Dopo "Le dieci parole di Tullio" sui dieci comandamenti, Massimo Camisasca affronta alcune parabole del Nuovo Testamento e - come nel precedente libro - le fa raccontare da un ragazzo di dodici anni, Tullio. Ogni capitolo ne illustra una: la pecora smarrita, i due figli, il seminatore, il figliol prodigo, i due costruttori di case, il fariseo e il pubblicano, il grano e la zizzania, il granello di senape, il buon samaritano, i posti a tavola. Dieci racconti per dieci grandi temi della vita di ogni ragazzo. Siamo così invitati a riflettere su quanto accade, assieme alle persone che ci stanno vicino. Partendo da quelle esperienze che sono valide per ogni ragazzo e che sono in grado di parlare e di essere attuali anche per i bambini nativi digitali. L'opera si sviluppa su tre piani: il racconto, i disegni, le citazioni evangeliche. Tre modalità diverse, ma complementari per accostare l'unica realtà delle parabole. Età di lettura: da 6 anni.
La paura di fronte al futuro caratterizza il nostro tempo in Occidente. È aggravata dalla crisi demografica, da quella economica, dalla corruzione endemica, dalla fragilità della famiglia e di molte aggregazioni sociali. Per quali vie possiamo arrivare a inaugurare una nuova epoca, affrontando con coraggio e consapevolezza il dramma di un mondo che sta finendo? Quale il posto dell'educazione e delle nuove tecnologie? Che ruolo può ancora avere la religione nelle nostre società così individualistiche e secolarizzate? Massimo Camisasca, vescovo di Reggio Emilia-Guastalla, e Mattia Ferraresi, inviato per «Il Foglio» negli Stati Uniti, affrontano queste e altre questioni in un intenso scambio epistolare, dando vita a un dialogo che si sviluppa su registri e toni differenti, per approdare «alla scoperta che esiste la possibilità di una vita felice oltre la paura. E non solo esiste: è addirittura raggiungibile».
Le pagine che compongono questo libro nascono da lezioni dell’autore ai seminaristi e ai preti della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo di cui è superiore generale. Le riflessioni che le alimentano vertono su un tema di cui, oggi più che mai, si avverte l’urgenza: la speranza. Nelle parole di don Camisasca la speranza emerge come esperienza di necessità vissuta, poiché «se ciò che amiamo e in cui crediamo non fiorisce prima o poi nella speranza, cioè nella certezza che la giustizia si compie, la nostra esistenza rimane irrealizzata e a poco a poco si tinge di brutti colori. Questa è l’unica vera vecchiaia: non quella degli anni, ma quella dello spirito». La speranza non è dunque una chimera né un rifugio dalla realtà, proprio perché «sperare è imparare a vedere ciò che è veramente amabile e desiderabile dentro l’apparente banalità quotidiana, persino dentro la contraddizione. Sperare è intravedere nel presente il futuro di ogni cosa». La speranza è attuale, è possibile nella vita di ognuno di noi e intorno a noi. La speranza «accade nella vita di ciascuno innanzitutto come sguardo nuovo sulle persone più vicine: essa sa riconoscere nelle persone che Dio ci mette a fianco l’opera della sua grazia». La speranza, come fu per Pietro, Giovanni e Andrea con Gesù, è qualcosa che cresce e matura con il tempo, fino a diventare un pensiero abituale, «moto del cuore reso facile da una nuova natura. Proprio vivendo con Gesù, gli apostoli hanno imparato che cosa fosse la speranza per la loro vita, chi fosse la speranza per la loro vita».
La storia dei primi 10 anni di Gioventù Studentesca raccontata attraverso le bellissime foto di Elio Ciol, molte delle quali inedite. Un grande fotografo, Elio Ciol, conosciuto in tutto il mondo ha incrociato la vita di don Giussani nei dieci anni (1954-1965) in cui il sacerdote milanese dava vita a Gioventù Studentesca, la comunità che sarebbe poi diventata Comunione e Liberazione. Di quel decennio, le foto di Elio Ciol sono una testimonianza essenziale. Le più importanti sono raccolte in questo libro fotografico, accompagnate dal racconto storico di Massimo Camisasca e dalle testimonianze di due nomi molto conosciuti e stimati all'interno del movimento di Comunione e Liberazione: la psicologa Eugenia Scabini e don Pigi Bernareggi, missionario in Brasile da 50 anni. Prefazione di Julián Carrón.
