La relazione "disabili-mondo del lavoro" è un problema che chiede di essere affrontato e che può essere approcciato da differenti punti di vista: il libro affronta quello del valore della risorsa e quindi del valore della persona. Partendo da questa chiave di lettura e riunenendo professionalità provenienti da realtà differenti (il mondo della formazione, delle cooperative, delle imprese, delle istituzioni), gli autori hanno conosciuto ed ascoltato i diversamente abili e le loro famiglie per raccogliere l'esperienza di un vivere quotidiano, dei principali problemi che si incontrano e che meritano, esigono, una risposta: come valutare le proprie competenze, come proporsi alle aziende, come facilitare l'inserimento. Partendo da tutto ciò, sono state individuate risorse e messi a punto alcuni strumenti che vengono già utilizzati con soddisfazione dai disabili e dalle loro famiglie. Il volume è rivolto principalmente proprio loro, ai diversamente abili e alle famiglie, per offrire idee, strumenti, testimonianze e supporti alla ricerca attiva del lavoro ma soprattutto per agevolare il processo di inserimento lavorativo e di permanenza in azienda.
"I colori della libertà" è un'immagine, simbolica e allusiva, per cogliere la composita personalità di Nello Rosselli, vissuto dal 1900 al 1937 durante uno dei periodi più tormentati del XX secolo, che dopo le conseguenze della Grande Guerra apre la strada alle esperienze autoritarie e totalitarie, di cui il fascismo è uno degli esempi. Su questo sfondo il volume rivisita la figura e l'opera del fratello minore di Carlo Rosselli, mettendone in luce gli aspetti fondamentali: la costante del suo ebraismo, l'originale opera di storico, cresciuto alla scuola di Volpe, il coerente impegno civile, e la suggestiva passione d'artista. Ne esce una pagina illuminante della storia di ieri.
Questo libro è una vera e propria guida. Attraverso la voce di chi già scambia il proprio tempo, le autrici di questo volume offrono le indicazioni indispensabili per organizzare e far funzionare una banca del tempo.
Da diverso tempo si ritiene che i bambini in città abbiano bisogni e potenzialità di sviluppo specifici, legati alle condizioni di vita e alla cultura che assorbono in un ambiente metropolitano. Sulla scia delle Raccomandazioni internazionali e delle Indicazioni nazionali per il curricolo rivolto alla fascia 0-6 anni, si sta assistendo a un deciso impulso verso l'introduzione dei linguaggi teatrali nei servizi di childcare, perché utili a sviluppare immaginazione, cooperazione, creatività e a potenziare l'apprendimento spontaneo in ciascun bambino, al di là delle disparità di origine. Ma qual è il contributo effettivo che i linguaggi performativi danno nella direzione della qualità del servizio e del benessere infantile? Il volume nasce dalla riflessione di docenti e ricercatori dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, a margine di una ricerca-intervento svolta nelle scuole dell'infanzia e negli asili nido del Comune di Milano nel 2012-14 (progetto finanziato con fondi L. 285). La ricerca si propone di dimostrare che i linguaggi teatrali - intesi come gioco drammaturgico, spettacolo, laboratorio e festa -, sia quelli praticati nella dimensione ordinaria che quelli portati dagli operatori teatrali, aggiungono alle consuete prassi educative qualcosa di più e di diverso. Vengono messe a confronto le diverse prospettive: dei genitori, delle educatrici, degli operatori teatrali coinvolti nel progetto. E si arriva a comprendere come il 'naturale' rapporto tra linguaggio del teatro, bambino e corporeità contribuisca a rinforzare l'autorappresentazione dei bambini, in qualità di attori-autorispettatori, la professionalità del personale educativo, a sua volta attoreautore-ricercatore, e il coinvolgimento dei genitori.
L'adozione è un modo del tutto speciale per diventare nonni. Attraverso percorsi inaspettati, talvolta tortuosi e faticosi, i nonni adottivi testimoniano un'esperienza di vita ricca di soddisfazioni e di felicità. In queste pagine sono raccolte le loro storie: le preoccupazioni che avevano prima di incontrare i loro nuovi nipotini, le emozioni che vivono insieme a loro e le sfide impegnative che affrontano tutti i giorni. Partendo dai racconti e dai sentimenti dei nonni, le autrici hanno evidenziato gli aspetti affettivi trasformandoli in significativi spunti di riflessione teorica sull'adozione e i suoi nodi critici. Ne è nato un libro per coloro che si stanno preparando ad accogliere un nipote di cui ancora non sanno nulla e per nonni adottivi che desiderano confrontarsi con chi vive la loro stessa esperienza. Ma è anche un libro per le coppie, che desiderano coinvolgere le proprie famiglie nella loro scelta adottiva, e per gli operatori dell'adozione, i quali sanno bene che i bambini - per crescere sereni e felici - hanno bisogno di una famiglia, nonni compresi! È dunque un libro per tutti, in grado di parlare in particolare a coloro che sanno ascoltare con la mente e con il cuore.
Le società occidentali contemporanee sembrano inevitabilmente multiculturali. La presenza nelle società di individui e gruppi che hanno riferimenti culturali diversificati aumenta la complessità sociale e sembra rimettere in discussione non solo le forme di riconoscimento e di solidarietà che si basano sull'identità nazionale, ma la possibilità stessa di fondare le relazioni quotidiane su un insieme condiviso di nozioni date-per-scontate. Rispetto all'analisi classica del multiculturalismo, la prospettiva del multiculturalismo quotidiano, qui proposta, intende evidenziare il carattere di "costruzione sociale" delle differenze, analizzando come esse siano effettivamente utilizzate all'interno di concrete e specifiche situazioni di interazione quotidiana. Dopo aver fornito una definizione teorica di multiculturalismo quotidiano e averlo posizionato all'interno della riflessione sociologica contemporanea, il volume mette alla prova la prospettiva analitica proposta presentando quattro differenti contesti di interazione quotidiana in cui la differenza viene utilizzata, in forma tattica o strategica, come elemento rilevante per la definizione della situazione e per la costruzione della realtà sociale.