La presente pubblicazione intende delineare i tratti caratteristici della spiritualità della figura eccezionale di Maria Bordoni, nel 2018 dichiarata Venerabile da papa Francesco, che molto prima del Vaticano II parlava di vivere da parte del popolo di Dio l’unico sacerdozio di Cristo, proponendo così una spiritualità ecclesiale da viversi marianamente. Nel disegno della Provvidenza si ebbe nella sua famiglia un’altra vocazione alla vita consacrata, quella del fratello, don Marcello Bordoni, che è stato uno tra i più importanti teologi del post-concilio per le sue ricerche nel campo della cristologia, le quali restano a tutt’oggi insuperate, certamente in Italia, ma non solo. Questo libro vuole indagare il nesso tra la spiritualità sacerdotale, ecclesiale e mariana della Venerabile Maria Bordoni e la riflessione teologica del presbitero e fratello, Marcello. Si è trattato di un sodalizio davvero eccezionale tra una mistica e un teologo, quale dono della Provvidenza divina, a beneficio della comunità ecclesiale.
Nicola Ciola, professore ordinario di Cristologia nella Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense, dove è stato per lunghi anni decano, è membro della Pontificia Accademia di Teologia e socio dell’Accademia Fulginia di Lettere Scienze e Arti. Tra le sue più recenti pubblicazioni: Gesù Cristo Figlio di Dio. Vicenda storica e sviluppi della tradizione ecclesiale (nuova edizione, EDB, Bologna 2017); Concilio Vaticano II e rinnovamento teologico (Lateran University Press, Roma 2013); Cristologia e Trinità (Borla, Roma 2010). Ha recentemente curato alcuni volumi che hanno visto confluire importanti ricerche interdisciplinari; tra questi: Il Concilio Lateranense IV a 800 anni dalla sua celebrazione. Una lettura teologica (Lateran University Press, Roma 2016); Ricerca storica su Gesù. Bilanci e prospettive (EDB, Bologna 2017); Passione per Dio. Spiritualità e teologia della Riforma a 500 anni dal suo albeggiare (EDB, Bologna 2018).
La teologia degli ultimi decenni ha ripetutamente evidenziato l'eccellenza dei tratti squisitamente umani di Gesù di Nazaret, ma per affermare la vera e straordinaria umanità di Gesù è necessario scendere più in profondità fino a cogliere la sua misteriosa identità di Figlio di Dio. Gesù è «vero uomo» perché non solo «perfettamente uomo», ma anche perché «Uomo perfetto», come ha insegnato il concilio Vaticano II, sulla scia della dottrina dei Padri della Chiesa. La confessione di fede e il riconoscimento di Gesù Cristo, Figlio di Dio, rappresenta il tornante decisivo e la questione capitale del cristianesimo: l'identità messianica di Gesù va infatti oltre l'umano perché ci troviamo davanti a Dio stesso.
“Chiunque riconosce che Gesù è Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio” (4, 14). Credere e “riconoscere” che Gesù di Nazaret è il Cristo, Figlio di Dio, vuol dire scorgere in quell’Uomo, l’evento unico e irrepetibile della presenza di Dio tra gli uomini. In Gesù di Nazaret, avvenimento appartenuto alla storia, si concentra la questione di Dio e, nello stesso tempo, la questione e il destino degli esseri umani. Il presente saggio ha l’ardire di porgere un umile contributo per condurre a “riconoscere” Gesù, il Cristo, come Figlio di Dio. Esso è stato pensato come risposta ad un’urgenza particolarmente avvertita nell’odierno dibattito teologico, dove giustamente si parla di “riapertura della questione cristologica” o anche di “problema radicale della cristologia”. La finalità della presente ricerca è mostrare come, paradossalmente, nel “riconoscere” Gesù come “Figlio di Dio”, si può comprendere tutto il suo itinerario, a partire dalla sua storia terrena. Essa conduce gradualmente a vederlo come il centurione sotto la croce, il quale – per lo meno come avviene nella ricostruzione redazionale dell’evangelista Marco – “vistolo spirare in quel modo”, lo scoprì per quel che Egli realmente era, cioè Figlio di Dio! (Mc 15,39). I grandi temi della cristologia tra XX e XXI secolo, quali l’unicità salvifica di Cristo (di fronte al pluralismo religioso, al relativismo, alla debolezza di riferimenti fondativi), la riscoperta dell’incarnazione del Figlio di Dio (con il ritrovamento della dimensione della corporeità) avranno equilibrata e soddisfacente soluzione allorquando sarà ben indagato il tema dei temi: Gesù è il Figlio di Dio fatto uomo.
