Conoscere se stessi è una necessità e un dovere cui nessuno può sottrarsi. L'uomo ha bisogno di sapere chi è; non può vivere se non scopre che senso ha il suo vivere: rischia l'infelicita se non riconosce la sua dignità. Per questo possiamo dire d'essere ogni giorno alla ricerca del nostro io: una ricerca continua anche se a volte inconscia, spesso faticosa e apparentemente contraddittoria, ma in ogni caso mai terminata...
L'uomo cerca se stesso, innanzitutto, e se ha il coraggio di scoprire la propria identità avverte immediatamente il bisogno di spingere più in alto la sua ricerca... Verso quell'Essere che è la fonte della sua stessa identità.
Il vocabolo crisi viene ormai comunemente accostato a ogni realtà cristiana e ancor più alla vita religiosa e sacerdotale. Eppure la crisi non è un incidente di percorso, ma una componente normale della vita, anzi ne rappresenta una situazione di sviluppo. Essa riguarda tanto l'uomo e la donna qualsiasi quanto i fondatori di comunità: tutti sono chiamati a fare i conti con l'esperienza di un deserto che improvvisamente invade il proprio essere.
«Se la vita dell'uomo è avvolta dal mistero, è anche fatta di crisi; anzi, la crisi è voce del mistero». Il titolo del volume esprime con chiarezza il senso che la riflessione dell'autore ha inteso dare alle crisi che accompagnano la vicenda esistenziale del credente, sacerdote o consacrato che sia. Esse «rappresentano "l'ora di Dio". Il momento in cui l'azione della sua grazia è all'opera, dunque kairòs, momento opportuno per la crescita» (dalla Conclusione). Lo studio si propone di individuare il significato della crisi, in cosa consista e quali siano le aree più sensibili o vulnerabili, per cogliere poi come essa sia oggi percepita dal singolo individuo che la sperimenta. Tenta infine di suggerire come vivere e come aiutare a vivere le crisi, affinché queste possano diventare occasione di crescita sul piano umano e spirituale in cui riconoscere la voce di Dio e decifrare il suo linguaggio.