Nel 1923, a 36 anni, Jean Cocteau pubblica il suo primo libro di disegni. Il poeta ha ritratto i suoi amici Raymond Radiguet, Pablo Picasso, Erik Satie, Francis Poulenc, ma anche numerose scene di vita quotidiana parigina, i balletti russi di Nijinski, allegorie, caricature, immagini poetiche. Cocteau si rivela un bozzettista pieno di talento, ma soprattutto un artista capace di cogliere l'essenza dei volti, dei comportamenti, delle debolezze umane, con la profondità spietata di Georg Grosz e Otto Dix, ma anche con tutta la sua infinita, morbida dolcezza.
"Sento una difficoltà di essere." Cocteau parte da questa confessione per trarne una serie di riflessioni intime ad ampio raggio, dai temi universali la morte, il riso, il dolore, la frivolezza - a quelli più autobiografici - la sua infanzia, il suo stile, gli amici. Trentuno brevi testi di educazione sentimentale e artistica che tracciano il quadro di una stagione creativa frenetica e proteiforme. Con tocchi brevi e sapienti prendono vita personaggi del calibro di Stravinskij, Picasso, Proust, Apollinaire e Debussy, sullo sfondo di un ambiente di cui Cocteau può essere a ragione considerato l'emblema: vagabondo da un campo all'altro della creazione artistica, fu drammaturgo e poeta, cineasta e saggista, pittore e sceneggiatore.