L'AUTORE
NICOLA CIOLA, Professore Ordinario di Cristologia e Decano della Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense. È Membro della Pontificia Accademia di Teologia e Socio dell’Accademia Fulgina di Lettere Scienze e Arti.
Tra le sue pubblicazioni: Paradosso e mistero in Henri de Lubac, PUL, Roma 1980; Studio bibliografico sulla cristologia in Italia, PUL, Roma 1984; Il dibattito ecclesiologico in Italia. Uno studio bibliografico, PUL, Roma 1986; Introduzione alla cristologia, Queriniana, Brescia 1986, 21991; Gesù Cristo nostra speranza. Saggio di escatologia in prospettiva trinitaria, EDB, Bologna, 1988, 42008 (in collaborazione con M. Bordoni); La crisi del teocentrismo trinitario nel Novecento Teologico, Dehoniane, Roma 1993; Credo la vita nel mondo che verrà. Il cristiano e la vita eterna, San Paolo, Cinisello Balsamo 1995; Teologia trinitaria. Storia - metodo - prospettive, EDB, 22000; Cristologia e Trinità, Borla, Roma 22010.
Inoltre ha curato i seguenti volumi: Temi di pastorale e catechesi, Coletti, Roma 1984; La parrocchia in una ecclesiologia di comunione, EDB, Bologna 1995; La Dei Verbumtrent'anni dopo. Miscellanea in onore di Padre Umberto Betti, PUL-Piemme, Roma-Casale Monferrato 1995; Servire Ecclesiae. Miscellanea in onore di Mons. Pino Scabiní, EDB, Bologna 1998; Spirito, eschaton e storia, Mursia-Pul, 1998; Nuovo Testamento. Teologie in dialogo culturale. Miscellanea in onore di Romano Penna, Edb, Bologna 1998; Pino Scabini, Costruire la Chiesa come pietre vive,Edb, Bologna 2010.
L'autore
NICOLA CIOLA, professore ordinario di Teologia sistematica e decano della Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense. Tra le sue pubblicazioni: Paradosso e mistero in Henri de Lubac, Roma 1980; Studio bibliografico sulla cristologia in Italia, Roma 1984; Il dibattito ecclesiologico in Italia. Uno studio bibliografico, Roma 1986; Introduzione alla cristologia, Brescia - 1991; Gesù Cristo nostra speranza. Saggio di escatologia in prospettiva trinitaria, Bologna - 2000 (in collaborazione con M. Bordoni); La crisi del teocentrìsmo trinitario nel Novecento teologico, Roma 1993; Credo la vita nel mondo che verrà. Il cristiano e la vita eterna, Cinisello Balsamo 1995; Teologia trinitarìa. Storia - metodo - prospettive, ristampa 2000.
Il libro
Il presente lavoro cerca di far emergere i punti nodali di un cammino di reciprocità tra cristologia e Trinità. Da un punto di vista genetico il rinnovamento della cristologia (che già si era misurata con la svolta antropologica) ha condotto al ritrovamento del mistero trinitario in teologia e nella prassi ecclesiale. Oggi possiamo sostenere con più vigore che il cammino non è solo ascendente, ma anche e nello stesso tempo discendente, infatti la Trinità è la condizione di possibilità di tutta la storia della salvezza. In questo senso cristologia e Trinità sono in feconda relazione; infatti non si tratta solo di risalire, ma anche di decifrare nel mistero trinitario la sorgente di tutto ciò che è stato svelato, dalla creazione al compimento. Tutto è ordinato all'Incarnazione del Figlio, cioè al dono assoluto e totale attraverso il quale l'oceano dell'Amore dell'Assoluto ha potuto creare una solidarietà perfetta con noi. Il mistero dell'Incarnato traduce il dinamismo proprio del mistero di amore che è il Padre nei confronti del Verbo e nella forza dello Spirito. Quella solidarietà di Gesù che si esprime come assunzione della situazione fino alla colpa e nella messa a disposizione delle proprie risorse personali per liberare l'umanità, traduce nell'icona dell'Incarnazione e nel dono dello Spirito ciò che la Trinità è già in se stessa. La reciprocità tra cristologia e Trinità è sostenibile per il fatto che sarebbe impensabile la logica amorosa del mistero dell'Incarnazione senza il disegno di bontà e gratuità della Trinità. Entrambi rappresentano come i due fuochi di una sola elis-si, il cuore della fede stessa, oggi provvidenzialmente maggiormente riscoperti e illustrati.