Una guida per approfondire il tema della sinodalità lanciato da Papa Francesco. La Chiesa Cattolica è oggi impegnata in un processo sinodale che coinvolge in ogni parte del mondo persone di fede cristiana, innanzitutto, ma anche tutti coloro che sono desiderosi di offrire un loro contributo. È la prima volta, in questa forma e con questa ampiezza, nella storia del cristianesimo. Ma che cosa significa - come ha detto Papa Francesco - che «la Chiesa è sinodo»? In quale senso l'esercizio del discernimento dei segni dei tempi, vissuto comunitariamente, è il metodo specifico di una Chiesa che cammina con stile sinodale, e come ci si educa a viverlo con profezia e insieme con realismo? Piero Coda, attuale Segretario Generale della Commissione Teologica Internazionale e membro della Commissione ad hoc del processo sinodale, da anni ha approfondito questo tema cruciale e si è speso nella sperimentazione di questo metodo. Il presente saggio - agile e leggibile nella scrittura, senza dismettere la necessaria precisione teologica - si offre come un vademecum per attrezzarsi a vivere da protagonisti questo prezioso momento.
Dal grido di dolore proviene l'istanza di un nuovo modo di pensare come la cifra di ciò che nel più profondo piega la carne e lo spirito dell'uomo e muto geme in tutti gli esistenti che popolano la terra. I tre saggi contenuti in questo volume danno voce: all'arte come sentinella che, nel buio della notte, avvista l'appressarsi della luce; alla drammatica invocazione di giustizia, pace e fraternità che sale come "grido dei poveri e della terra"; alla storia di Dio con gli uomini e col creato, che conosce nel grido dell'ora nona del Figlio dell'uomo sulla croce la parola non-parola che pro-voca l'avvento d'un nuovo giorno del vivere e del pensare.
Il terzo volume del Dizionario Dinamico di Ontologia Trinitaria (DDOT - 3) è dedicato alla parola Unità che dischiude e indirizza la vocazione di un pensare plasmato nel dialogo tra metafisica, teologia e cosmologia. Alla luce del Manifesto, il percorso disegnato si propone di rileggere, dopo un'ampia introduzione contestuale e grazie alle vie aperte dai tre saggi che lo compongono, il classico e quanto mai dibattuto plesso pratico e teorico dell'unità in vista di una sua feconda risignificazione nello sfidante nostro oggi. Si tratta d'inaugurare una riflessione ontologica da e nell'orizzonte di quell'unità che è tale in quanto si dice e si dà nella molteplicità, nelle differenze, nella reciprocità aperta delle libertà e così si fa spazio di un rinnovato incontro con se stessi, con gli altri, col mondo, con Dio. Il volume - come di consueto - è arricchito da un'articolata rassegna bibliografica.
In occasione del settantacinquesimo genetliaco dell'arcivescovo metropolita di Firenze il cardinal Giuseppe Betori, le due istituzioni accademiche che lo hanno avuto come loro gran cancelliere, la Facoltà Teologica dell'Italia Centrale di Firenze e l'Istituto Universitario Sophia di Loppiano, si sono fatte promotrici di questa miscellanea in suo onore. La frase che il cardinal Betori stesso ha scelto in vista della redazione di questo volume, e che rappresenta l'orizzonte ideale dei contributi in esso contenuti, è l'incipit della Dei Verbum, la costituzione dogmatica del Concilio Vaticano Il sulla divina rivelazione: «Dei Verbum religiose audiens et fidenter proda-mons». In queste parole egli ha voluto infatti racchiudere e quasi sintetizzare lo spirito e l'impegno dell'intero suo itinerario di servizio alla comunità ecclesiale, che si può senz'altro articolare in tre grandi tappe: gli studi e l'insegnamento della Sacra Scrittura, il lavoro svolto in qualità di segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana e, infine, il suo ministero come arcivescovo di Firenze. Il volume, frutto di un fervoroso e condiviso lavoro di progettazione, stesura e confezione, vuole esprimere il sincero ringraziamento che la Facoltà Teologica dell'Italia Centrale e l'Istituto Universitario Sophia rivolgono al loro comune gran cancelliere per il servizio attento, generoso e puntuale da lui reso in questi anni: nella viva comunione ecclesiale in Cristo, «qui mediator simul et plenitudo totius revelationis exsistit» (DV 2).
