"Questa del Dovere è una materia comune a tutte le scuole filosofiche: e infatti chi può mai avere l'audacia di chiamarsi filosofo, se nulla medita e insegna che riguardi il dovere?"
Si Cicerón (106-43 a.C.) fue, probablemente, la cabeza más brillante y completa del mundo romano republicano, los dos breves y enjundiosos tratados que escribió “Sobre la vejez” y “Sobre la amistad” y que integran el presente volumen abordan dos de los temas más humanamente imperecederos: la senectud y los momentos de desconsuelo ante la pérdida de un amigo o un ser querido. La elegancia de la prosa ciceroniana raya a gran altura en estas dos obras cuya preparación ha corrido a cargo de Esperanza Torrego, quien nos ofrece una bella y fiel versión de dos de los textos latinos más hermosos que nos haya legado la Antigüedad. Traducción e introducción de Esperanza Torrego
Costruito come dialogo, il "De Repubblica" è uno dei testi fondamentali dell'intero corpus ciceroniano. Un testo di filosofia politica che analizza in maniera sorprendentemente attuale le possibili forme del governo e le sue altrettanto possibili degenerazioni. Cicerone riflette sulla natura della monarchia, sempre a rischio di trasformarsi in tirannide, sull'aristocrazia e sulla sua deriva in oligarchia, sulla democrazia che può scadere in demagogia. Ma si concentra anche sull'idea di giustizia e sulla sua pratica, all'interno dello stato e nei rapporti internazionali, sulla costituzione romana nel suo sviluppo storico e sulla figura dell'uomo di governo ideale, il princeps, colui il quale sacrifica l'interesse individuale a vantaggio di quello collettivo.
Al "Sogno di Scipione" Cicerone ha affidato la sua utopia di un aldilà di giustizia e di perfezione intellettuale, di un mondo ultraterreno che costituisse anche un riscatto dalla corruzione affaristica e dalla degenerazione politica in corso a Roma. Nell'aldilà di Cicerone confluiscono suggestioni diverse, platoniche, pitagoriche, stoiche, e proprio questo spessore filosofico ha consentito la salvezza del Sogno, sopravvissuto al naufragio del "De republica" di cui costituiva la parte conclusiva. Da Macrobio al nostro secolo, il Sogno è stato studiato insieme come escatologia filosofica e come capolavoro di stile, il più bel brano della prosa latina.
La celebre orazione in cui Cicerone, rientrato a Roma dall'esilio, difende il proprio operato politico, introdotta, tradotta e commentata da Emanuele Narducci. Testo latino a fronte.
Il disprezzo della morte, la sopportazione del dolore e degli altri turbamenti, il modo di ottenere la felicità comportandosi con onestà e i limiti del bene e del male. Cinque trattati filosofici, scritti sotto forma di dialoghi, con i quali il celebre retore romano affronta i grandi problemi della vita.