Le tesi di anabattisti, nicodemiti e libertini e le risposte di Calvino
Una difesa dell'integrità della Parola di Dio e dell'ortodossia cristiana
Il linguaggio vigoroso, ironico e polemico di Calvino
I testi di Calvino qui proposti rappresentano una tappa significativa nel suo impegno in difesa dell'ortodossia cristiana e dell'integrità della Parola di Dio.
Con un linguaggio vigoroso e ironico, talora assai colorito, Calvino discute e smonta le tesi degli oppositori, contrapponendovi la semplicità potente della Sacra Scrittura.
Il volume contiene i documenti di una controversia teologica di enorme rilievo tra la chiesa di Roma e quella Riformata, riportando le definizioni ufficiali della dottrina cattolica e l'approfondita, nonché a tratti veemente, risposta di Calvino sulla base della Bibbia e degli scritti dei Padri della chiesa. I lettori vengono così introdotti ai nodi fondamentali della sua teologia: il primato della grazia divina e la giustificazione per fede. Completa il volume l'articolata critica del teologo di Ginevra al metodo del compromesso dottrinale tra le confessioni cattolica e protestante in Germania, noto come "Interim" di Augusta, promosso dall'imperatore Carlo V nel 1548.
«L’epistola del cardinale Jacopo Sadoleto alla città di Ginevra, che aveva da poco aderito alla Riforma, e la risposta di Giovanni Calvino sono testi di spiritualità cristiana e di matura riflessione teologica nonché documenti della battaglia in atto nella cristianità occidentale fra le forze conservatrici, espresse in ambienti cattolici e imperiali, e quelle progressiste, realizzate dal partito protestante e dalle nuove forze della borghesia europea».
Giorgio Tourn
Nel marzo 1539, tre anni dopo la costituzione della Chiesa ginevrina riformata, il cardinale umanista italiano Jacopo Sadoleto scrisse una lettera aperta ai magistrati e al popolo della repubblica di Ginevra esortandoli a tornare alla tradizione e all’unità della Chiesa di Roma. Sollecitato da Guillaume Farel e Martin Bucer, nel settembre dello stesso anno Giovanni Calvino si fece carico della risposta, precisando il punto di vista riformato sui grandi temi teologici al centro della polemica con la Chiesa romana e difendendo, in quel modo, l’indipendenza politica della città.
«Sadoleto e Calvino non rappresentano solo due teologie, due spiritualità, due fronti contrapposti in equilibrio, ma due ipotesi diverse ed opposte di comunità cristiane e, di conseguenza, due ipotesi di riforma della Chiesa».
Giorgio Tourn
Il catechismo che Giovanni Calvino redasse nel 1537 a partire dall’affermazione biblica secondo cui «tutti gli uomini sono nati per conoscere Dio» è un’esposizione sintetica e didattica in lingua francese della sua opera principale, l’Institutio christianae religionis, nonché una confessione di fede evangelica.
Nell’intento di far conoscere e comprendere al popolo, in particolare ai giovani, la Bibbia e le dottrine fondamentali del cristianesimo, nel 1537 Giovanni Calvino scrisse in francese un compendio dell’Istituzione della religione cristiana, sua opera fondamentale uscita in latino l’anno precedente.
La chiesa non si conserverà mai senza catechismo, poich’esso è come la semenza per far sì che il buon grano non perisca, ma si moltiplichi d’età in età. E perciò se desiderate costruire un edificio di lunga durata e che non rovini in breve tempo, fate sì che i fanciulli siano istruiti con un buon catechismo, che mostri brevemente e in modo loro comprensibile ov’è il vero cristianesimo.
Giovanni Calvino
La dottrina della predestinazione, che nella storia del pensiero cristiano ha dato luogo a diversi equivoci, è associata in modo così stretto a Giovanni Calvino da venire identificata con la sua teologia.