«In occasione dell'anno sacerdotale del 2010, ho deciso di raccogliere le riflessioni e le esperienze della mia quasi trentennale esperienza di superiore e formatore dei seminaristi e sacerdoti della Fraternità san Carlo. È nato così il libro Padre che ho desiderato offrire umilmente ai miei fratelli nel sacerdozio e a tutta la Chiesa. Oggi nasce una nuova edizione, proprio mentre papa Francesco pone il tema della vocazione al centro della considerazione della Chiesa universale, che culminerà nel Sinodo ordinario dei vescovi convocato per l'ottobre 2018 e che avrà come titolo: I giovani, la fede e il discernimento vocazionale. Mi auguro che questa mia opera possa contribuire positivamente alla riflessione a cui il Santo Padre ci invita e sia per tutti noi, e in particolare per coloro che sono impegnati nell'affascinante campo dell'educazione dei giovani, un utile strumento di accompagnamento verso la fioritura delle vocazioni e, soprattutto, delle vocazioni sacerdotali».
La Chiesa è diventata una sconosciuta per l'uomo contemporaneo, una straniera, come ha scritto il poeta T. S. Eliot più di ottant'anni fa nei Cori da "La Rocca". Si parla poco di lei, o meglio, se ne parla in termini politici o scandalistici, perdendo il senso della Chiesa come corpo di Cristo, indissolubile dalla sua persona. E allora come comprendere oggi chi è la Chiesa? Come cercare e amare il suo volto nella storia? Massimo Camisasca risponde a queste domande puntando al cuore dell'esperienza cristiana: la bellezza dell'amicizia con Cristo. Lo fa ripercorrendo la nascita della comunità ecclesiale al tempo di Gesù, a partire dai primi che lo incontrarono: Maria, i discepoli, le donne, gli apostoli. «Lo scopo di questo piccolo libro è di far amare il corpo di Cristo. Non si può amare Cristo se non si ama la Chiesa».
Il racconto della nascita e dei primi trent'anni di vita della Fraternità san Carlo. Un piccolo libro, volutamente sintetico, che esige meditazione e riflessione. Un testo che sarà utile anche alle generazioni che verranno, testimonianza del pensiero di Camisasca sulle questioni fondamentali che riguardano la vita e la natura della Fraternità. Perché siamo nati? Che cos'è la Fraternità san Carlo? Qual è il volto a cui dobbiamo mantenerci fedeli? si domanda l'autore in questo volume. Queste pagine rappresentano inoltre la gratitudine di Camisasca a tutti coloro che hanno condiviso con lui l'esperienza della Fraternità e a cui deve il maturare della sua coscienza.
Gli scritti di Giovanni Battista Montini e il pontificato di Paolo VI testimoniano una costante attenzione al messaggio dell'arte, all'atto creativo come espressione di trascendenza divina e alla bellezza, "splendore di verità". La riflessione di Massimo Camisasca presenta le tappe più significative di questo rapporto: l'incontro con gli artisti nella Cappella Sistina, il 7 maggio 1964 ("Noi dobbiamo ritornare alleati, noi abbiamo bisogno di voi") e il messaggio che il papa rivolse loro alla chiusura del Concilio Vaticano II, l'8 dicembre 1965. Completano il volume una analisi di Roberto Filippetti delle opere in cui Caravaggio si dimostra capace di "carpire dal cielo dello spirito i suoi tesori" (per usare una espressione montiniana) e una testimonianza della scultrice Paola Ceccarelli sull'importanza del messaggio di Paolo VI per la sua ricerca della bellezza.
Un volume che ripercorre la storia di Comunione e Liberazione, dagli inizi al liceo Berchet di Milano fino alla grande udienza concessa a don Giussani da Giovanni Paolo II, nel 1984, in occasione dei trent'anni del movimento. Storico di Comunione e Liberazione, Massimo Camisasca ha pubblicato su questo argomento anche un saggio intitolato "Don Giussani. La sua esperienza dell'uomo e di Dio". Da questo suo lungo impegno nasce il racconto di un pezzo di storia della Chiesa e della società italiana. "Non per una rievocazione piena di nostalgia, ma perché il senso profondo di questa storia innerva il nostro presente attraverso la realtà del movimento e di tutti coloro che sono stati toccati direttamente o indirettamente dalla grande personalità di don Giussani".
La scoperta di essere amato è l’esperienza più importante della vita. Ed è quella che ci rende capaci di amare. Quando si vive la gioia di essere accolti, si diventa capaci di accogliere. È questo il messaggio di questo agile volume in cui Massimo Camisasca parla per la prima volta direttamente alle famiglie che accolgono ragazzi in affido. Il libro contiene anche alcuni estratti di lettere scambiate con queste famiglie e costituisce, più in generale, una riflessione sul tema dell’accoglienza. “Nel nostro tempo in cui tanto si dibatte attorno alla convivenza fra uomini e donne di diverse culture, etnie, lingue e religioni, queste pagine vogliono offrire un itinerario semplice di accoglienza dell’altro. Qualunque persona è altro da me, ed è un segno del mistero che mi chiama, un segno di Dio nella mia vita.”