Attraverso le Scritture e i testi di grandi testimoni della Tradizione della Chiesa il significato teologico e mistico dell’abbandono e della morte di Gesù. La nostra epoca è caratterizzata dal “dilagare del nulla”. Il non senso è avvertito come un negativo, un galleggiare sul vuoto. Dove trovare la luce? Partendo da tale invocazione di senso, nella consapevolezza che l’esperienza e la teologia mistica riconoscono nel nulla di Cristo la rivelazione dell’essere di Dio che è Amore, il volume traccia un percorso di riflessione sull’abbandono e la morte di Gesù come via di conoscenza di Dio. I contributi interrogano la Scrittura e la grande Tradizione della Chiesa nei testi di San Paolo, Bonaventura, Giovanni della Croce, Teresa di Lisieux. La questione del nulla viene inoltre affrontata nella sua valenza speculativa entro la vicenda del pensiero occidentale (contributo del filosofo Massimo Donà).
Si tratta del fedele resoconto di un affascinante viaggio, di un'esperienza durata quattro anni. Il libro nasce dagli incontri avvenuti due o tre volte l'anno, sui colli romani, per discutere della rilevanza del mistero trinitario.
Un dialogo serrato, condotto senza alcuna preclusione. Un tema difficile, tra i più rilevanti nell'orizzonte del Cristianesimo storico: quello del volto di Dio. Un volto mai disgiungibile dalla carne in cui il medesimo si sarebbe storicamente rivelato. Un volto che ha chiamato l'umanità a fare i conti con il proprio destino. E una carne martoriata, affidata alla libertà più radicale; la stessa che custodisce il senso ultimo di una fede da sempre sospesa al limite del naufragio e dell'abisso. In ogni caso un'esperienza-limite, che fa del Dio cristiano un vero e proprio unicum. Un irripetibile che il pensiero non può limitarsi ad accettare o rifiutare; ma deve - come fanno i due protagonisti di questo intenso dialogo - innanzitutto interrogare e nello stesso tempo svolgere nella forma più rigorosa.
Dall'economia alla teologia nella ricerca costante dell'unità tra cielo e terra, tra divino e umano. È questo l'itinerario spirituale di Sergej Bulgakov (1871-1944), uno dei più geniali pensatori che la Russia abbia mai donato all'Occidente, anche a causa dell'ostracismo politico prima, teologico poi, che la sua patria gli ha inflitto. Al centro del suo pensiero sta la scoperta, durante un viaggio giovanile nel Caucaso, di Sophia, la forza primigenia, la potenza fontale del cosmo. Sophia diventa il principio della somma sinfonia, i cui suoni sono udibili nella Sobornost, l'unione, l'accordo, il pensare e il vivere tutti insieme come fratelli con tutti gli altri uomini. Piero Coda è presidente dell'Associazione Teologica Italiana.
Rivelazione e Kenosi in Sergej Bulgakov - Sofiologia della morte (appendice)
Per poter parlare adeguatamente del Dio cristiano bisogna partire dall’evento della sua irruzione nella storia dell’umanità, che ci è trasmesso dall’antico testamento e ha il suo culmine nella morte in croce e nella resurrezione di Gesù Cristo: è qui, infatti, che nasce la fede cristiana in un Dio che è Uno e Trino: Padre, Figlio, Spirito Santo, il Dio Amore che ci è “narrato” nell’evento pasquale di Gesù Cristo.
Il libro di Piero Coda ripercorre la storia di questa rivelazione e ne descrive accuratamente le tappe, coerenti e sempre nuove, in tre momenti: quello della “promessa” (Antico Testamento), quello della “pienezza dei tempi” (Gesù Cristo), quello del cammino ecclesiale nella compagnia con la storia dell’umanità “verso la verità tutta intera” (dogma, teologia, ma anche vita della Chiesa, spiritualità, con gli impulsi e le sfide del pensiero e dei problemi della società del nostro tempo).