifisso. È risorto. Non è qui". Non vuol dire semplicemente "è tornato in vita" come prima, ma "è entrato in una vita nuova", la vita di Dio, ed è diventato il fermento di ogni vera novità. Il credente deve diventarne testimone, misurando i suoi passi sul progetto nuovo che quest'uomo - utopista, sovvertitore, condannato - ha rivelato nel cuore della nostra esperienza di tutti i giorni. Egli ci ha preceduti e ci precede sulle nostre strade.
"Io sono la resurrezione e la vita" (Gv 11,25): queste parole sono il centro focale di ogni riflessione del cristiano. "Credi tu questo?" (Gv 11,26): è una domanda fondamentale che tocca il cuore della nostra vita. Il Vangelo offre un messaggio di fede capace di mettere in crisi abitudini e mentalità comunemente accettate e di suggerire orientamenti provocatori per gli uomini d'oggi. Attraverso le meditazioni sulle letture della messa per l'anno liturgico A, l'Autore ci aiuta ad aprire gli occhi e il cuore su ciò che ha valore e su ciò che non ha valore agli occhi di Dio, affinché la fede trasformi la nostra vita a cominciare dalle scelte che ogni giorno dobbiamo operare.
Il libro contiene tutte le preghiere dei fedeli di cui può aver bisogno una comunità che celebra la liturgia festiva. Presenta le intenzioni di preghiera per le domeniche dell'Anno liturgico, divise nei tre anni A, B, C; per le grandi feste annuali (Natale, Pasqua, Pentecoste...); per occasioni particolari come matrimoni e prime comunioni.
Queste preghiere rappresentano il frutto della lunga attività pastorale dell'Autore. Non sono quindi state inventate a tavolino, ma pensate, sperimentate e vissute nel concreto delle celebrazioni liturgiche.
«Padre Buschini ci dà innumerevoli esempi di preghiere che tengono conto sia della profondità del mistero sia dell'urgenza della quotidianità, con un linguaggio che non addormenta e fa pensare».
Carlo Maria card. Martini
Piero Buschini è nato a Cameri (No) il 18 febbraio 1925 ed è entrato nella Compagnia di Gesù il 24 agosto 1942. Licenziato in Sacra Teologia presso la Facoltà Teologica di Chieri (To), nel 1958, ha poi conseguito la laurea in Lettere presso l'Università di Torino nel 1966, discutendo la tesi con il docente Padre Michele Pellegrino, già divenuto arcivescovo di Torino. Ha svolto tutto il suo ministero a Torino, presso l'Istituto Sociale, dove ha insegnato materie classiche e religione. Presso il collegio dell'Istituto Sociale ha ricoperto l'incarico di rettore dal 1985 al 1997, è stato preside dei licei e animatore spirituale e, per molti anni, superiore della comunità dei Gesuiti ivi residenti. Oltre al lavoro instancabile e innovatore in campo scolastico, mosso dalla forte vocazione di animatore spirituale, ha operato con alcuni gruppi laici impegnati nella vita della diocesi di Torino ed in particolare con il movimento di Rinascita Cristiana di cui è stato parte attiva per quarant'anni. Al presente fa parte della comunità dei Santi Martiri di Torino.