Don Angelo è un uomo che "sconfina", ricerca orizzonti di senso, piste per cammini, avendo sempre sullo sfondo un volto, una Parola, Gesù. È aperto alle domande, non si ferma alle definizioni, e con i testi qui raccolti si fa nostro compagno di viaggio sulle strade della città, nelle case, nei luoghi di lavoro: è qui che nascono le domande, quelle serie, quelle della vita, là dove accade una nascita, una malattia, una morte, là dove ci si innamora, o ci si separa, là dove si legge una luce negli occhi dell'altro o il baratro di un disagio, il vuoto della delusione. Queste pagine sono un condensato di poesia, di bellezza, di immersione nell'umanità, con uno sguardo abitato dalla fiducia che sa far emergere il sommerso di bene, di generosità, di fatica quotidiana, di passione, di attesa che abita il cuore di ogni essere umano. Per giungere a guardare la terra, l'umanità, la chiesa, la nostra casa, ogni creatura, con occhi che accarezzano e non con aneliti predatori. Per saper riconoscere che la realtà è sacra, don Angelo ci dona parole che sembrano una consegna, che sono una consegna per imparare ad abitare, a vivere come cittadini responsabili, costruendo reti di solidarietà e "piazze" di incontro e racconto. Prefazione di Sabino Chialà.
Questi versi lasciano trasparire i modi delicati, i gesti misurati, il timbro della voce sottile, gli "occhi illimpiditi" di un uomo, un cristiano, un prete che ad ogni età è stato capace ed è capace di "non avere occhi spenti", perché la meraviglia in lui non è mai venuta meno: "A me è dato / per grazia / carico d'anni / incantarmi". Così, verso dopo verso, emerge quasi un autoritratto del poeta, di un "uomo non arreso", infaticabile nella sua inesausta energia di «accendere racconti» in cui trovano espressione "pezzi di voce e di occhi, / di memoria e di cuore". Prefazione Livia Candiani.
L?autore, con l?approccio poetico che lo contraddistingue, canta l?innamoramento in tutte le sue sfaccettature, in tutte le sue gamme, una vicenda umanissima che è esperienza comune a tutti. Nel tentativo di due creature di arrivare alla pienezza della vita nello stupore della diversità dell?altro, nella bellezza del dono, nell?anelito della ricerca insonne dell?altro vi è la presenza del Dio di Gesù.
Una lettura del Vangelo
fatta con semplicità e sottovoce
ma capace di indicare Gesù
che passa per le nostre strade
Gesù passa per le strade nel quotidiano più quotidiano della vita di donne e uomini, sfiora i loro sguardi, parla al cuore, suscita interrogativi e desideri profondi, spinge a fare della vita una ricerca insonne, mai conclusa. Gesù ha occhi capaci di stupore, ama la freschezza di ogni incontro e sogna davanti all’altro: egli così ci insegna a vivere. L’itinerario tracciato da queste pagine, scritte in uno stile semplice e poetico al tempo stesso, è un invito a farsi nomadi e pellegrini, “quelli della via”, alla ricerca dell’acqua viva, nella bellezza di una vita che abbia in sé il sapore e il profumo del regno di Dio.
Angelo Casati (Milano 1931), presbitero della diocesi di Milano dal 1954. Dopo aver insegnato al seminario diocesano e aver esercitato il ministero a Busto Arsizio e a Lecco, è stato per oltre vent’anni parroco a San Giovanni in Laterano a Milano. Presso le nostre edizioni ha pubblicato la raccolta di poesie Nel silenzio delle cose.
La mia anima beve
silenzio.
Pulsa la luce leggera
come lampada fioca
alla punta estrema
del cuore.
“Leggendo le poesie di don Angelo Casati si prova una sensazione rara: oggetti della vita di tutti i giorni giacciono lì silenti, e lì giacciono le parole che li definiscono. All’improvviso la parola è detta e l’oggetto si colora, si anima e l’occhio che prima lo osservava ecco che lo assume e lo conduce fino al cuore: il grembiule di una casalinga, il vano di una finestra, il rintocco di una campana, la ressa di un autobus, l’asfalto di un marciapiede, le rocce di una terra santa sono altrettanti luoghi di un annuncio di vita per la vita. Non conta la pretesa nobiltà dell’oggetto, non conta la sua grandezza o maestosità, non conta il suo apparire né l’imporsi. Conta la purezza dello sguardo che vi si posa, conta la finezza dell’udito che lo ascolta, conta la docilità del cuore che lo accoglie”
(dalla “Prefazione” di Enzo Bianchi).
Angelo Casati (1931), presbitero della diocesi di Milano dal 1954. Dopo aver insegnato al seminario diocesano e aver esercitato il ministero a Busto Arsizio e a Lecco, è da oltre vent’anni parroco a San Giovanni in Laterano a Milano.