Perché Giuda consegna Gesù al Sinedrio dopo averlo seguito per tre anni? Uno degli interrogativi più appassionanti del Nuovo Testamento è al cuore di questo romanzo che racconta le vicende di Gesù dal punto di vista e con la voce dell'apostolo il cui nome è diventato sinonimo di tradimento e falsità. La storia parte da Giovanni il Battista, di cui Giuda è discepolo. Unico apostolo giudeo (tutti gli altri sono galilei), è anche il solo ad aver studiato e a non essere stato «chiamato» (almeno inizialmente): per tutta la vita Giuda non ha fatto altro che aspettare il Messia per mettersi al suo servizio. Di falsi profeti ne ha incontrati tanti, ma Gesù sembra quello autentico. Giuda, così, lo segue con un entusiasmo che però, via via, va scemando: ai suoi occhi Gesù non si comporta come il Messia sperato, anche se compie miracoli inauditi. Giuda è spiazzato da ciò che vede e sente intorno a sé. Osserva, rimugina, tentenna, è diviso tra ansie e incertezze, dubbi e tormenti, tanto comprensibili in un uomo quanto inammissibili in uno in cui Gesù ha riposto una fiducia così grande. "Il mio nome è Giuda" fa dimenticare il rigore documentale che ne è alla base, catturando il lettore con una ricostruzione storica e psicologica moderna e ricca di sfumature.
Come il Vangelo, ripetuto ogni domenica da duemila anni e divenuto un’abitudine a cui non si fa quasi più caso, anche tutto il resto è divenuto parte del nostro orizzonte: in questo modo abbiamo perso la capacità di provare meraviglia e stupore di fronte alla bellezza, dando tutto per scontato. Ecco perché serve documentarsi per scoprire quanto è bella la nostra fede e avere le armi necessarie a fronteggiare chi dice il contrario. Questo volume, quarto capitolo della serie Il Kattolico, riprende l’omonima rubrica di Rino Cammilleri sul mensile apologetico “Il Timone”: ogni capitolo è dedicato a un argomento diverso, da leggere nell'ordine che ognuno preferisce. Volete sapere perché diavolo Pilato condannò Gesù? Cristo è veramente nato il 25 dicembre? Che fine fecero i prigionieri borbonici di Garibaldi e soci? A questi e altri quesiti Cammilleri risponde con il suo stile umoristico ma chiaro, decisamente cattolico.