La Cina di oggi appare come un enorme drago con due teste: da una parte la testa ultra comunista e dall’altra quella ultra capitalista. Nel mezzo un corpo, fatto di centinaia di milioni di persone, che paga quotidianamente il prezzo di questa realtà inconciliabile.
Un paese dove i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, nel quale i diritti umani e le libertà religiose sono ridotti a un lumicino.
In questa situazione di “normale incertezza” c’è un elemento che paradossalmente vive un momento di grande sviluppo: è l’elemento religioso.
Dopo la crisi del materialismo comunista e l’incipiente crisi del materialismo consumista sarà la religione ad influenzare dal basso lo sviluppo armonico del paese più popoloso del mondo?