L'autore
Massimo Camisasca, nato a Milano nel 1946, è stato ordinato prete nel 1975. Conobbe don Luigi Giussani al liceo e divenne responsabile prima di Gioventù Studentesca e poi di Comunione e Liberazione. È stato presidente diocesano dei giovani di Azione Cattolica di Milano. Insegnante di filosofia nei licei, all’Università Cattolica di Milano, alla Pontificia Università del Laterano a Roma, dal 1993 al 1996 è stato vicepreside del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per gli Studi sul Matrimonio e la Famiglia. Ha fondato la Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo, di cui è stato superiore generale. Dal 2012 è vescovo di Reggio Emilia - Guastalla. Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato Comunione e Liberazione, una storia del movimento in tre volumi (2007), e inoltre Il tempo che non muore (2001), La sfida della paternità. Riflessioni sul sacerdozio (2003), Questa mia casa che Dio abita. Riflessionisulla vita comune (2004), Passione per l’uomo. I passi della missione cristiana (2005), Sentieri d’Asia illuminati. Lettere ai missionari (2006), Il nuovo Occidente. Lettere ai missionari (2008); Don Giussani. La sua esperienza dell’uomo e di Dio (2009); Padre. Ci saranno ancora sacerdoti nel futuro della Chiesa? (2010), La casa, la terra, gli amici. La Chiesa nel terzo millennio (2011), Scuola di preghiera. L’esperienza della liturgia (2013).
di Massimo Camisasca
“Gli apostoli hanno detto a Gesù: Insegnaci a pregare (Lc 11,1). Anche noi possiamo metterci alla sua scuola. In questo libro i lettori troveranno alcune delle esperienze che ho vissuto alla scuola di Gesù, autentico maestro della preghiera a Dio”.
Massimo Camisasca introduce i lettori all’esperienza della preghiera e della liturgia in un testo che parte dalla sua esperienza personale. La preghiera è patrimonio di tutte le religioni, questo libro mette al centro il volto specifico della preghiera cristiana e della liturgia della Chiesa. Molti uomini e donne oggi cercano le strade della preghiera, ma non sanno trovarle o, tutt’al più, individuano sentieri interrotti che fanno scendere nella propria interiorità senza però poter rivelare Chi la abita, senza frutto di pace e di salvezza. In questo testo Massimo Camisasca propone un itinerario completo, progressivo e accessibile a tutti, articolato in tre parti: la preghiera, la liturgia, la messa.
L'autore
Massimo Camisasca, ordinato prete nel 1975, ha fondato la «Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo», di cui è superiore generale. Il 29 settembre 2012 è stato nominato dal Santo Padre vescovo di Reggio Emilia - Guastalla. Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato, tra gli altri, La sfida della paternità. Riflessioni sul sacerdozio (2003), Questa mia casa che Dio abita. Riflessioni sulla vita comune (2004), Passione per l’uomo. I passi della missione cristiana (2005), Sentieri d’Asia illuminati. Lettere ai missionari (2006), Il nuovo Occidente. Lettere ai missionari (2008) Don Giussani (2009), Padre. Ci saranno ancora sacerdoti nel futuro della Chiesa? (2010).
Contenuto
Un diario in poesia scritto nell’arco di circa trent’anni (1980- 2012) sul tema degli angeli. Riconosciuti da molteplici esperienze religiose, non solo quella giudaico-cristiana, gli angeli fanno parte del sentimento comune, di quella religiosità primitiva che ancora è presente nella coscienza di molti. Ogni poesia è corredata da una suggestiva immagine di un angelo quasi a commento dei testi e a rendere più familiari queste creature che accompagnano, custodiscono e proteggono.
Destinatari
Tutti, genitori, educatori, catechisti.
Autore
MASSIMO CAMISASCA (Milano 1946), sacerdote e scrittore, membro del movimento ecclesiale Comunione e Liberazione, nel 1985 ha fondato la «Fraternità sacerdotale dei missionari di San Carlo Borromeo», di cui è superiore generale. È stato insegnante di filosofia nei licei e poi docente all’Università Cattolica di Milano e alla Pontificia Università Lateranense a Roma. Ha scritto numerosi saggi: con le Edizioni San Paolo la trilogia storica Comunione e liberazione (2001-2006), Don Giussani. La sua esperienza dell'uomo e di Dio (2009) e Padre. Ci saranno ancora sacerdoti nel futuro della Chiesa? (2010); con le Edizioni Messaggero Padova la Via Crucis (2011), Amare ancora (2011). MARIATERESA CARBONATO, pittrice, attualmente vive e lavora a Bareggio (Milano) con la famiglia. Visitare il sito www.mcarbonato.it