Il volume racconta come la terribile pandemia del 1918 - la cosiddetta “spagnola”, che fece strage di giovani vite nel mondo – abbia coinvolto duramente Padre Pio, toccandolo personalmente e nei familiari più stretti. Anche in questa situazione, come in tutta la sua vita, Padre Pio vive la sofferenza con profonda fede e abbandono alla volontà di Dio, chiedendo nella preghiera un aiuto per gli altri e mai per se stesso. Si coglie in questo atteggiamento l’amore grande che ha per la Madre di Dio, chiamata la «mammina mia», che sente sempre vicino, sia nella Messa che ne confessionale. La Madonna diventa così la colonna fondamentale che regge tutta la “casa spirituale” di ogni persona. Completano il volume una sezione di preghiere di Padre Pio e di grandi personalità religiose – tra le quali Papa Francesco - per l’attuale pandemia di covid.
Stefano Campanella, giornalista e scrittore, è direttore di Tele Radio Padre Pio e di Padre Pio TV.
Dall'autorevole penna di Stefano Campanella, uno dei maggiori studiosi della vita e del pensiero di Padre Pio e delle testimonianze su di lui, un libro che - a cinquant'anni dalla morte del Frate di Pietrelcina - affronta i grandi misteri legati ai giorni della sua dipartita: la precognizione che egli ebbe della propria morte; la misteriosa presenza di colei che egli aveva ribattezzato "Iacopa" al suo capezzale; la scomparsa delle stimmate... e altro ancora: come per esempio, una lucida e attenta analisi della famosa "profezia- riguardante il Pontificato di Karol Wojtyla. L'autore ci conduce, attraverso la rilettura delle testimonianze (alcune delle quali ancora inedite e riportate in appendice al volume) in un'indagine per nulla fine a se stessa e in nessun modo "miracolistica-, alle soglie dell'esperienza straordinaria che ha reso Padre Pio un testimone unico di Cristo, anche nella propria carne. Il lettore troverà, infine, un capitolo che offre un nuovo spunto di interpretazione nei riguardi del complesso rapporto che il santo Cappuccino ebbe con il tema della morte: da un lato desiderata per "essere con Dio", mentre dall'altro egli si sentiva chiamato a restare nel mondo come testimone di quello stesso amore donato sulla croce per gli uomini.
San Pio da Pietrelcina è stato un grande testimone di Misericordia. Come confessore, Padre Pio ha accolto centinaia di migliaia di penitenti provenienti da tutto il mondo, con uno stile particolare ma capace di entrare nel cuore e condurre al pentimento. Il frate di Pietrelcina eseguiva un mandato divino - quello di "strappare anime avvinte da satana per guadagnarle a Cristo" - reso ancora più evidente dai segni, dalle stimmate e dagli altri doni accolti con carità. Ma egli è anche stato l'uomo della Misericordia concreta, un promotore di grandi opere sociali - come la Casa Sollievo della Sofferenza - pensate proprio per sostenere i bisognosi nei momenti più difficili. La vita di Padre Pio è così un dipanarsi della Misericordia nelle sue numerose e variegate forme e concretizzazioni. Per questo papa Francesco ha voluto che il frate di San Giovanni Rotondo fosse una delle grandi figure cardine del Giubileo Straordinario del 2016.