In uno stato democratico è sulla fiducia nella giustizia che si fonda la convivenza civile. Per restaurare quel "patto" antico due magistrati da sempre in prima linea, Gian Carlo Caselli e Livio Pepino, cercano di dipanare una matassa fitta di malintesi, errori e bugie, attraverso un percorso che non arretra di fronte agli argomenti caldi degli ultimi anni: il garantismo, l'indipendenza della magistratura, la famigerata riforma del sistema giudiziario con la separazione delle carriere.
"'Assassini, terroristi, faziosi, sadici, torturatori, venduti a una fazione politica, falsificatori, criminali vestiti da giudici, macigni sulla strada della democrazia, omuncoli bisognosi di una perizia psichiatrica, cupola mafiosa, malati di mente, antropologicamente diversi dal resto della razza umana'. Ecco come sono stati definiti i magistrati italiani". In questo libro Gian Carlo Caselli risponde alle molteplici accuse che sono state mosse a lui, così come a tutta la magistratura. In una condizione di normale convivenza civile, Caselli avrebbe potuto riflettere sul ruolo istituzionale che la giustizia è chiamata ad assumere. In condizioni di normalità precaria ha dovuto invece ribadire prima di tutto che la sostanza del problema è proprio l'anormalità che insidia sul nascere, propaganda dopo propaganda, ribaltamento logico dopo ribaltamento logico, la stessa condizione di normalità. Si tratta dunque non già di un richiamo all'ordine, alle regole, al rispetto del diritto e della democrazia, ma in primis alla normalità. La stessa che, essendo così disinvoltamente confusa con il giustizialismo, ha finito per smarrire i suoi connotati originari e fare dello stesso Caselli - invece del più normale fra gli italiani - uno stravagante "puro folle" con lo strano capriccio per la legalità.
E SE MI SBAGLIO? CD
Spettacolo teatrale con canzoni
di Michele Casella e emiliano Branda
Un gruppo di ex compagni di liceo che si ritrovano insieme davanti a una torta di compleanno. Sono giovani concentrati sulle loro vite: maternità da affrontare, carriere da costruire, pregiudizi da allontanare, vocazioni da seguire, sicurezze da trovare, fragilità da superare. E tutti convivono con la paura di sbagliare, in un contesto sociale che non riesce a dare loro certezze e possibilità. Poi un incontro casuale e determinante con una figura il cui nome sembra una password: GPII.
Uno spettacolo agile ed emozionante, con otto belle canzoni che s’intrecciano ai messaggi di Giovanni Paolo II, portati con dolcezza o talvolta urlati con grinta, non come semplici parole, ma motivazioni, esortazioni, rimproveri. Un invito per tutti a cercare una nuova strada e realizzare pienamente la propria vita.
Contenuti del Cd
Otto canzoni e relative basi musicali.
Titoli
Ouverture-E se mi sbaglio
Spalancate le porte
Dàmose da fa
Cercatori di verità
Inseguiremo l’amore
Sentinella del mattino
Ci hai cercato
Questa nuova strada
Autori Michele Casella.
Autore, attore, regista. Laureato in Lettere Classiche, si è formato artisticamente studiando recitazione e regia. Ha recitato in numerosi spettacoli teatrali e approfondito gli studi di teatro e laboratori per bambini e ragazzi. Ha collaborato con C. Koll, M. Frisina, C. D’Avena, M. Paulicelli. È stato autore e regista di Sulla via di Damasco, musical sulla figura di San Paolo, e referente artistico della compilation per l’Africa Guarda le mie mani. emiliano Branda. Compositore, pianista, tastierista, arrangiatore, direttore corale e insegnante, è laureato in Musicologia e Beni Musicali all’Università di Tor Vergata di Roma. Tra le molteplici esperienze lavorative produce musiche per colonne sonore, pubblicità e sonorizzazioni per Rai Trade. Tra le trasmissioni che hanno impiegato e impiegano la sua musica: Cominciamo Bene, La Vita in Diretta, Chi l’Ha Visto, ApriRai, Ballarò, Geo&Geo, Rai Educational.
E SE MI SBAGLIO? SPARTITO
Spettacolo teatrale con canzoni
di Michele Casella e emiliano Branda
Un gruppo di ex compagni di liceo che si ritrovano insieme davanti a una torta di compleanno. Sono giovani concentrati sulle loro vite: maternità da affrontare, carriere da costruire, pregiudizi da allontanare, vocazioni da seguire, sicurezze da trovare, fragilità da superare. E tutti convivono con la paura di sbagliare, in un contesto sociale che non riesce a dare loro certezze e possibilità. Poi un incontro casuale e determinante con una figura il cui nome sembra una password: GPII.
Uno spettacolo agile ed emozionante, con otto belle canzoni che s’intrecciano ai messaggi di Giovanni Paolo II, portati con dolcezza o talvolta urlati con grinta, non come semplici parole, ma motivazioni, esortazioni, rimproveri. Un invito per tutti a cercare una nuova strada e realizzare pienamente la propria vita.
Contenuti dello spartito
Copione, testi e partiture per voci delle canzoni (64 pagine).
Autori Michele Casella.
Autore, attore, regista. Laureato in Lettere Classiche, si è formato artisticamente studiando recitazione e regia. Ha recitato in numerosi spettacoli teatrali e approfondito gli studi di teatro e laboratori per bambini e ragazzi. Ha collaborato con C. Koll, M. Frisina, C. D’Avena, M. Paulicelli. È stato autore e regista di Sulla via di Damasco, musical sulla figura di San Paolo, e referente artistico della compilation per l’Africa Guarda le mie mani. emiliano Branda. Compositore, pianista, tastierista, arrangiatore, direttore corale e insegnante, è laureato in Musicologia e Beni Musicali all’Università di Tor Vergata di Roma. Tra le molteplici esperienze lavorative produce musiche per colonne sonore, pubblicità e sonorizzazioni per Rai Trade. Tra le trasmissioni che hanno impiegato e impiegano la sua musica: Cominciamo Bene, La Vita in Diretta, Chi l’Ha Visto, ApriRai, Ballarò, Geo&Geo, Rai Educational.
Torino, quartiere San Paolo. Accanto alla via intitolata all'eroe della Resistenza Paolo Braccini c'è via Francesco Millio; è una strada anonima come tante, più brutta che insignificante, attorniata da condomini in stile anni '50. Ci sarebbe davvero poco da dire su via Millio, se non fosse per quella ammaccatura circolare al centro della saracinesca metallica di un negozio. È lì, immobile, dal 9 marzo 1979. Quel giorno in via Millio - durante una sparatoria tra un commando di Prima linea e una pattuglia di polizia - esplosero sessantaquattro pallottole: una trafisse il torace di Emanuele Iurilli, studente di diciotto anni. Morì per caso, mentre stava rientrando da scuola. Quella di Emanuele lurilli è una delle tante cicatrici incise nei muri di Torino. A ricordarle, a raccontarne il dolore e lo smarrimento, l'indignazione e la rabbia, la reazione e la rivolta, sono due giovani autori - Stefano Caselli e Davide Valentini, torinesi entrambi - che non hanno ricordi diretti degli anni '70 ma hanno però in comune lo stupore per la scoperta di una città a volte inafferrabile e di strade percorse abitualmente che sono state teatro di appostamenti, scontri, attentati e omicidi solo pochi anni prima che loro nascessero. Hanno raccolto memorie e storie, hanno ascoltato i parenti delle vittime e recuperato le testimonianze sui tanti cittadini comuni - piccoli imprenditori, guardie carcerarie, poliziotti, consiglieri comunali, dirigenti d'azienda, baristi e studenti...